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Guy Moll: dimenticato da tutti, il più grande di tutti…

Gli appassionati di F1 di tutto il mondo stanno contando i giorni che mancano alla presentazione della Ferrari 2023.

La curiosità è forte e la mente inevitabilmente si trova a ripercorrere la storia della Rossa e dei piloti che si sono avvicendati a bordo delle prestigiose monoposto.

Tra questi vogliamo ricordare un giovane che si mise in luce per grinta e temerarietà: Guy Moll.

Per parlare di lui dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 1934.

La Ferrari, in quegli anni, non era ancora una società come la conosciamo oggi, ma il reparto corse dell’Alfa ed il giovane Enzo, oltre che un agitatore di idee, era un abile manager dal fiuto sopraffino nell’individuare giovani talenti da lanciare nel motorsport.

Moll colpì il futuro Drake per il suo ardimento e la sua classe che, nonostante la giovane età, tradivano una maturità non comune.

La forza della Ferrari era quella di saper individuare i migliori talenti giovani e lanciarli in pista.

In questo modo la squadra poteva risparmiare sugli stipendi, ma anche guadagnare il “cartellino del pilota” quando veniva richiesto da altre scuderie.

Moll non fa eccezione!

Nel suo caso, in particolare, Ferrari era convinto di aver trovato un giovane Nuvolari.

Ne ebbe la certezza quando, nella corsa del Montenero, il giovane pilota riuscì a superare un esterrefatto Varzi, suo caposquadra, ed involarsi verso la vittoria.

Una foratura lo costrinse ai box, ma dopo una rimonta non tardò a riportarsi in scia all’italiano ancora saldamente in testa.

Ferrari decise di preservare il risultato di squadra e congelare le posizioni, chiese di esporre il cartello a Moll con l’ordine di rallentare.

In quel momento il suo pilota partì in testa coda e, mentre con freddezza domava il suo cavallino d’acciaio, fece segno al box che aveva letto e capito il messaggio.

Nurburgring '34. Louis Chiron, Guy Moll, Luigi Bazzi, Achille Varzi.
Nella foto: Louis Chiron, Guy Moll, Luigi Bazzi, Achille Varzi al Nurburgring 1934.

Da attento Direttore Sportivo, Ferrari rimase colpito dall’autocontrollo del suo pilota e gli fu subito chiaro che per Moll il reale pericolo era rappresentato dalla minore classe dei suoi avversari…

La conferma del suo pensiero la ebbe a Pescara, dove il pilota si cimentò in un sorpasso impossibile, mentre tallonava la Mercedes di Fagioli.

La monoposto di Guy stava per affiancare la stella d’argento, quando Fagioli decise di spostarsi obbligando il giovane pilota a sterzare, per evitarlo.

L’Alfa della scuderia Ferrari, complice il vento, uscì di pista distruggendosi….

L’epilogo fu terribile: il povero Moll rimase ucciso sul colpo, proprio quando l’olimpo dei grandi piloti era pronto ad accoglierlo.

Molti anni dopo Ferrari, divenuto ormai l’Ingegnere o il Vecchio, non trovò ardito paragonare Moll a Villeneuve per impeto, classe e, purtroppo, per essere incorso nella stessa tragica fine…

Guy Moll con Enzo Ferrari

Le parole di Enzo Ferrari nel suo libro “Piloti, che gente…”

Tra i piloti che arrivarono alla mia scuderia, Moll non fu il primo straniero, ma fu senza dubbio il primo pilota sensazionale. Era di madre spagnola e di padre francese emigrato in Algeria dove lui era nato. Non saprei dire se quel miscuglio di razze e di ambienti avesse contribuito a fare di quel ragazzo un portento; in ogni caso egli è stato, secondo me, degno di essere accostato a Nuvolari, insieme a Moss: simile a Nuvolari per talune singolari e strane affinità mentali, per il medesimo spirito aggressivo, la disinvoltura di guida, la determinazione nell’affrontare il rischio“.

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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