Héctor Rebaque: un sogno “todo mexicano”

Nonostante il Messico non sia un paese famoso per la sua cultura automobilistica, ha comunque avuto modo di presentare al mondo delle corse qualche esempio degno di nota, come Pedro Rodriguez de la Vega e Sergio Perez, entrambi vincitori di rispettivamente due e un Gran Premio. Il caso di Hector Alonso Rebaque rimane interessantissimo invece per i più appassionati. L’uomo, nato da una ricca famiglia di Città del Messico il 5 febbraio 1956, inizia con le corse automobilistiche nei primi anni ‘70, con apparizioni sommarie in categorie endurance e formula 2.
L’ARRIVO IN F1
Entra nella massima serie nel 1977, quando, al volante di una Hesket tenta di qualificarsi a Zolder (impresa fallita anche a causa della vettura poco competitiva). L’intera stagione non può che essere definita deludente, ma ciò non fa altro che motivarlo ancora di più. L’anno seguente infatti nasce la scuderia Rebaque, la prima ed unica scuderia messicana della storia. Viene scelta come vettura la Lotus del ‘77, che conquista un solo punto durante l’intera stagione, in Germania. Colin Chapman fornisce l’auto anche l’anno successivo, ma dati gli scarsissimi risultati, Hector decide di costruire con la Penske la Rebaque Hr100. La macchina, utilizzata per le ultime tre tappe del mondiale, non arriverà mai a punti.
PIQUET E LA BRABHAM
La vera svolta per la sua carriera arriva a metà del 1980, quando la Brabham lo assume per affiancare Nelson Piquét, dato che il compagno del brasiliano, Ricardo Zunino, ha fin troppi debiti per continuare. La macchina messa a punto dalla scuderia inglese è competitiva, tanto da permettere a Piquet di conquistare, nella stagione successiva, il primo dei tre titoli iridati. Hector invece non fa meglio di un sesto posto in Canada. Nel ‘81 invece la fortuna sembra sorridere al pilota, in più di un’occasione infatti rischia addirittura un podio. Gli undici punti totali, dovuti anche ai troppi ritiri, gli valgono il decimo posto nella classifica generale.

LE AVVENTURE A STELLE E STRISCE
Qui si concluderà la sua avventura in f1, ma non quella nel mondo delle corse. Parteciperà al campionato americano CART e alla 500 miglia di Indianapolis, vincendo pure la gara di Elkhart Lake. Tornò infine a dedicarsi alle corse stradali, nonostante un grave incidente che lo vide costretto alla riabilitazione.