Mariette Hélène Delangle, conosciuta con il nome d’arte Hellé Nice, nata nel 1900 in un piccolo villaggio vicino a Parigi, è stata una delle più straordinarie pioniere delle corse automobilistiche negli anni ’30, raggiungendo una notorietà globale grazie alla sua audacia e al suo talento.
Cresciuta in una famiglia modesta, Hellé Nice iniziò la sua carriera come ballerina e modella, emergendo come una delle figure più in voga della Parigi degli anni ’20. Grazie al suo successo, riuscì a comprare la sua prima auto, una Citroën, e si appassionò alle corse grazie a Henri de Courcelles, un pilota di grande fama dell’epoca. L’incontro decisivo con Ettore Bugatti, il fondatore della leggendaria casa automobilistica, cambiò la sua vita. Bugatti, impressionato dal suo stile di guida, le fornì una Bugatti Type 35C, permettendole di competere in varie gare miste e all-female. Fu proprio nel 1929 che Hellé Nice vinse la Journée Féminine, una competizione esclusivamente femminile, facendo scalpore e guadagnandosi il titolo di “La Reine de Vitesse“.
Hellé Nice non era solo una pilota eccezionale, ma anche un’abile imprenditrice della sua immagine: siglò contratti pubblicitari con marchi come Lucky Strike e Esso, diventando una delle donne più celebri di Francia. Dopo un infortunio al ginocchio, si dedicò completamente alle corse, partecipando ai Gran Premi contro piloti leggendari come Louis Chiron e René Dreyfus, pur senza mai vincere una gara mista.
Uno degli episodi più memorabili della sua carriera fu la sua partecipazione al Gran Premio di Gávea a Rio de Janeiro nel 1936, soprannominato il “Trampolino del Diavolo” per il suo tracciato pericoloso. Nonostante la difficoltà del circuito e il fatto che fosse l’unica donna a gareggiare, si piazzò ottava su 30 partecipanti, un risultato notevole in un contesto prevalentemente maschile.
Tuttavia, fu durante un’altra gara in Brasile che subì un gravissimo incidente, volando fuori pista e rimanendo in coma per tre giorni. Fortunatamente, riuscì a riprendersi, ma l’incidente segnò un punto di svolta negativo per la sua carriera.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Hellé Nice si ritirò dalle corse e trascorse i suoi ultimi anni nella povertà, dopo essere stata ingiustamente accusata di collaborazionismo con i nazisti. Morì sola nel 1984, ma la sua eredità come icona delle corse rimane, ispirando generazioni di piloti e ricordandoci il suo straordinario coraggio e spirito pionieristico