
Jo Siffert è stato un vero talento, uno che avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare il primo campione elvetico del mondo della Formula 1.
Invece…
La sua storia è tuttora interessante ed esempio per chiunque voglia intraprendere la carriera di pilota.
Seppi, questo il suo soprannome, nasce a Friburgo il 7 luglio 1936 da una modesta famiglia di commercianti.
Il padre gli insegna subito l’importanza del denaro e gli trasmette il fiuto per il commercio.
Jo, apprende bene e, con gli anni, diventa proprietario di un garage, dove vende Porsche e Alfa Romeo.
Il pallino per gli affari gli permetterà di diventare il primo venditore di orologi Heuer, oggi Tag Heuer, nonché, in seguito, uno dei primi piloti sponsorizzati Marlboro.
La sua carriera nel motorsport inizia con le moto classe 350, dove diventa campione elvetico, ma Siffert, mai domo, non è soddisfatto…
Decide così di fare il grande salto, acquista una Lotus Formula Junior e debutta nelle macchine!
ll salto in Formula Uno sarebbe arrivato poco dopo.

Nella massima serie, Seppi mette in mostra una grinta ed una precisione di guida eccezionali, riesce a vincere due gare, ma se non fosse stato bersagliato da mille problemi meccanici, i suoi successi sarebbero stati molto più numerosi.
Mentre corre in F1 riesce ad imporsi, nel 1966, anche nella classicissima 24 Ore di Le Mans dove, sul podio, dà il via ad una consuetudine che, da allora, caratterizzerà sempre il momento della conclamazione del vincitore nel motorsport….
Cosa è successo?
Il direttore di corsa consegna a Siffert la canonica bottiglia di champagne per suggellare la vittoria, ma la cui temperatura, forse troppo alta, fece saltare il tappo!
Per evitare la fuoriuscita del prezioso liquido, Jo mise il pollice sulla bocca della bottiglia e, involontariamente, si trovò ad annaffiare il pubblico assiepato sotto il podio!
Da quel giorno, quello che apparentemente era stato uno sfortunato evento, si trasformò nel momento di festa che caratterizza tutte le premiazioni del motorsport.
Arriva Hollywood!
Anche il mondo del cinema si accorge di lui ed è così che diventa consulente di Steve McQueen nel celebre film “La 24 Ore di Le Mans” ed appare in una puntata del serial di successo “Attenti a quei due”.
Tutto sembra procedere per il meglio…
Il 24 ottobre 1971 disputa la sua novantaseiesima corsa in F1, durante le qualifiche ottiene la pole e, secondo gli addetti ai lavori, è uno dei favoriti per la vittoria.
Alla partenza perde il primo posto e, subito, imprime un ritmo eccezionale per riprendere la leadership della gara.
Al sedicesimo giro, forse per l’eccessiva velocità, la sua macchina sbanda.
Siffert non riesce a tenerla, la monoposto finisce fuori pista e…prende fuoco!

I soccorsi tardano ad arrivare ed il pilota, svenuto, muore per aver inalato i gas tossici sprigionatisi dall’incendio.
Il mondo della Formula Uno è sotto choc…
I funerali si tennero qualche giorno dopo a Friburgo e vi presero parte migliaia di persone.
Quel giorno la sua città e gli appassionati salutarono un uomo che, grazie al suo talento, era riuscito a realizzare i propri sogni…
Jo SIffert se ne è andato troppo presto, troppe le pagine che avrebbe potuto ancora scrivere …