Il rampollo dei Windsor ha sempre avuto la passione per le macchine e le gare, addirittura sua madre, l’iconica regina Elisabetta era presente al primo GP d Silverstone nel 1950.
Lo stesso principe d Galles è stato visto visitare le fabbriche più iconiche del motorsport britanniche e dispensare diversi riconoscimenti agli assi del volante d origine britannica come il recente titolo di Cavaliere conferito a Lewis Hamilton nel 2021.
Sfogliando la storia del futuro re si scopre che il principe fu un grande amico di Graham Hill, ammirato campione di F1, e che spesso il pilota inglese aveva portato Carlo a bordo dell’ Aston Martin reale in pista, specialmente a Brands Hatch, impegnativo circuito inglese che spesso si e alternato a Silverstone nel mondiale di Formula Uno.
Un giorno si trovarono entrambi in circuito e deciso di lasciarsi andare a una prova duplice; Carlo con una Formula 2 avrebbe fatto da apripista a Hill alla guida dell’Aston Martin del principe.
Entrambi in pista cominciarono a girare ad un ritmo relativamente blando fino a che il principe venne rapito dal demone della velocità e accelerando porta la monoposto ad affrontare le curve al limite seminando il pilota rimasto indietro e impossibilitato a seguirlo.
Il futuro Re pare trovarsi a proprio agio tanto che accelera ulteriormente non curante del fatto che aveva iniziato a piovere e l asfalto era diventato particolarmente viscido.
In una curva affrontata troppo velocemente la monoposto ha uno scarto e sta per uscire di pista, il principe con maestria o fortuna, decidete voi lettori cosa scegliere, riesce a tenere la macchina in pista e gasatissimo continua a girare noncurante dei cartelli che lo rivogliono ai box.
Quando, finalmente entrambi rientrarono, Graham Hill si sentì terribilmente in colpa perché a causa sua l’erede al trono aveva rischiato la vita o avrebbe rischiato di farsi molto male mettendo a repentaglio la successione dinastica.
Da quel giorno, nonostante le continue insistenze, Hill non concesse più al principe di provare una monoposto e lo stesso principe, col tempo, capì che il suo ruolo era di valorizzare gli assi del volante e non di cercare di imitarli.
Mi piace l’omaggio fatto a Carlo 3° che ne svela una immagine sportiva e temeraria. Sandoli è riuscito anche questa volta a portarci in pista e provare l’ebbrezza della pista.