Hockenheim 2008, quando Nelsinho Piquet salì sul podio

Il 19 luglio 2008, Nélson Piquet Jr non superava il Q1 delle qualifiche del GP di Germania a Hockenheim con il diciassettesimo tempo ottenuto per mezzo di una Renault alquanto carente. La gara sarebbe stata certamente in ripida salita oppure staticamente bloccata nelle retrovie. Guardando la prima metà della gara le ipotesi sembravano confermarsi, ma al 36° giro avvenne l’episodio che cambiò il podio di giornata. La safety car fece il proprio ingresso in pista, dopo che la sospensione posteriore destra della Toyota di Timo Glock cedette proprio all’ingresso del rettilineo di partenza e la vettura si schiantò contro il muretto dei box, spargendo detriti ovunque. I distacchi furono ovviamente azzerati e la pitlane venne aperta alle soste dei piloti. Quasi tutti i piloti si fermarono, ma il leader Hamilton lo fece più tardi e rientrò in pista in quinta posizione, alle spalle di Heidfeld, Piquet jr, Massa e Kovalainen. Il brasiliano della Renault si era ritrovato così avanti poiché aveva optato per una strategia ad una sola sosta, la quale era stata effettuata prima dell’incidente di Glock. Per 7 giri Piquet jr si trovò addirittura al comando, cedutogli dalla sosta del leader provvisorio Heidfeld. Si stava già sognando in casa Piquet, ma al 60° giro Nelsinho fu sorpassato da uno scatenato Lewis Hamilton che, grazie ad un eccellente passo gara, conquistò la prima posizione in pochi giri e vinse il Gran Premio.
Giunto nel parco chiuso, Piquet Jr esultò come se avesse vinto la gara più esaltante di tutti i tempi. Il 20 luglio 2008 il bel 22enne mise le proprie mani su 8 dei 19 punti conquistati tra le 28 gare disputate e portò a casa il primo ed unico trofeo di tutta la propria carriera in Formula 1. A fine gara salutò lo storico risultato elogiando la capacità propria e del team di gestire bene la corsa: «Fino a questa mattina pensavo che il mio weekend fosse già finito poi la safety car ha cambiato le cose e assieme al team siamo stati bravi a gestire la vettura fino alla fine. Non ho lottato molto con Hamilton perché sapevo quanto fosse più veloce di me e non volevo correre rischi inutili». Salì sul podio con un sorriso mantenuto per tutta la durata della premiazione, terminata con la bellissima immagine di Nelsinho annaffiato dal connazionale Felipe Massa.
Una grande gioia per il risultato non da tutti condivisa. Piquet Jr dopo il botto di Glock era oggettivamente l’uomo nelle condizioni giuste al momento giusto. Gli spettatori di quel GP hanno assistito ad un raro caso di brava fortuna. Se avesse ritardato la sosta di un paio di giri, la sua domenica sarebbe stata da dimenticare. C’è però da dire che non è stato solo merito della lotteria-safety car, ma anche della strategia, della cautela e della velocità mantenuta dal pilota anche dopo il sorpasso a vantaggio di Hamilton, come ha affermato Briatore. Il manager piemontese, in un modo o nell’altro, ha potuto coronare un altro sogno con uno degli innumerevoli piloti/scommesse da lui supportati.