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I 5 incidenti più brutti nella storia della Formula 1

Motorsport is dangerous. Gli americani lo dicono spesso e lo scrivono anche, sui pass paddock di piloti e addetti ai lavori che entrano in circuito. Si è fatto tanto per migliorare la sicurezza dei tracciati e delle vetture, nelle categorie automobilistiche in genere. In Formula 1 si è iniziato a lavorare pesantemente sulla questione dopo la morte di Ayrton Senna, a Imola, nel Gran Premio di San Marino del 1994, ma purtroppo gli inconvenienti sono sempre troppo imprevedibili per essere evitati. Chi corre sa quel che rischia, purtroppo è il pubblico da casa che tropo spesso dimentica quello che per un pilota è abitudine.

Soprattutto nel primo ventennio di Formula 1, tanti sono stati i drivers, i Cavalieri del Rischio, che hanno pagato la loro voglia di velocità e di agonismo con un tributo gravoso, quello del loro stesso sangue. Dal 1994 la Formula 1 fece dei passi da gigante nel campo della sicurezza e degli incidenti. Lo spettacolo non poteva essere al primo posto, era necessario innanzitutto preservare i piloti con vetture maggiormente competitive, veloci e allo stesso tempo sicure. È un argomento che abbiamo toccato con mano anche nel Gran Premio del Bahrain quando la Lotus di Pastor Maldonado è andato a speronare la Sauber Esteban Gutierrez, portando il giovane messicano alcuni cappottamenti in aria, fortunatamente senza conseguenze.

Christian Fittipaldi, GP Italia 1993

Il Gran Premio d’Italia sta per finire. Nonostante l’attenzione sia tutta riservata ad Ayrton Senna e Alain Prost, in corsa per il titolo mondiale, la protagonista di Monza è la Minardi, e non per un risultato inaspettato. Proprio sotto la bandiera a scacchi, Christian Fittipaldi, a causa incomprensione con il compagno di squadra Pierluigi Martini, è protagonista di un cappottamento. Il brasiliano decolla e dopo un giro completo atterrerà miracolosamente sulle quattro ruote, senza conseguenze per il pilota.

GP Belgio 1998, Spa-Francorchamps

È quello che ancora oggi viene ricordato come l’incidente di più grosse dimensioni della Formula 1 per numero di macchina coinvolte. A Spa Francorchamps piove e 13 furono le vetture, involontarie protagoniste dell’ammucchiata. La partenza e poi tutti in fila verso il tornante della Source. La pista va in discesa in direzione di una esse velocissima che costeggia il muro dei vecchi box. Proprio appena dopo il tornante, la McLaren di Coulthard tocca un tombino e perde aderenze e poi il macello.

Fernando Alonso, GP Brasile 2003

Una pioggia torrenziale fa da sfondo a uno dei peggiori incidenti che ha visto protagonista Alonso. Lo spagnolo centrò in traiettoria una gomma della Jaguar di Mark Webber, precedentemente vittima di uno scontro. Il pilota della Ferrari, all’epoca in Renault, perse il controllo della sua monoposto andando a sbattere violentemente contro le recinzioni. Venne aiutato a uscire dalla vettura e accompagnato sull’ambulanza a bordo di una barella di servizio per trascorrere una notte in ospedale solo per precauzione.

Robert Kubica, GP Canada 2007

Alzi la mano chi non ha tremato nel vedere la Bmw Sauber di Robert Kubica in frantumi, i piedi e la testa del pilota che ciondolavano come esanimi. I tifosi sono rimasti fermi, impietriti, in attesa di un movimento, un cenno per capire che non era successo niente di grave. Il polacco impatta contro il muro di cemento a circa 280 km/h, rimbalzando a più riprese tra asfalto e protezioni laterali. A salvare il pilota sono stati gli importanti progressi fatti in termini di sicurezza.

Mark Webber, GP Europa 2010

Nonostante abbia deciso di lasciare la Formula 1 per dedicarsi al mondiale Endurance, Mark Webber continua a essere uno dei protagonisti. In occasione del Gran Premio d’Europa del 2010, l’australiano della Red Bull, in lotta per il titolo insieme ad Alonso, Vettel, Hamilton e Button, deve rientrare ai box per un contatto al via rientrando in pista nelle ultime posizioni. In quel momento inizia la rimonta furibonda di Webber: sul rettilineo principale opposto ai box la RB6 dell’australiano tampona la Lotus di Kovalainen con le due ruote che vengono a contatto che provocano un effetto decollo. Piroetta in aria per Webber che chiude il suo volo, senza conseguenze, contro le gomme di protezione.

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Redazione

La storia della Formula 1, raccontata quotidianamente, per non dimenticare i piloti e le gare che hanno reso celebre questo sport.

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