Il “Geki” delle corse
Dal talento alle formule minori italiane fino alla Formula 1
Giacomo Russo nacque a Milano il 23 ottobre 1937, ma nell’ambiente delle corse il suo soprannome fu “Geki”, pseudonimo che lo contraddistinse per tutta la durata della sua carriera automobilistica.
Il debutto con le quattro ruote arrivò a Monza nel 1959 con una Stanguellini Junior nella Coppa Sant’Ambroeus dove si classificò al sesto posto. Arrivò poi un secondo piazzamento nella Coppa Madunina e un quinto posto al Gran Premio di Pergusa.
L’anno successivo arrivò la sua prima vittoria nella Formula Junior, che lanciò “Geki” anche a livello internazionale, con la partecipazione al Gran Premio della Libertà a Cuba.
Nel 1961 conquistò il primo titolo nella Formula Junior guidando sia la Stanguellini a motore anteriore sia una Lotus 18 Ford a motore posteriore; successi che replicò anche nel 1962 e nel 1963.
Il ’64 segnò il passaggio alla Formula 3 con la Scuderia Sorocaima di De Sanctis, dove vinse il titolo iridato e col quale arrivò anche il debutto in Formula 2 testando un motore Fiat Abarth. Il 1964 segnò la carriera del pilota milanese anche per l’ingresso in Formula 1 nel Gran Premio d’Italia con il team di Rob Walker a bordo di una Brabham BT11, purtroppo senza riuscire a qualificarsi.
Nel 1965, Geki firmò un contratto con l’Alfa Romeo nel campionato auto sportive, mentre proseguì l’avventura in Formula 3 alternandosi con una BWA e con una Wainer di Mantovani con la quale conquistò la vittoria a Imola, Monza e Vallelunga.
Quell’anno arrivò la chiamata di Colin Chapman per correre con il Team Lotus al Gran Premio d’Italia. Purtroppo, la gara del pilota milanese finì al 37° giro per un guasto al cambio della sua Lotus 25. Il 1965 fu anche l’anno del debutto alla 24 ore di Le Mans con Carlo Zuccoli, ma la gara finì prima che Geki potesse prenderne parte per un guasto alla macchina.
Nel 1966, il ritorno a Monza con una Lotus 33, dove arrivò un bel nono posto, proprio davanti ai propri concittadini. Con le auto sportive, Geki gareggiò anche alla 12 ore di Sebring insieme a Gaston Andrey con una Alfa Romeo TZ2: i due si piazzarono primi di classe e terminarono al quattordicesimo posto. Nella Targa Florio, insieme con Teodoro Zeccoli, finì terzo di classe e tredicesimo come risultato finale.
L’accordo con l’Alfa Romeo proseguì anche nella stagione 1967 per il campionato europeo turismo e Marche. Purtroppo, il 18 giugno, sul circuito di Caserta, i commissari non riuscirono a segnalare in tempo il grande incidente che si era creato dopo una curva cieca: Geki perse il controllo della sua Matra e si schiantò contro un muro di cemento armato sul lato destro della pista.
Il pilota fu sbalzato fuori dall’abitacolo dopo l’impatto, e morì sul colpo. Insieme a lui persero la vita anche il pilota inglese Beat Fehr e Romano Perdomi. Il mondo dei motori perse un altro protagonista a poche settimane dalla scomparsa di Lorenzo Bandini. La salma di “Geki” è custodita al cimitero maggiore di Milano.
Chi era Geki Russo?