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Formula 1I Gran Premi più belli

Il Gran Premio del Canada preferito… scegliamone 5

Il Gran Premio del Canada è una storia di grandi emozioni. Quale vi è rimasto nella memoria?

Di gran premi del Canada emozionanti ce ne sono stati tantissimi. Sarà la conformazione delle piste su cui si è corso, tutte per diversi motivi molto impegnative. O forse la collocazione del gran premio nel calendario, fino agli anni ’80 molto vicino alla fine della stagione. O infine le mutevoli condizioni atmosferiche che spesso hanno colpito le piste di Mosport, Mont Tremblant e ovviamente Montreal.

Gran Premio del Canada
© Mark McArdle

Fatto sta che il Gran Premio del Canada, uno dei preferiti dai piloti per la città in cui si corre, quasi mai risulta noioso nemmeno per i telespettatori. Abbiamo scelto cinque occasioni in cui l’evento nordamericano ha riservato eventi degni di nota. Anche se rimangono fuori da questa selezione tante gare comunque difficili da dimenticare.

Gran Premio del Canada 1972: la prima safety car della storia

Si corre a Mosport la sesta edizione del Gran Premio del Canada. Due settimane prima Stewart ha conquistato il suo terzo titolo a Monza, ma la corsa riserva lo stesso grandi emozioni. In particolare al trentaduesimo degli ottanta giri previsti, quando Cevert e Scheckter si scontrano mentre lottano per il quarto posto e finiscono fuori pista. Cevert rimane ferito ad una caviglia e non esistendo il percorso esterno per i mezzi di soccorso deve entrare in pista l’ambulanza.
La direzione corsa, con una decisione senza precedenti, fa entrare in pista una “Safety Car”, ovvero una Porsche 914 “di fortuna” gialla con un bell’adesivo sulla portiera del guidatore, a cui tutti devono accodarsi per rallentare, in modo da permettere all’ambulanza di soccorrere Cevert. Solo che la Porsche non si pone davanti al capoclassifica ma a Howard Ganley, in quel momento decimo. Ne nasce un’inedita confusione. Chi si ferma ai box per montare le slick al posto delle rain, chi ne approfitta per guadagnare un giro ed accodarsi al gruppo. I cronometristi vanno nel pallone, decretando alla fine della gara vincitore lo stesso Ganley, poi ci ripensano e scelgono Revson. Che sorpreso ringrazia.
Oltre ad essere ricordato per il maldestro uso della safety car il Gran Premio passerà agli annali per essere l’ultimo di Jackie Stewart. Due settimane dopo il compagno di squadra ed amico Cevert, forse proprio per i postumi dell’incidente di Mosport, si schianterà sulla S di Watkins Glen perdendo la vita. Lo scozzese campione del mondo anticiperà di un giorno un ritiro comunque già deciso da tempo e si fermerà a 99 gran premi disputati, con ben 27 vittorie.

Gran Premio del Canada 1978: a Montreal la prima vittoria di Villeneuve

Nel 1978 il circus lascia la pericolosissima pista di Mosport e atterra sull’Isola di Notre Dame, davanti a Montreal. Sulle strade perimetrali si ricava infatti un circuito semipermanente, caratterizzato da veloci chicane e secchi tornanti. Anche in questa occasione il mondiale è già deciso. Dopo la morte di Peterson a Monza Andretti è già campione e si corre per il successo di tappa. Nelle prove è proprio il sostituto di Peterson Jarier a fare il bello e cattivo tempo. E anche in gara, visto che il francese si invola e lascia Villeneuve, Jones e Scheckter a disputarsi il secondo posto. Ma a ventuno giri dalla fine una perdita d’olio priva il transalpino della sua unica chance di vittoria in Formula 1 e al comando passa nel tripudio del pubblico il ferrarista. Da lì in poi la classifica non cambierà più, e Villeneuve, che fino a quel punto della stagione si era segnalato più per gli incidenti che per i risultati conquista la prima delle sue sei vittorie in rosso.
La gara si è corsa con una temperatura di circa cinque gradi centigradi, la più fredda mai registrata. Ed infatti sul podio lo stesso Villeneuve compare con la moglie che provvidenzialmente lo rifornisce di una buffa giacca a vento marrone per evitargli un malanno sicuro. Non si sarebbe nemmeno festeggiato a champagne ma con una più innocua birra dello sponsor locale.

Gran Premio del Canada 1995: la prima e unica vittoria di Alesi

Saltiamo altri Gran Premi del Canada “famosi”. Come quello della morte di Paletti nel 1982, o la doppietta Ferrari del 1985, oppure la vittoria di Piquet nel 1991 ottenuta dopo il ritiro all’ultimo giro di Mansell, che già salutava il pubblico. Andiamo al 1995. La tragedia della morte di Senna è passata da un anno, ma non basta perchè non si installi una chicane posticcia prima della S più veloce del circuito.

Gran Premio del Canada
© Rick Dikeman

Dopo la perdita del brasiliano la stella del campionato è Michael Schumacher, già campione nel 1994 e sfidato dal solo Hill con la Williams. Quando il cambio dell’inglese si rompe pare già sicuro l’ennesimo successo del tedesco della Benetton. E invece a dieci giri dalla fine Schumacher è costretto ad una lunga sosta ai box per problemi alla trasmissione.
Nelle fasi finali di un gran premio che per Alesi pare il solito generoso esercizio di tenacia premiato al massimo da un podio finisce per trovarsi in testa proprio il francese. Che amministra la vettura e i trenta secondi di vantaggio sulle Jordan per conquistare l’unica vittoria della carriera. Nel giro d’onore Jean finirà la benzina, e sarà proprio Schumacher a portarlo fino ai box.

Gran Premio del Canada 2008: Kubica vince dopo la stupidaggine di Hamilton

Nel 2008 la sfida è tutta ancora tra Ferrari e McLaren. Da una parte Raikkonen e Massa, dall’altra Hamilton e Kovalainen. Con sporadici inserimenti della BMW di Kubica e Heidfeld, mai vincitori.

Anche il Gran Premio del Canada non pare sfuggire al solito copione. Se non per un incredibile incidente ai box al giro numero diciannove. In regime di Safety car (causata da Sutil fermo sul percorso con i freni in fiamme) diversi piloti ne approfittano per il pit – stop. Solo che all’uscita della pit-lane c’è un semaforo rosso da rispettare prima di rientrare in pista. Raikkonen e Kubica se ne accorgono, Hamilton no. L’inglese fino a quel momento in testa al mondiale tampona Raikkonen e pone fine alla gara di entrambi. Il finlandese scende senza dare in escandescenze e si limita ad indicare il semaforo all’inglese.
La gara la vincerà Kubica, che si porterà così anche in testa al mondiale. Alle sue spalle Heidfeld, per la prima e unica doppietta della BMW. Il punto più alto per la casa bavarese, che da lì a pochi anni si ritirerà definitivamente dalla Formula 1. Con una sola vittoria, esattamente come il polacco.

Gran Premio del Canada 2011: mai dire mai, chiedere a Button

Un gran premio lungo 4 ore. Sembra uno scherzo e invece il Gran Premio del Canada del 2011 passerà alla storia come il più lungo di tutti i tempi. In una stagione che vede il neo campione del mondo Vettel una spanna sopra tutti quello di Montreal sarà uno dei gran premi più incerti dell’anno. Complice la pioggia intermittente, le safety car ed un’interruzione di un’ora e mezzo, circa a un terzo della distanza complessiva, per attendere che l’asfalto si asciugi dopo un vero e proprio nubifragio.

Gran Premio del Canada
©Mark McArdle

Chi nel frattempo va a letto si perde un esito incertissimo, in cui alle spalle di Vettel succede di tutto (collisione tra Button e Hamilton, tra Button ed Alonso, duelli tra Schumacher, Kobayashi e Webber). Ma soprattutto succede che Button, finito in ultima posizione per incidenti e forature varie, si ritrova negli ultimi giri con le gomme migliori del lotto in seconda posizione a pochi secondi da Vettel.
Finirebbe con un’altra vittoria della Red Bull, se all’ultimo giro il tedesco non cadesse in un grave errore portando la vettura su una traiettoria umida e rischiando il testacoda. Della perdita di tempo approfitta proprio Button che corona così con la vittoria una delle più incredibili rimonte che si ricordino.

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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, nato a Prato ma trasferito per amore e lavoro sui colli Euganei in provincia di Padova. Sono uno sportivo a livelli di fanatismo, ho praticato la pallanuoto per vent'anni e ora faccio i campionati di nuoto Master. Ma le sensazioni più forti me le ha sempre regalate la Formula 1, sin da quando a nove anni ho visto il Gran Premio di San Marino del 1981. Sono seguite sveglie notturne per vedere i gran premi asiatici, autentiche fortune spese in riviste specializzate, giornate tra le frasche del Mugello per guardare girare di nascosto Michael Schumacher. Essere diventato nel frattempo Ingegnere Meccanico non ha migliorato la cosa... Scrivo perchè non posso fare niente per evitarlo.

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