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Il ricordo di Nino Vaccarella, il “preside volante”

Ripercorriamo la vita di Nino Vaccarella, divisa tra i banchi di scuola e le quattro ruote

Nino Vaccarella, Ninni per i più intimi, nacque nel 1933 a Palermo. Laureatosi in giurisprudenza nel 1956, alla prematura morte del padre si dedicò, insieme alla sorella, alla gestione della scuola di famiglia, l’Istituto Oriani, dapprima nel ruolo di insegnate, poi di Preside.

La passione per le corse

Amante della velocità fin da bambino, si cimentò nelle prime corse locali a bordo della Fiat 1100 ereditata dal padre, con cui si piazzò subito al quinto posto di classe nella corsa in salita Passo di Rigano-Bellolampo. Nel 1957 acquistò una Lancia Aurelia 2500, con cui partecipò alle gare in salita delle stagioni 1957-58.

Nel 1959 acquistò una Maserati e partecipò alla corsa in salita Trapani-Monte Erice dove venne notato dal conte Giovanni Volpi, politico e titolare di una prestigiosa scuderia.

Ben presto diventò pilota ufficiale Ferrari, con cui conquistò un secondo posto insieme a Scarfiotti nella 12 Ore di Sebring e successivamente, sempre con Scarfiotti, la vittoria nella 1000 km del Nurbungring. Nel giugno del 1964 partecipò con Jean Guichet nella 24 Ore di Le Mans, per poi passare al volante dell’Alfa Romeo.

 “Conosceva le strade della Sicilia come il palmo della sua mano” Vic Elford

L’avventura in Formula 1

Il nome di Vaccarella venne accostato anche alla Formula 1, categoria nella quale disputò quattro Gran Premi in tre diversi campionati: il GP d’Italia del 1961, 1962 e 1965 rispettivamente con le scuderie De Tomaso, Lotus e Ferrari, ed il GP di Germania del 1962 con la scuderia Porsche.

Uno specialista della Targa Florio

Amatissimo dai tifosi siciliani, partecipò con grande dedizione e frequenza alla Targa Florio. Vinse nel 1965 con Lorenzo Bandini su Ferrari 275P, nel 1971 con Toine Hezemans su Alfa Romeo 33/3 Sport Prototipo e nel 1975 con Arturo Merzario su Alfa Romeo 33TT12 spyder.

Nelle edizioni del 1962 e 1970 si classificò terzo mentre in quella del 1963 venne squalificato in quanto sprovvisto della patente di guida che gli era stata ritirata nel 1961 a causa di un incidente stradale a Pescara.

Ritorno a Maranello

Vaccarella firmò numerose vittorie in competizioni internazionali Sport-Prototipi, conquistando con la Ferrari il titolo mondiale nel 1964. Nel 1970 ritornò a Maranello per guidare la 512S nel Mondiale Marche, vincendo la 12 Ore di Sebring con Ignazio Giunti e Mario Andretti. Si classificò secondo alla 1000 km di Monza con Giunti, terzo alla 1000 km del Nurbungring con John Surtees e quarto alla 1000 km di Spa sempre con Giunti.

Vaccarella con la Ferrari 512 S alla 1000 km del Nürburgring nel 1970
© Wikipedia

Il pensiero di Enzo Ferrari, dal libro “Piloti, che gente…”

Un pilota capriccioso. Calmo e posato all’esterno, si sentiva che dentro di lui ardeva il fuoco e la passione della sua terra natale. Il percorso delle Madonie ha messo in luce le sue doti di corridore su strada e gli è servito qualcosa di speciale per non vincere o almeno essere tra i primi. Ha ottenuto grandi vittorie.

Un pilota “impegnato”

Per tutta le sua vita, dovette barcamenarsi tra gli impegni sportivi e il lavoro scolastico. Celebre l’episodio verificatosi al termine della sua gara vittoriosa a Le Mans: Vaccarella, si vide costretto a rifiutare di partecipare ai festeggiamenti in suo onore per correre all’aeroporto di Orly e poter essere, l’indomani mattina, puntuale alle lezioni.

Il 23 settembre 2021 si è spento a 88 anni, per arresto cardiaco conseguente a diverse patologie contro le quali stava ormai combattendo.

Con Nino Vaccarella scompare un pilota che ha legato il suo nome a tante vittoriose imprese della Ferrari, un ambasciatore della Sicilia nel mondo e un tifoso e amico che è sempre stato vicino a me e alla Scuderia ” Luca di Montezemolo

 

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Alessia Gastaldi

Mi chiamo Alessia, ho 25 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza all’università Statale di Milano. Innamorata dei motori da quando sono bambina, sogno di diventare una giornalista sportiva, per raccontare le storie dei protagonisti che hanno scritto e scriveranno la storia del motorsport.

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