fbpx
1980-1989Formula 1On this day

Imola 1989: la paura di Berger e l’inizio della guerra Senna-Prost

Dopo che Nigel Mansell aveva riportato alla vittoria le rosse di Maranello durante il Gran Premio del Brasile, le McLaren di Prost e Senna sono pronte a tornare al comando. Per il secondo appuntamento del mondiale la sfida quindi si sposta a Imola, domenica 23 aprile 1989, appuntamento ormai rodato sul circuito del Santerno.

LE QUALIFICHE

Dopo un venerdì da sogno per le Brabham di Brundle e Modena, i mezzi di Woking tornano a regnare, con pole position di Ayrton Senna e secondo posto di Prost. Staccato a più di un secondo e mezzo troviamo la Ferrari di Nigell Mansell,  con dietro di sé la Williams-Renault di Patrese. Seguono Gehrard Berger, Thierry Boutsen, la Benetton di Alessandro Nannini e la Lotus-Judd di Piquet. Chiudono invece la top-ten Alex Caffi su Dallara e il francese Olivier Grouillard con la Ligier.

LA GARA

La gara inizia con uno scatto di Senna che mantiene la testa della corsa con una partenza bruciante, le posizioni restanti invece rimangono invariate . Durante il quarto giro però, al Tamburello, l’austriaco della Ferrari esce violentemente di pista. Berger però, nonostante l’impatto ai quasi 300 km/h (con 100 g di decelerazione) e l’esplosione del serbatoio, ne esce quasi illeso.

gp san marino 1989 berger
© Wikipedia

A salvarlo dall’inferno di benzina ad alto carico di ottani sono infatti gli addetti antincendio della pista, i  Leoni della CEA  in soli 14 secondi. Alla ripartenza Prost scatta meglio del brasiliano, ma questo, per niente spaventato dalla manovra del francese, lo beffa alla Tosa correndo verso la sua quindicesima vittoria in carriera. Grazie al doppio ritiro di Mansell e Patrese, Nannini può raggiungere la terza posizione, togliendosi una soddisfazione per il GP di casa. I restanti piloti a punti sono Boutsen, Warwick e Palmer.

FUOCO SULLA ROSSA

Nonostante il pilota fosse uscito indenne dall’incidente nessuno ai box era tranquillo, in Ferrari infatti non erano nemmeno sicuri di far ripartire Mansell dato che non si sapeva perché Berger fosse uscito di pista. Inoltre, dopo l’introduzione delle nuove celle di sicurezza (che aveva retto benissimo anche in questa occasione) l’unica vera incertezza del Paddock erano proprio le fiamme. I fantasmi di Lorenzo Bandini, Roger Williamson e Niki Lauda erano sempre lì a manifestarsi.

Per evitare che questo potesse succedere ancora la FIA vietò i serbatoi laterali per farli spostare invece alle spalle del pilota. Le fibre di Kevlar flessibili diventano il nuovo standard per i contenitori di benzina, in modo che non potessero essere bucati da detriti vari (proprio come ad Imola 1989). L’austriaco, che riporta una costola fratturata e delle ustioni a entrambe le mani e salterà le due gare successive, dirà: “L’incidente è stato causato dal cedimento della sospensione di destra, oppure dalla perdita dell’alettone anteriore”. A fine gara viene appurato che l’ala anteriore spezzandosi aveva reso ingovernabile la vettura. Questo danno frontale non era dovuto a nessun tipo di contatto, ma allo stile di guida aggressivo del pilota: Berger infatti era solito utilizzare molto i cordoli, che però rovinano l’aerodinamica.

PROST FURIBONDO

L’interruzione della corsa spezza in due la contesa, e la gara riparte con lo schieramento in griglia dopo l’incidente al Tamburello. Prost è scatenato al via, e contravvenendo agli ordini di scuderia (chi è in testa al primo giro, resta davanti), Ayrton Senna alla Tosa sferra un attacco al compagno, superandolo e andando a vincere la quindicesima corsa della sua carriera. Sfruttando i ritiri di Mansell e Patrese, è Nannini con la Benetton ad arrivare al terzo posto, e con Piquet anche fuori, gli outsider hanno grande spazio: quarto Warwick, quinto Palmer e sesto Tarquini. Boutsen e Caffi invece vengono squalificati: hanno cambiato le gomme prima della seconda partenza, cosa proibita dal regolamento.

Prost a fine gara è furioso: “Oggi non parlo e non vado neppure sul podio. Non hanno rispettato gli ordini di squadra” sono le uniche parole che escono dalla bocca del francese. Ayrton invece è ovviamente di buon umore: “Sono contento perché tutti mi davano per spacciato. Alla prima partenza ho avuto problemi mentre alla seconda sono riuscito a superare Prost, che sinceramente aveva una macchina con una velocità di punta più elevata. Anche se siamo forti, abbiamo avuto una gara molto tirata”. Ron Dennis tampona la falla: “Sono felice di tornare da Imola con 15 punti. Non c’erano ordini di scuderia. Tutti e due i piloti hanno spinto sino alla fine”. Ma la guerra fratricida è solo all’inizio. E tante cose dovranno ancora accadere…

Ecco l’ordine di arrivo GP Imola 1989

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 1 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom McLaren 01:26:51.245 58
1
9
2 2 France Alain Prost
United Kingdom McLaren 01:27:31.470 58
2
6
3 19 Italy Alessandro Nannini
Italy Benetton +1 lap 57
7
4
4 5 Belgium Thierry Boutsen
United Kingdom Williams +1 lap 57
6
3
5 9 United Kingdom Derek Warwick
United Kingdom Arrows +1 lap 57
12
2
6 3 United Kingdom Jonathan Palmer
United Kingdom Tyrrell +1 lap 57
25
1
7 21 Italy Alex Caffi
Italy Dallara +1 lap 57
9
0
8 40 Italy Gabriele Tarquini
France AGS +1 lap 57
18
0
9 10 United States Eddie Cheever
United Kingdom Arrows +2 laps 56
21
0
10 22 Italy Andrea de Cesaris
Italy Dallara +2 laps 56
16
0
11 20 United Kingdom Johnny Herbert
Italy Benetton +2 laps 56
23
0
12 17 Italy Nicola Larini
Italy Osella Spun Off 52
14
0
RIT 7 United Kingdom Martin Brundle
United Kingdom Brabham Fuel System 51
22
0
NC 12 Japan Satoru Nakajima
United Kingdom Lotus Not Classified 46
24
0
RIT 24 Spain Luis Perez-Sala
Italy Minardi Spun Off 43
15
0
RIT 15 Brazil Maurício Gugelmin
United Kingdom March Transmission 39
19
0
RIT 11 Brazil Nelson Piquet
United Kingdom Lotus Engine 29
8
0
RIT 27 United Kingdom Nigel Mansell
Italy Ferrari Gearbox 23
3
0
RIT 6 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Williams Engine 21
4
0
RIT 8 Italy Stefano Modena
United Kingdom Brabham Spun Off 19
17
0
RIT 23 Italy Pierluigi Martini
Italy Minardi Gearbox 6
11
0
DSQ 26 France Olivier Grouillard
France Ligier Disqualified 4
10
0
RIT 28 Austria Gerhard Berger
Italy Ferrari Accident 3
5
0
RIT 16 Italy Ivan Capelli
United Kingdom March Spun Off 1
13
0
RIT 30 France Philippe Alliot
France Larrousse Electrical 0
20
0
RIT 29 France Yannick Dalmas
France Larrousse Electrical 0
26
0
DNQ 4 Italy Michele Alboreto
United Kingdom Tyrrell No Time 0

0
DNQ 25 France René Arnoux
France Ligier No Time 0

0
DNQ 38 Germany Christian Danner
Germany Rial No Time 0

0
DNQ 31 Brazil Roberto Moreno
Italy Coloni No Time 0

0
DNPQ 37 France Bertrand Gachot
Italy Onyx No Time 0

0
DNPQ 33 Switzerland Gregor Foitek
Italy Euro Brun No Time 0

0
DNPQ 18 Italy Piercarlo Ghinzani
Italy Osella No Time 0

0
DNPQ 36 Sweden Stefan Johansson
Italy Onyx No Time 0

0
DNPQ 41 Germany Joachim Winkelhock
France AGS No Time 0

0
DNPQ 32 France Pierre-Henri Raphanel
Italy Coloni No Time 0

0
DNPQ 35 Japan Aguri Suzuki
Germany Zakspeed No Time 0

0
DNPQ 34 Germany Bernd Schneider
Germany Zakspeed No Time 0

0
DNPQ 39 Germany Volker Weidler
Germany Rial No Time 0

0

Ci trovi su

Linkedin Facebook Instagram
Pubblicità

Nicolò Laffranchi

Mi chiamo Nicolò Laffranchi e ho 19 anni, liceale con una forte passione per i motori e per le corse, che mi tengono compagnia ogni weekend da alcuni anni a questa parte.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio