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Formula 1Grandi eroi senza corona

Ivan Capelli: una spina nel cuore

Siamo alla vigilia della stagione 1992, la Ferrari sta vivendo un momento precario.

La stagione 1991 non ha portato nessun risultato degno di nota: la 642 e, successivamente, la 643 non si sono dimostrate all’altezza.

La scuderia, nell’intento di trovare un capro espiatorio, si è divisa al suo interno.

In questo clima di guerra fredda, Fiorio, il direttore sportivo, è stato giubilato, reo di non esser riuscito a tirare fuori il meglio dalla 642, mentre Prost viene licenziato al termine del GP del Giappone, reo di aver definito la prestigiosa monoposto rossa “un camion”…

Lombardi, il direttore dell’area tecnica Lombardi, decise che doveva intervenire e, per imprimere una svolta italiana alla squadra, decise di contattare Capelli, neo assunto dalla Scuderia Italia.

Ma chi è il milanese che sta per calarsi nell’abitacolo più ambito della F1?

Ivan Capelli è un pilota italiano di sicuro avvenire, il suo modo di correre ricorda quello di Prost, velocissimo, ma anche corretto.

Nel 1985 Ken Tyrrel lo fa debuttare in due gare: a Brands Hatch, dove purtroppo si ritira ed in Australia dove è ottimamente quarto tra lo stupore generale degli addetti ai lavori.

Nonostante l’ottimo risultato le porte della Formula Uno, per Capelli, sembra che non si schiudano…

Nel 1986 non gli resta che correre il campionato di F3000 dove riesce a vincere il titolo della categoria.

La conquista del titolo lo rende improvvisamente un pezzo pregiato del mercato…, molti mostrano interesse, ma Capelli si fa “sedurre” dalla March sponsorizzata Leyton House progettata da Adrian Newey.

ivan capelli gp giappone 1988
GP Giappone 1988

La monoposto, progettata del geniale ingegnere inglese, è angusta nelle dimensioni, ma, anche grazie alle doti del pilota italiano, è stata una delle poche monoposto ad entrare in zona punti in piena era turbo!

La Leyton House era, infatti, dotata di un motore aspirato con un grosso deficit di cavalli…

Nel GP di Francia del 1990 sfiora addirittura la vittoria, ma a due giri dalla fine un calo di potenza del motore consente alla Ferrari di Prost di superarlo ed andare a conquistare il centesimo successo per la scuderia italiana.

Nel 1991 la Leyton House incorre in diversi problemi economici, Capelli capisce che l’esperienza col team è ormai giunta al termine e, così, si accorda con la Scuderia Italia motorizzata Ferrari.

Ivan Capelli gp stati uniti 1991
© StuSteeger – GP Stati Uniti 1991

In quel momento interviene sulla scena Lombardi che svincola il milanese dal recente accordo e lo accoglie a Maranello.

Capelli trova una Ferrari che sta, rapidamente, toccando il suo punto più basso: neanche la presenza del neo Presidente Montezemolo sembra dare nuova linfa al reparto corse.

Si punta tutto sulla F92: monoposto caratterizzata dal doppio fondo e dalle pance simili ad un jet.

Appena Capelli prova la macchina si rende conto che la monoposto, seppur bellissima, è afflitta da grossi problemi di non facile soluzione.

A differenza di Alesi, suo compagno di squadra, il pilota nuovo arrivato si lamenta spesso dell’instabilità della macchina e del diverso comportamento in ogni curva.

Capelli vuole poter migliorare la monoposto e cerca di trovare i punti deboli della V12 a suo dire ascrivibili alla poca potenza e ad una fragilità strutturale inusuale per un motore Ferrari.

In realtà il motore soffriva di blow by.

In sintesi, tra le fasce elastiche e la camera di combustione, c’era un trafilaggio di olio che faceva perdere fino a cinquanta cavalli di potenza…

Così, mentre Alesi glissa sui reali problemi del propulsore, Capelli è spesso critico…

Il risultato è che, nonostante l’impegno in pista, le critiche costruttive di Capelli davano parecchio fastidio alla squadra che, neppure, le prendeva in considerazione…

Eppure, Adrian Newey lo aveva definito un ottimo collaudatore!!!

In pratica in quel 1992 nulla in Ferrari si trovava a girare per il verso giusto.

Ivan Capelli Ferrari 1992
© Ferrari

Ivan Capelli, addirittura, correrà le prime gare con il retrotreno della 643, la monoposto dell’anno prima, perdendo efficienza aerodinamica e non riuscendo a raccogliere nessun risultato…

Sfiduciato dall’ambiente, il pilota milanese diventa il capro espiatorio di un progetto nato male e, alla vigilia del GP del Giappone, viene licenziato ponendo, di fatto, la parola fine alla sua carriera.

L’esperienza in Ferrari di Ivan Capelli fa ancora male alla tifoseria rossa che trova inspiegabile come a Maranello siano riusciti a distruggere la carriera di un valente pilota della scuola italiana…

Ivan Capelli gp stati uniti 1991
© ivancapelli.it

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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