1990-1999Formula 1On this day

Villeneuve e Hill regalano un bella doppietta alla Williams

Solo cinque tappe al termine del Mondiale di Formula Uno 1996: dopo Hockenheim il grande Circo della Velocità si sposta in Ungheria, sul circuito di Budapest, l’Hungaroring. Una pista che fa brillare il talento del Campione del Mondo in carica, un Michael Schumacher bravo a spremere tutti i cavalli della sua Ferrari F310 fino a portarla davanti a tutti. Con il suo 1’17”129 il Barone Rosso di Kerpen centra la sua quarta pole position stagionale, sopravanzando le due Williams di Hill e Villeneuve di pochi centesimi di secondo.

Gp Ungheria 1996 Williams Jacques Villeneuve

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Una posizione privilegiata da cui partire, quella di Schumi, che non spreca quando i semafori rossi si spengono alle ore 14 di domenica 11 agosto. La Rossa parte bene ma viene subito tallonata dalla FW18 di Jacques Villeneuve. Hill, invece, scatta male e viene sfilato anche dalla Benetton di Jean Alesi, autore di un’ottima partenza dalla quinta casella sullo schieramento.

Gp Ungheria 1996 partenzaLa battaglia iniziale si circoscrive a Schumacher e Villeneuve, con quest’ultimo che, al termine della prima serie di pit-stop, riesce ad avere la meglio sul pilota tedesco. La stessa manovra viene tentata da Hill su Alesi, con il francese che però resiste e tiene dietro l’inglese… fino a un errore nel corso del 27esimo giro, che spiana la strada alla rimonta disperata di Capitan Zero.

L’alfiere della Williams-Renault ci prova, migliora il proprio tempo ad ogni passaggio e nella seconda serie di pit-stop riesce a passare Schumacher. Purtroppo, però, il compagno di squadra Villeneuve è troppo lontano per essere raggiunto: nonostante un problema con il fissaggio di una ruota posteriore durante il suo ultimo cambio gomme, il canadese infatti riesce a mantenere la testa della corsa e va a conquistare la sua terza vittoria stagionale.

Dietro di lui si confermerà proprio Damon Hill, che con questo secondo posto conferma la leadership del Campionato con 79 punti con 17 lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra, mentre sul gradino più basso del podio giungerà Jean Alesi, bravo ad approfittare del ritiro di Berger per la rottura del motore

Renault sulla sua B196 e di quello di Schumacher a soli sette giri dalla fine, per via dell’acceleratore bloccato sulla sua F310. Un brutto colpo per il tedesco della Ferrari, che in questo modo fu obbligato ad incassare anche la conquista matematica del Titolo Costruttori da parte della Williams con quattro gare di anticipo sulla fine del Campionato.

L’ordine di arrivo del GP d’Ungheria 1996

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 6 Canada Jacques Villeneuve
United Kingdom Williams 01:46:21.134 77
3
10
2 5 United Kingdom Damon Hill
United Kingdom Williams 01:46:21.905 77
2
6
3 3 France Jean Alesi
Italy Benetton 01:47:45.346 77
5
4
4 7 Finland Mika Häkkinen
United Kingdom McLaren +1 lap 76
7
3
5 9 France Olivier Panis
France Ligier +1 lap 76
11
2
6 11 Brazil Rubens Barrichello
Ireland Jordan +2 laps 75
13
1
7 18 Japan Ukyo Katayama
United Kingdom Tyrrell +3 laps 74
14
0
8 16 Brazil Ricardo Rosset
United Kingdom Footwork +3 laps 74
18
0
9 1 Germany Michael Schumacher
Italy Ferrari Throttle 70
1
0
10 21 Italy Giovanni Lavaggi
Italy Minardi Spun off 69
20
0
RIT 4 Austria Gerhard Berger
Italy Benetton Engine 64
6
0
RIT 15 Germany Heinz-Harald Frentzen
Switzerland Sauber Electrical 50
10
0
RIT 14 United Kingdom Johnny Herbert
Switzerland Sauber Engine 35
8
0
RIT 2 United Kingdom Eddie Irvine
Italy Ferrari Gearbox 31
4
0
RIT 20 Portugal Pedro Lamy
Italy Minardi Suspension 24
19
0
RIT 8 United Kingdom David Coulthard
United Kingdom McLaren Engine 23
9
0
RIT 17 Netherlands Jos Verstappen
United Kingdom Footwork Spun off 10
17
0
RIT 12 United Kingdom Martin Brundle
Ireland Jordan Spun off 5
12
0
RIT 10 Brazil Pedro Paulo Diniz
France Ligier Collision 1
15
0
RIT 19 Finland Mika Salo
United Kingdom Tyrrell Collision 0
16
0

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Giulio Scrinzi

Sono nato il 21/04/1993 a Rovereto e fin da piccolo ho sempre avuto una forte passione per tutto ciò che è veloce e che ha un motore. La Formula 1 rappresenta per me un'opportunità come giornalista ma anche il sogno di una vita: diventare un pilota. I miei miti? Michael Schumacher e Ayrton Senna. Il mio motto? "Keep fighting".

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