1940-19491990-1999BiografieOn this day

James Hunt, l’anticonformista della Formula 1

Il 29 agosto 1947 a Londra nasceva James Hunt, commentatore televisivo britannico ma soprattutto pilota di Formula 1. Molto bravo a tennis, fin da ragazzo sviluppa una personalità piuttosto ribelle.
Era noto per lo stile di vita sregolato e per la grande amicizia-rivalità con un altro grande pilota, Niki Lauda. (Rush)
Vincitore nel 1976 del mondiale di Formula 1, era soprannominato Hunt The Shunt (Hunt “Lo schianto”) a causa dei suoi frequenti incidenti.
Il suo debutto in Formula 1 risale al 1973, quando, alla guida di una March, prende parte al gran premio di Montecarlo. La stagione si concluderà con due podi, un secondo e un terzo posto.

Gp Giappone 1976
Gp Giappone 1976 © McLaren

L’anno successivo, Hunt ottiene un ingaggio dalla Hesketh, scuderia fondata dal miliardario omonimo. Conclude la stagione con tre podi, mentre nel 1975 conquista il quarto posto in classifica generale, mettendo a segno la sua prima vittoria in Olanda. Nel 1976, James Hunt, si trasferisce alla McLaren, con la quale vince il titolo di campione del mondo davanti al ferrarista Niki Lauda, solo per un punto.
L’inglese rimase in McLaren anche per i due anni successivi, conquistando tre vittorie, tutte nel 1977.

James Hunt Hockenheim 1977
Hockenheim 1977 – © Schlegelmilch by Formula 1 ®

Nel 1978 ci fu una forte polemica con Riccardo Patrese,  riguardo le cause dell’incidente in cui perse la vita Ronnie Peterson nel gran premio d’Italia. James Hunt accusò il pilota italiano di aver innescato le collisioni che portarono alla tragica scomparsa del pilota svedese. Successivamente nuove riprese televisive evidenziarono che le responsabilità erano ripartire fra più piloti, tra cui lo stesso Hunt.

Nel 1979 si trasferì alla Wolf al posto di Jody Scheckter, pensando di poter rilanciare la propria carriera con la scuderia canadese. Ma la scarsa competitività della WR7 regalò a Hunt solo un ottavo posto e 6 ritiri.
Così al termine del gran premio di Monaco, annuncio il suo ritiro dalle corse – “Lascio ora e definitivamente perché nel mondo della F1 l’uomo non conta più!” queste furono le ultime parole da pilota.

Lasciato il mondo delle corse divenne telecronista di Formula 1, poi il 15 giugno 1993 nei pressi di Londra morì a causa di un infarto.

Omaggi

Enzo Ferrari, nel suo libro “Piloti, che gente…” parlò così di del pilota inglese: “James Hunt ha avuto il suo momento di grande notorietà culminando con il campionato mondiale 1976, quando un Lauda provato dallo spaventoso rogo del Nürburgring, distrutto moralmente e ostacolato psicologicamente dalle condizioni ambientali della giornata, abdicò a un titolo mondiale che aveva ampiamente meritato. Hunt si è ritirato adducendo motivi di insoddisfazione tecnica per la macchina che aveva scelto.Il campione nasce, si forma e cresce fino a quando l’ansia di superamento umano gli vieta di valutare compiutamente i rischi e i vantaggi economici connessi alla professione scelta.Solo la vittoria vale per lui. L’applauso della folla è il più bel premio. Raggiunto l’apice della carriera, il campione incontra nuove necessità di vita, di ambienti, di interessi.

Il pilota finlandese Kimi Raikkonen, profondo estimatore della Formula 1 degli anni ’70, rese omaggio a James Hunt colorando il suo casco con gli stessi identici colori del pilota inglese in occasione del Gran Premio di Monaco 2012.

gp monaco 2012 kimi raikkonen
© Photo 4

I numeri di James Hunt

1

Mondiali

10

Vittorie

23

Podi

14

Pole position

Fonti

Wikipedia e Biografieonline

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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