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1900-19091940-194924 ore di Le MansBiografieOn this day

Jean-Pierre Wimille: eroe della resistenza francese, ma soprattutto un gran pilota

Il periodo a cavallo del secondo conflitto mondiale, regalò al motorsport, tutta una serie di grandi piloti.
Tra questi volevo ricordare Jean-Pierre Wimille, nato nella capitale francese il 26 febbraio 1908.
Il primo successo importante arrivò in Algeria nel 1932, vincendo per la prima volta il Gran Premio di Orano con una Bugatti. Il paese nord-africano regalò al pilota francese altre due vittorie: nel 34 e nel 37, a bordo di una Bugatti T59.

Jean-Pierre Wimille francia 1933
© Unknown

Il carattere esuberante e la velocità, furono due ingredienti importanti per farsi notare da Ettore Bugatti, che lo assunse come pilota ufficiale. I successi non mancarono e soprattutto la fama, che aumentò sempre più, dopo la vittoria nel Gran Premio di Francia, del 1936, insieme a Raymond Sommer.
Vittoria importante, visto che le veloci vetture tedesche, Auto Union e Mercedes, stavano dominando le corse lasciando poco spazio alla concorrenza.

Ma la ciliegina sulla torta arrivò con il trionfo nella 24 ore di Le Mans, del 1937 insieme al gran amico Robert Benoist.
Due anni dopo arrivò il bis, vincendo nuovamente la gara di durata a Le Mans con Pierre Veyron.

Purtroppo le potenti vetture e le grandi risorse economiche messe a disposizione dal nazismo, misero in crisi le finanze del team francese, anche se Wimille non demorse, facendosi notare da Enzo Ferrari che gli affidò alcune Alfa Romeo. Il “Drake” fu affascinato dal pilota transalpino, tanto da citarlo in diversi libri, come uno dei piloti più forti, mai visti.

Jean-Pierre Wimille francia 1948
© Unknown

Con l’inizio della Seconda guerra mondiale, Wimille entrò a far parte della resistenza francese, insieme all’amico Benoist, che però fu catturato dalla polizia segreta della Germania nazista e giustiziato.
Wimille, invece, riuscì a fuggire e continuò a combattere, come sabotatore. Grazie alla sua esperienza da pilota entrò a far parte dell’aviazione francese, prendendo parte a molte missioni per liberare Parigi.

Terminato il conflitto, l’eroe francese ritornò in pista vincendo il Gran Premio di Parigi con una Bugatti.
Nel 1946, alla corte del Team italiano del Digione, vinse nel 1947 il Gran Premio d’Europa.

L’anno successivo a bordo di una Godini, Wimille decise di partecipare alla Temporada Argentina, un piccolo campionato organizzato dall’Automobile Club sudamericano e sponsorizzato dal presidente Argentino.
Questa era una manifestazione importantissima con molti nomi illustri dell’automobilismo, tra i quali: gli argentini Juan Manuel Fangio e Óscar Gálvez, il brasiliano Chico Landi e l’uruguaiano Eitel Cantoni.

Dall’Europa arrivarono gli italiani Achille Varzi, Nino Farina e Gigi Villoresi, mentre dalla Francia arrivò Wimille. Le prime gare furono dominate dalle Maserati di Villoresi e Farina, poi a sorpresa arrivò la vittoria di Wimille, dopo una lunga lotta con Fangio, che non potè non ricordarlo come uno degli avversari più forti della sua carriera.

Nel 1949, decise di riprovarci, ma il 28 gennaio, durante le prove libere, sul tracciato di Buenos Aires, Wimille sbagliò il punto di corda in entrata di una curva, perdendo il controllo della propria Godini e finendo contro un albero. Dietro questo episodio si raccontarono molte storie: dal pubblico numeroso e indisciplinato che nascose il punto di corda, fino al gendarme a cavallo che gli attraversò la strada.

Rimane comunque la perdita di un grandissimo pilota ammirato da tutti.

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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