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Jim Clark l’imbattibile

Pensando a Jim Clark ed al tragico incidente che ce lo ha portato via viene naturale il paragone con Coppi, il campionissimo che ci è stato strappato in maniera altrettanto tragica.
I due fuoriclasse erano accomunati dall’amore dei propri tifosi e da un mantello di insicurezza che spariva solo durante la prestazione sportiva, ma soprattutto per una loro indimenticabile caratteristica.
Entrambi avevano la tendenza di lasciare il gruppo in souplesse per poi godersi il trionfo in splendida solitudine dopo una lunga fuga trionfale!

gp olanda 1962 jim clark
© ANEFO – GP Olanda 1962

Clark è stato protagonista di rimonte impossibili che lo hanno incoronato re della categoria.
Fu l’unico ad aver vinto il titolo e la 500 miglia di Indianapolis nello stesso anno, ma anche il peggior avversario che un pilota potesse incontrare nei circuiti negli anni ‘60!
Nonostante la sua superiorità, Jim non fu mai detestato dai propri colleghi che, spesso, gli riconoscevano un indiscutibile abilità.

gp olanda 1967 jim clark
© ANEFO – GP Olanda 1967

Chapman, il patron della Lotus, gli voleva bene come a un figlio e un giorno, mentre parlava coi giornalisti, ebbe a dire che le sue macchine erano imbattibili grazie al computer di bordo….
I giornalisti incuriositi gli chiesero di poter vedere questa pregiata tecnologia…

Fu così che Chapman chiamò Clark indicandolo come computer di bordo!
Eppure, il 7 aprile 1968, il computer per qualche strana ragione fece tilt….
Durante una gara di Formula due, la Lotus di Jim cominciò improvvisamente a zig zagare per poi sbattere violentemente contro gli alberi.
L’urto gli fu fatale e quando gli altoparlanti del circuito annunciarono la disgrazia il pubblico, in silenzio, lasciò il circuito.
Colin Chapman, vistosamente addolorato, fece fare una costosissima perizia dalla quale risultò che la causa dell’incidente fosse ascrivibile all’afflosciamento di uno pneumatico…
Il patron della Lotus disse che la morte di Clark rappresentava un grave lutto che non doveva più essere violato da investigazioni, ma rispettata come l’estremo sacrificio del “dio” delle macchine al suo sport.

Di fatto, Clark partecipò solo a settantadue GP, vincendone venticinque, ma furono molti di più quelli che perse a causa della fragilità della Lotus…
Ancora oggi se analizziamo il rapporto tra corse disputate e vittorie ottenute Jim Clark è secondo solo a Michael Schumacher.
Purtroppo, non ho avuto la fortuna di vederlo correre, ma ho vissuto le sue imprese solo attraverso i racconti di altri dai quali è trasparita una tale emozione che mi ha avvinto come se fossi stato presente…
Due eroi, Clark e Coppi, accomunati da un triste ed ingiusto destino…

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PHOTO CREDITS
nationaalarchief.nl
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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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