Kubica: “Nel posto sbagliato nel momento sbagliato”
La recente vittoria di Kubica con la 499p ad Austin, oltre a rallegrarci per il successo, ci ha rinnovato il rammarico per non aver visto un pilota così talentuoso scalare i vertici del motorsport.
Fin dal suo debutto sui go kart, il giovane polacco ha sempre stupito per la velocità e la precisione di guida e, man mano che scalava le categorie, gli addetti ai lavori notavano che queste caratteristiche si consolidavano tanto da paragonarlo a Prost.
Dopo aver vinto il campionato nella categoria Formula Renault, la casa francese gli fa effettuare un test con una Formula Uno. Quando entra in pista, Kubica stupisce subito per i tempi spiccati ma soprattutto per la totale mancanza di errori.
Nonostante l’ottima performance del polacco, la Renault non ha un sedile da offrire a questo pilota e lo lascia libero… di andare alla BMW Sauber. La casa tedesca, nuovo partner della casa elvetica, è rimasta impressionata dalle doti del giovane Robert e decide di non farselo sfuggire e lo assume come terzo pilota per la stagione 2006 di Formula Uno.
Al GP d’Ungheria, il team decide di appiedare Villeneuve, reo di scarso rendimento, e mette in macchina Kubica.
Il polacco durante il week-end gira sempre su ottimi tempi, arrivando in gara ad occupare la settima posizione sul traguardo.
Purtroppo, alle verifiche, la monoposto risulta sottopeso e viene squalificata, ma la prestazione del pilota gli vale la conferma fino a fine stagione.
Al GP d’Italia, Kubica porta la BMW al terzo posto, addirittura dopo aver condotto la gara per alcuni giri.
Nel 2007 disputa tutta la stagione, stupendo per maturità e precisione; addirittura sembra che la Ferrari lo stia seguendo per metterlo in macchina il prima possibile.
In Canada, è protagonista di un incidente spettacolare e cruento, ma senza conseguenze. La federazione decide, in via precauzionale, di fermarlo per una gara, ma al suo ritorno in Francia si classifica quarto, dimostrando che l’incidente non ha lasciato nessuna conseguenza nel suo modo di correre.
Nel 2008 potrebbe lottare per il titolo; la costanza di rendimento e la capacità di saper regolare al meglio la monoposto lo portano a conquistare in Canada la prima vittoria della sua carriera e la testa della classifica mondiale.
La BMW Sauber non è matura per un campionato di vertici e a fine stagione si classifica quarto, con qualche rammarico.
Nonostante sia pronto per un campionato al vertice, il cambio di regolamenti penalizza eccessivamente la sua monoposto e fa demotivare la BMW, che a fine stagione decide di stoppare il programma Formula Uno.
Senza una monoposto per il 2010, accetta le proposte della Renault. La casa francese nel campionato non brilla, anzi, i risultati che ottiene li deve alla classe di Kubica; poi la necessità di risparmiare fondi per la stagione 2011 fa precipitare la casa francese in fondo alle classifiche.
Nonostante abbia già un contratto con la Renault per la stagione 2011, in gran segreto Kubica firma un contratto per correre con la Ferrari dal 2012. Le limitazioni del contratto Ferrari sono così ampie che Kubica, da sempre appassionato di tutto ciò che va veloce, decide, al ritorno dei primi test con la Renault di F1, di partecipare all’ultimo rally prima dell’entrata in vigore del contratto Ferrari con tutte le limitazioni previste.
Nel corso del rally, Kubica esce rovinosamente di strada, provocandosi delle gravi ferite, che solo la perizia dei medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure gli evitano l’amputazione della mano.
Da questo momento, la sfida più grande per Kubica è riuscire a recuperare la forma fisica per tornare alla guida quanto prima su una monoposto. Naturalmente i contratti in essere vengono annullati, ma il polacco non si dà per vinto e riesce a recuperare, arrivando a partecipare al mondiale rally e vincere il titolo. Nel 2017 riesce addirittura a partecipare ad alcuni test con una Formula Uno.
Nel 2019, la voglia di tornare nella “classe regina del motorsport” è grandissima e decide di cedere alle sirene Williams, tornando a disputare un campionato intero. La pochezza della monoposto, insieme a qualche guaio fisico, non permettono a Kubica di ben figurare, nonostante l’unico punto della stagione lo abbia conquistato proprio lui, e decide di porre fine all’esperienza.
Nonostante l’amara esperienza, Kubica non si è lasciato abbattere e ha ricostruito la sua carriera, ottenendo ottimi risultati nelle gare di durata.
Nonostante qualche sporadica presenza in Formula Uno, Kubica riesce a legarsi alla AF Corse e disputare il campionato Endurance con una Ferrari 499p.
All’indomani del successo americano, in un’intervista ha semplicemente riassunto la propria carriera con l’aforisma “essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato“.