Formula 1Grandi eroi senza corona

La cometa tedesca di Stefan Bellof

Guardando l’ultimo Gran Premio degli Stati Uniti, un mio amico mi ha chiesto se è mai esistito un pilota con le caratteristiche di Verstappen e Leclerc: ci penso un attimo e improvvisamente mi viene in mente un tedesco che negli anni ottanta fece sognare: Stefan Bellof.
Il tedesco debutta nel motorsport a 16 anni e brucia subito le tappe arrivando in formula ford dove riesce ad impressionare a suon di vittorie. La Rothmans, sponsor tabaccaio molto importante, lo mise subito sotto contratto per farlo debuttare in una Porche ufficiale del mondiale marche.
In coppia con l’esperto Bell ottenne Pole e vittoria a Silverstone, si ripete in Giappone e in Sud Africa mentre in Germania fece registrare un record sul giro rimasto imbattuto per 35 anni.

Il futuro sembra arridere al tedeschino. Nel 1983 viene chiamato dalla McLaren per svolgere alcuni test insieme all’astro nascente Senna. Fu subito velocissimo e la scuderia inglese lo vorrebbe mettere sotto contratto; a Bellof sembra di vivere in un sogno ma a riportarlo coi piedi per terra è il suo sponsor personale Rothmans che gli vietò di correre con una scuderia sponsorizzata da un’altra marca di sigarette.

Stefan Bellof 1984 monaco

Deluso ma mai domo, Bellof, pur di debuttare nella massima formula, accetta le lusinghe di Tyrrel per la stagione ’84. Il tedesco si mette in luce quasi subito con u n ottimo sesto posto a Zolder e un quinto a Imola. La Tyrrel nelle sue mani sembra un gabbiano, a Monaco, sotto il diluvio il gabbiano si trasforma in un aquila.
L’edizione di quell’anno si corse sotto una pioggia battente e insieme a Senna impartisce lezioni di guida e d’emozioni.
Qualificato il ventesima posizione il tedesco recupera fino alla terza posizione e fu solo l’interruzione della gara da parte del direttore di gara Ickx lo priva di un risultato di rilievo. Dopo Monaco tutti vogliono Bellof.
Il Drake scatena i suoi uomini per poterlo portare in Emilia.
L’impresa si dimostra impossibile, la Ferrari è sponsorizzata dalla Marlboro, ed e incompatibile col main sponsor del pilota tedesco.
Il circus è diviso tra chi vuole Senna e chi spera di avere Bellof.

In attesa di accasarsi in una scuderia di vertice, Bellof conquista il campionato Endurance e mentalmente si prepara a un 85 di vertice.
La stagione è avara di soddisfazioni, gli unici risultati di rilievo sono un sesto posto all’Estoril e un quarto a Detroit.

A settembre si prepara a correre la 1000 km di Spa con una Porche 956, il circuito belga lo esalta, gli piace e sente di poter cogliere un importante vittoria.
In Belgio però c’è uno spettatore particolare: la dama in nero.
Durante la gara il tedesco tallona il leader Ickx e decide di tentare il sorpasso alla curva dell’Eau Rouge, una delle curve piu belle e pericolose del tracciato.

Stefan Bellof 1985 incidente

Ickx chiude il varco al tedesco che va a schianatarsi a 260 km/h contro le barriere a bordo pista. La Porche di Stefan Bellof prende fuoco. Dopo averlo estinto, i soccorritori riescono ad estrarre il pilota le cui condizioni appaiono gravissime.
Bellof morirà all’ospedale poco dopo lasciando tanta amarezza per quello che non è mai riuscito ad essere.

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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