2013: la Ferrari spera, Alonso si dispera
Quando venne presentata la F138, l’ultima prima dell’era turbo ibrida, il presidente Montezemolo la definì “la speranzosa” questo perché doveva essere l’arma che avrebbe riportato il mondiale a Maranello.
La prima cosa che salta all’occhio è la nuova aerodinamica frontale ,volta a eliminare l’antiestetico gradino sul muso della F2012, e un nuovo disegno delle pance laterali.
l’inizio stagione vede una Ferrari e Alonso subito protagonisti, in Australia l’asturiano conquista un ottimo secondo posto e in Cina, dopo 12 gare di digiuno, lo spagnolo porta la Ferrari sul gradino più alto del podio.
Con l’entusiasmo alle stelle, la squadra arriva in Spagna dove Alonso concede il bis e vince la corsa a lui piu’ cara.
Dopo la vittoria in terra iberica, la Ferrari a Monaco conta di cogliere un risultato di rilievo ma diversi problemi cominciano a flagellare la monoposto relegando Alonso al settimo posto mentre Massa è protagonista di un incidente fortunatamente senza conseguenze.
Dopo Monaco la squadra brancola nel buio, oltre a problemi tecnici di origine ignota, la squadra italiana deve subire la decisione della Pirelli di cambiare le mescole alterando così l’equilibrio della monoposto.
Dopo Monaco, con Alonso stanco e irritato, la Ferrari prova a reagire ma in Canada e in Gran Bretagna non va oltre un terzo posto e, anche se virtualmente ancora in corsa per il titolo, la squadra che arriva in Belgio è chiaramente demoralizzata e poco convinta dei propri mezzi.
A SPA, Alonso riesce a tenere a galla la squadra, non senza farlo pesare con critiche e battute sarcastiche non sempre accettate, per arrivare a Monza dove Alonso dalla radio della monoposto apostrofa i propri meccanici con intercalari decisamente offensivi.
Nelle ultime gare la squadra abbandona ogni speranza e va alla deriva permettendo a Vettel di laurearsi aritmeticamente campione del mondo.
I cattivi risultati ottenuti nella parte conclusiva della stagione sono costati alla Ferrari il secondo posto nel mondiale costruttori a favore di una Mercedes che sta diventando una seria candidata a diventare la nuova stella della categoria.
Sfiduciato dalla squadra, Alonso comincia a lanciare messaggi alla Ferrari di volersene andare o, per restare, chiede di ritoccare in modo sostanzioso il proprio ingaggio.
Nonostante sia l’unico in grado di far vincere la Ferrari, Alonso ha stancato la dirigenza della squadra che decide di ingaggiare Raikkonen archiviando il rapporto ormai logoro con Massa.
A Maranello la Ges è tutta al lavoro per prepararsi al meglio al cambio di regolamenti che dovrebbe vederla tornare al vertice della categoria.