La “Tripla Corona” di Graham Hill
Il 15 febbraio 1929 nasceva a Hampstead, il pilota Graham Hill, conosciuto per essere l’unico ad aver vinto la Triple Crown, ovvero il gran premio di Monaco, la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis. Il pilota inglese e padre di Damon, gareggiò in Formula 1 tra il 1958 ed il 1975, diventando campione nel mondo nel 1962 e nel 1968 prima della tragica morte avvenuta a causa di un incidente aereo il 29 novembre 1975.
Graham era molto apprezzato nel circus per sua intelligenza e la regolarità della sua condotta di gare.
Appassionato di motori, inizia a correre piuttosto tardi anche per un problema economico. Il debutto arriva all’età di 24 anni alla guida di una Austin, talmente disastrata da non avere i freni. Poi nel 1955 entra in Formula 3 alla guida di una Cooper e inizia anche a correre nella categoria Sport al volante di una Jaguar C-Typee. Sempre in quell’anno Hill, ottiene un settimo posto nel gran premio del Marocco in coppia con il connazionale Dan Margulies.
Il primi gran premi
Nel 1956 Graham entra alla Lotus come meccanico guadagnandosi anche un posto come pilota e vincendo, per la prima volta, una gara ufficiale in una corsa nazionale a Brands Hatch.
Dopo due anni il driver inglese fa il suo esordio nella categoria regina partecipando al gran premio di Monaco, dove è costretto al ritiro dopo 69 giri per un problema al semiasse. A Monza arriva sesto, chiudendo la stagione con 0 punti, dietro al compagno di squadra, Cliff Allison, con cui parteciperò alla 24 Ore di Le Mans.
Terminati gli anni 50, Hill passa alla BRM, ottenendo il suo primo podio nel gran premio d’Olanda, ed impreziosendo l’annata con nascita del figlio Damon e conquistando anche il primo podio nel Mondiale Sportprototipi alla 1000 km di Buenos Aires con la Porsche 718 RSK insieme a Jo Bonnier.
Purtroppo la stagione 1961, non porta i risultati attesi, ma rimane comunque un anno di passaggio verso la cavalcata, che regalerà a Graham Hill primo titolo mondiale di Formula 1.
Con quattro vittorie (Olanda, Germania, Italia e Sudafrica) e due piazzamenti al secondo posto (Belgio e Stati Uniti), Hill si laurea campione del mondo 1962.
Gli anni dell vittorie
Nel biennio 1963, Hill vince a Monaco e negli Stati Uniti, diventando vice-campione del mondo dietro a Jim Clark. Sempre lo stesso anno è la volta del primo successo iridato con le sport alla guida di una Ferrari 250 GTO.
L’anno successivo con la 330 P, Hill conquista la 1000 km di Parigi e il primo podio a Le Mans insieme al compagno Jo Bonnier e sempre insieme al pilota svedese trionfa alla 12 Ore di Reims con la 250 LM del Cavallino.
Gli ultimi anni in BRM e Indianapolis
Anche nel 1965, Graham Hill sale sul gradino più alto del podio a Monaco e in Olanda, piazzandosi ancora al secondo posto dietro a Jim Clark, ma davanti al nuovo compagno di scuderia Jackie Stewart.
La stagione successiva, con il solo podio in Olanda con la BRM, Hill decide di cambiare aria e ritornare alla Lotus, intanto arriva il primo successo oltreoceano con la conquista della 500 Miglia di Indianapolis con una Lola-Ford.
Il ritorno con la scuderia di Colin Chapman, regala all’inglese due secondi posti a Monte Carlo e negli USA. Hill termina la stagione 1967 al settimo posto con 15 punti, ma la consapevolezza di aver contribuito allo sviluppo della Lotus 49, spinta dal nuovo motore Cosworth V8.
Il secondo Mondiale e l’incidente
Nella stagione successiva, il pilota inglese, arriva secondo nella gara inaugurale, dietro al compagno di squadra, Jim Clark che perderà poi la vita dopo qualche mese.
Cona la morte di Clark e dell’altro compagno di squadra Mike Spence, Graham dovette prendere le redini della squadra.
Hill vinse in Spagna, a Monte Carlo e in Messico e con i due secondi posti in Germania e negli Stati Uniti, divenne campione del mondo per la seconda volta in carriera.
Ma nel 1969, la Lotus aveva la fama di essere una vettura fragile e nello stesso tempo molto pericolosa, soprattutto con i nuovi dispositivi aerodinamici. Il 5 ottobre 1969, Hill fu vittima di un incidente durante il gran premio degli Stati Uniti aWatkins Glen, che gli provocò la fratture delle gambe ed interrompendo la carriera del 2 volte campione del mondo.
Dopo essersi ristabilito, Hill decise di riprende la carriera, ma l’incidente, dell’anno passato, lasciò una forte ferita al fisico del pilota inglese, così il patron della Lotus Colin Chapman decise di toglierlo dalla squadra ufficiale per mandarlo nel team di Rob Walker.
Nel 1971 Graham Hill si trasferisce alla Brabham, senza grossi risultati.
La vittoria a Le Mans
Nel 1972, all’età di 43 anni, Hill torna alla 24 Ore di Le Mans dopo cinque anni di assenza e conquista la mitica gara al volante della Matra-Simca MS670 in coppia con il francese Henri Pescarolo. Grazie a questo successo il pilota britannico diventa il primo e per il momento l’unico pilota della storia a conquistare la “Tripla Corona” dell’automobilismo (GP di Monaco, 24 Ore di Le Mans e 500 Miglia di Indianapolis).
Un tragica fatalità
Gli anni successivi sono solo la fine di una lunga e bellissima carriera terminata il 29 novembre 1975, giorno in cui perde la vita in un tragico incidente aereo in cui persero la vita anche il manager Ray Brimble, i meccanici Tony Alcock e Terry Richards, il promettente pilota Tony Brise e il progettista Andy Smallman, tutti parte della squadra Embassy Hill.
Tra le sue frasi più belle vorrei ricordare: “Se mi accadesse il peggio starei solo pagando il conto per la felicità della mia vita.“