Le fatiche di Mansell a Detroit ’87
Il GP di Detroit, nella stagione 1987 di F1, non seguiva quello del Canada poiché un ritardo nei lavori di ammodernamento del circuito sull’isola di Notre Dame aveva obbligato gli organizzatori a cancellare la tappa canadese del circus.
Nonostante un tempo variabile, le qualifiche si disputarono sull’asciutto e videro primeggiare la Williams Honda di Mansell che riuscì a superare il proprio compagno di squadra Piquet e anche Senna, nonostante fosse alla guida di una Lotus dotata di sospensioni attive.
La Lotus, per prima, aveva deciso di applicare alla propria monoposto, con ottimi risultati, l’idea dell’Ing. Ducarouge di un sistema di sospensioni a controllo elettronico. Le eccellenti performance ottenute avevano fatto sì che, a seguire, tutte le squadre, tranne la Ferrari, adottassero e personalizzassero il dispositivo.
A Detroit, Mansell riesce a contrastare la “diavoleria” della Lotus grazie ad una guida eccezionale: non c’è alcun dubbio, tra i marciapiedi americani, l‘inglese si trova particolarmente a proprio agio!
In qualifica, la Ferrari, nonostante qualche segno di rinascita e buoni tempi nella simulazione della gara, non riesce a far meglio del settimo posto con Alboreto e del dodicesimo con Berger.
Il giorno della gara tutto è pronto a Detroit per assistere all’ennesimo duello tra Mansell e Senna.
Il direttore di gara, memore della scazzottata tra i due avvenuta in Belgio, raccomanda una certa “prudenza” in partenza…
Allo scattare del verde Mansell, Senna e Piquet mantengono le posizioni conquistate in qualifica, più staccati gli altri.
Al terzo giro, quando la gara vede il trio di testa pian piano dominare, Piquet fora una gomma e si deve fermare ai box. Se ne avvantaggiano Cheever e Fabi che riescono a sopravanzarlo.
Dopo una manciata di giri Mansell comanda su Senna e Alboreto.
L’italiano sta sfruttando tutta la sua classe per mantenere la Ferrari al terzo posto, addirittura comincia a guadagnare sul brasiliano che da qualche giro lamenta un problema al pedale del freno.
Con il prosieguo della gara il problema al pedale del freno di Senna persiste, anzi sembra peggiorare tanto che il pilota è obbligato a rallentare perdendo fino a tre secondi al giro.
Ad avvantaggiarsi della situazione sono Mansell, che va in fuga, e Alboreto, che vede la concreta possibilità di strappare il secondo posto alla Lotus.
Quando ormai il sorpasso ad opera dell’italiano è nell’aria, un altro imprevisto…il cambio della Ferrari si rompe lasciando l’italiano ed i suoi sogni a bordo pista!
Sparito il problema al freno della Lotus, pare fosse un surriscaldamento, ecco nascerne uno a Mansell.
L’inglese, tranquillamente in testa, si rende conto che le sue gomme sono al limite e decide di fermarsi ai box. La sosta della Williams numero 5 dura 18 secondi, un’infinità, a causa di un dado di una ruota che non voleva saperne di avvitarsi.
Ripartito dai box, il leone d‘Inghilterra usa tutta la sua foga per recuperare il tempo perso nel pit stop,
ma dopo pochi giri, si scopre esausto e viene colto da un crampo ad una gamba.
Il fastidio iniziale si trasforma in dolore e l’inglese è obbligato a rallentare fino a farsi passare da Senna, dal compagno Piquet e da Prost.
Mentre Senna in testa conduce la gara con una certa tranquillità, Mansell deve ulteriormente rallentare dando strada alla Ferrari di Berger.
Senna coglie la sua seconda vittoria attiva, mentre Mansell viene tradito dal fisico poco allenato alle sollecitazioni richieste dalle vetture dell’epoca…
L’ordine di arrivo del GP di Detroit 1987
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 12 | Ayrton Senna |
Lotus | 01:50:16.358 | 63 |
2 |
9 |
2 | 6 | Nelson Piquet |
Williams | 01:50:50.177 | 63 |
3 |
6 |
3 | 1 | Alain Prost |
McLaren | 01:51:01.685 | 63 |
5 |
4 |
4 | 28 | Gerhard Berger |
Ferrari | 01:51:18.959 | 63 |
12 |
3 |
5 | 5 | Nigel Mansell |
Williams | +1 lap | 62 |
1 |
2 |
6 | 18 | Eddie Cheever |
Arrows | +3 laps | 60 |
6 |
1 |
7 | 2 | Stefan Johansson |
McLaren | +3 laps | 60 |
11 |
0 |
8 | 10 | Christian Danner |
Zakspeed | +3 laps | 60 |
16 |
0 |
9 | 7 | Riccardo Patrese |
Brabham | +3 laps | 60 |
9 |
0 |
10 | 25 | René Arnoux |
Ligier | +3 laps | 60 |
21 |
0 |
11 | 3 | Jonathan Palmer |
Tyrrell | +3 laps | 60 |
13 |
0 |
12 | 14 | Pascal Fabre |
AGS | +5 laps | 58 |
26 |
0 |
RIT | 20 | Thierry Boutsen |
Benetton | Brakes | 52 |
4 |
0 |
RIT | 26 | Piercarlo Ghinzani |
Ligier | Clutch | 51 |
23 |
0 |
RIT | 4 | Philippe Streiff |
Tyrrell | Wheel | 44 |
14 |
0 |
RIT | 30 | Philippe Alliot |
Larrousse | Accident | 38 |
20 |
0 |
RIT | 27 | Michele Alboreto |
Ferrari | Gearbox | 25 |
7 |
0 |
RIT | 24 | Alessandro Nannini |
Minardi | Gearbox | 22 |
18 |
0 |
RIT | 9 | Martin Brundle |
Zakspeed | Turbo | 16 |
15 |
0 |
RIT | 17 | Derek Warwick |
Arrows | Accident | 12 |
10 |
0 |
RIT | 16 | Ivan Capelli |
March | Electrical | 9 |
22 |
0 |
RIT | 19 | Teo Fabi |
Benetton | Accident | 6 |
8 |
0 |
RIT | 21 | Alex Caffi |
Osella | Transmission | 3 |
19 |
0 |
RIT | 8 | Andrea de Cesaris |
Brabham | Gearbox | 2 |
17 |
0 |
RIT | 23 | Adrián Campos |
Minardi | Accident | 1 |
25 |
0 |
RIT | 11 | Satoru Nakajima |
Lotus | Accident | 0 |
24 |
0 |