1940-19491990-1999BiografieOn this day

Lella Lombardi e quel mezzo punto per entrare nella storia

Il 3 marzo 1992, scompare Lella Lombardi, pilota italiana che ha lasciato il segno nel motorsport e soprattutto nella Formula 1. All’anagrafe Maria Grazia, ma soprannominata “Lella”, nasce a Frugarolo il 26 marzo 1941, da una modesta famiglia in un piccolo paese del Piemonte, fin da piccola Lella mostra chiari segni di attrazione per la velocità. A 13 anni inizia a guidare un auto, quando tutte le altre bambine preferiscono ancora giocare comodamente a casa. A 18 anni, arrivano i primi soldini, guidando il camion del padre per il trasporto della carne sulla costiera ligure.

Perchè vogliamo ricordare Lella Lombardi? Sfogliando gli annali della Formula 1, Lella è stata l’unica donna a segnare dei punti, mezzo per la precisione. Seconda ad aver avuto la possibilità di guidare in F1, rimane la prima per il numero dei gran premi disputati: 12 su 17 partecipazioni. Prima di lei solo Maria Teresa de Filippis era riuscita a partecipare a 4 gare.

Giorgio Teruzzi la ricorda così: “Era minuta e tosta. Capelli corti corti, un fisico compatto, una dolcezza inattesa e gradevolissima nei modi. Così ricordo Lella Lombardi, il cui nome era Maria Grazia, in pista con grinta e dignità per molto tempo

lella lombardi 1975
Allsport UK /Allsport/Getty Images

Nel 1965, Lella esordisce per la prima volta nella Formula Monza, ottenendo peraltro risultati più che discreti con delle monoposto pesanti, difficili da guidare. Successivamente si forma attraverso una lunga gavetta in queste formule minori, arrivando ad occupare anche il secondo posto, come ad esempio nella Formula 3.

Nel 1974 Lella Lombardi finalmente fa il suo ingresso nella Formula 1, esordendo nel gran premio d’Inghilterra alla guida di una Brabham BT42 della scuderia Allied Polymer Group. Questa esperienza però non fu delle più brillanti.

L’anno successivo diventa un pilota ufficiale March Ford Cosworth. Il debutto stagionale avviene il 26 marzo, sul circuito di Kyalami in Sudafrica.
Il 27 aprile 1975, il circus si sposta sul circuito del Montijuich in Spagna e questo segna il momento storico di Lella che acquista credito e credibilità. Ma la gara non inizia con i buoni auspici; i piloti si sono lamentati  più volte per le inadatte misure di sicurezza. Il sabato, Niki Lauda e Clay Regazzoni, monopolizzano la prima fila con le due Ferrari, mentre Emerson Fittipaldi, decide di non gareggiare, mentre Wilson Fittipaldi e Arturo Merzario si fermano volontariamente dopo un giro, in segno di protesta.

Durante il giro numero 25, la Hill-Ford Cosworth di Rolf Stommelen, perde l’alettone uscendo di pista e uccide quattro persone. La gara viene sospesa dopo qualche giro e assegnati punteggi dimezzati. Lella Lombardi al momento della bandiera rossa era sesta conquistando così mezzo punto. Questo fu il suo unico risultato utile, che consentì alla pilota piemontese di entrare nella storia della Formula 1 “rosa”.

Successivamente ha partecipato ad altri gran premi, come quello in Brasile, dove si classifica quattordicesima con quattro giri di ritardo da Niki Lauda. A chiudere la sua avventura in Formula 1, invece, è stato il dodicesimo piazzamento nel gran premio d’Austria.

Dal 1976 in poi, Lella corre nel World Sportscar Championship, per poi passare al Campionato Europeo Turismo in coppia con Marie Claude Beaumont, dove arrivano quinte assolute alla 24 Ore di Daytona 1975 e quarte alla 1000 Km di Monza. Poi nel 1979 vince la 6 Ore di Pergusa, per poi finire la carriera in DTM, 1984 con un’Alfa Romeo GTV.

Lella lombardi e Marie Claude Beaumont
Wayne Russell Black (Getty)

Nel 1988 diviene team manager della sua scuderia Lombardi Autosport.

Paolo Ciccarone la ricorda così: “Se con la F.1 segnò un momento storico, e da quel GP di Spagna del 1975 ad oggi nessuna ha fatto meglio, è segno che nel suo mondo Lella è stata una precursore importante, un simbolo di parità di diritti e doveri, di uguaglianza e di indipendenza, nei rapporti personali e intimi, prima ancora che se ne parlasse altrove.

Lella muore di tumore il 3 marzo 1992 a Milano.

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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