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Formula 1Monoposto

Lotus 80 inutile esercizio di stile

Dopo la stagione 78, Chapman pensò che l’effetto suolo del modello 79 era ormai arrivato al massimo dello sviluppo, quindi decise di mettere in cantiere il progetto “Lotus 80“.
Nell’idea di Chapman la macchina sarebbe dovuto essere la più seducente macchina da corsa mai costruita e non esito’ di dotarla di soluzioni estreme.

La macchina che scaturisce dal genio inglese e’ veramente rivoluzionaria. Dal muso largo fino al retrotreno è un lungo condotto venturi in modo da estremizzare al massimo il concetto di effetto suolo.
Tutto il condotto venturi si estende dal muso andando oltre le ruote posteriori ed e’ sigillato a terra da minigonne.

L’andamento curvilineo delle fiancate conferisce alla macchina un design piacente ma non permette il corretto funzionamento delle appendici aereodinamiche. Il muso addirittura sembra una macchina del tempo anticipando di fatto l F-Duct usato dalla Ferrari f2008. l’ultima rossa mondiale.

Il debutto in Spagna è incoraggiante, il terzo posto di Andretti sembra dare ragione al genio di Chapman, col proseguo della stagione, la macchina comincia a palesare dei limiti aereodinamici che la rendono instabile e saltellante nei rettilinei.

Convinto dell’infallibilità del suo progetto, Chapman effettua delle modifiche inserendo un profilo alare posteriore ed eliminando le minigonne in corrispondenza del muso.

Nonostante le modifiche la vettura non migliora, addirittura Reutemann si rifiuto’ di guidarla perchè, a suo dire troppo pericolosa.
Seppur a malincuore la Lotus decise di accantonare il progetto tornando all’obsoleta 79 non riuscendo a raccogliere i risultati sperati

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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