Luigi Villoresi: il ritratto di un vero pilota

Luigi, pur tutti ‘Gigi‘ Villoresi, fu uno dei pionieri dei Gran Premi tra gli anni ’30 e ’50.
Prima del secondo conflitto mondiale, il pilota italiano vinse diverse gare importanti e poi continuò a correre anche dopo la guerra, partecipando anche al campionato del mondo di Formula 1 tra il 1950 e il 1956. Nella classe regina, non vinse mai ma ottenne otto podi, invece al di fuori della Formula 1 ottenne trenta vittorie in molti eventi automobilistici importanti.
Tra queste ricordiamo il Gran Premio di Gran Bretagna del 1948, la Targa Florio nelle edizioni del 1939 e 1940 e anche la Mille Miglia nel 1951. Nel 1946, Villoresi corse anche alla 500 d’Indianapolis finendo al settimo posto
Nato a Milano, il 16 maggio del 1909, Luigi Villoresi iniziò la sua carriera agonistica nei primi anni ’30, insieme a suo fratello Emilio. Cresciuto in una famiglia benestante “Gigi” acquistò la sua prima auto all’età di 22 anni. Era una Lancia Lambda, usata per correre nei rally locali.
Nel 1933, i due fratelli Villoresi parteciparono per la prima volta insieme alla famosa Mille Miglia , guidando una Fiat 508S Balilla Sport. Emilio e Luigi, continuarono a correre alla Mille Miglia per altre tre edizioni ottenendo come miglior risultato un 18° posto assoluto e secondo piazzamento nella classe S1.1 del 1935. Quell’anno Gigi divenne anche campione di classe nel campionato italiano di auto sportive.
Nel 1936, i fratelli Villoresi acquistarono una Maserati 4CS 1100, usata per partecipare ancora a due edizioni consecutive della Mille Miglia.
L’anno seguente, Emilio iniziò a correre con le Alfa Romeo per conto della Scuderia Ferrari, mentre nel 1938, Gigi divenne un pilota ufficiale della Maserati, dove partecipò al campionato europeo AIACR. Nel gennaio del 1939, Gigi trionfò al Grand Prix sudafricano con la Maserati 4CL. Sfortunatamente, nel giugno dello stesso anno, il fratello di Emilio, perse la vita a Monza mentre testava una Alfa Romeo.
Luigi riuscì a sollevarsi, dopo la perdita del caro fratello riprendendo a correre a pieno regime e ottenendo due vittorie importanti: una nella famosa Targa Florio con la Maserati 6CM e l’anno successivo arrivò il bis, con una Maserati 4CL. Entrambe le gare furono le ultime due edizioni prima che la Seconda Guerra Mondiale fermasse tutte le attività di motoristiche.
Dopo la seconda guerra mondiale, Villoresi continuò a correre con Maserati. La sua prima gara fu alla 500 miglia sul circuito del Motor Speedway di Indianapolis. Partendo 28° in griglia con la Maserati 8CL, Villoresi concluse la gara al settimo posto, terzo tra i rookie e completando tutti i 200 giri.
Negli anni seguenti, il pilota milanese gareggiò con la Maserati, sia in Europa che in Argentina, riscuotendo molto successo. Una delle sue vittorie più importanti fu nel Gran Premio di Gran Bretagna del 1948 a Silverstone con la Maserati 4CLT: arrivando davanti al compagno di squadra Alberto Ascari e Bob Gerard con la ERA. Nel continente sudamericano vinse a Buenos Aires per due anni consecutivi, trionfando in tutte e quattro le gare.
Durante il 1949, Villoresi, iniziò a correre anche con vetture Ferrari, come nel Gran Premio d’Olanda, il Gran Premio del Belgio e anche al BRDC International Trophy. Nel 1950 passò definitivamente alla Scuderia di Maranello dove corse nella gara d’esordio della Ferrari nel mondiale di Formula 1 e, in altre molte gare non valevoli per di campionato. Purtroppo la stagione non fu delle migliori con due ritiri: uno a Monaco e uno in Svizzera, mentre nel Gran Premio del Belgio arrivò 6°.
Nelle gare non di campionato, arrivò secondo a Pau, Sanremo, Zandvoort, mentre nel Gran Premio delle Nazioni a Ginevra, Villoresi non riuscì a controllare la propria vettura e colpendo violentemente le barriere finì contro il pubblico: il bilancio fu di 3 morti e oltre 20 feriti mentre il pilota milanese, si salvò miracolosamente evitando l’auto di Farina, ma fratturandosi una gamba e la clavicola.
L’anno seguente, Villoresi partecipò a tutte le gare del campionato, tranne quella di Indianapolis. Al volante della Ferrari 375 , ottenne tre podi: Spa, Reims e Silverstone. Mentre in Germani e Italia arrivò quarto. Il mondiale si concluse con il quinto posto finale.
Al di fuori della F1, Villoresi ottenne dei successi di tutto rispetto: primo al Gran Premio di Siracusa, primo al Gran Premio di Pau con la Ferrari 375, poi la vittoria alla Coppa Inter-Europa su una Ferrari 212 MM e il trionfo alla Mille Miglia con la Ferrari 340 America Berlinetta Vignale, in coppia con Piero Cassani.
Nel novembre del 1951, Villoresi e Alberto Ascari rappresentarono la Ferrari alla Carrera Panamericana in Messico, arrivando secondi con la Ferrari 212 Inter dietro ai compagni di squadra Piero Taruffi e Luigi Chinetti.
Nel 1952, il pilota di Milano, partecipò a due sole gare del campionato di F1, conquistando, in entrambi i GP, il podio. Ma la vera specialità di Villoresi erano le gare extra campionato, trionfando al Gran Premio del Valentino, poi a Sables, e Modena.
Poi nel giugno del 1952, arrivò il debutto alla 24 Ore di Le Mans, dove condivise una Ferrari 250 S Berlinetta Vignale con Alberto Ascari, purtroppo i due piloti italiani non riuscirono a terminare la corsa a causa della rottura della frizione all’inizio della gara.
A novembre dello stesso anno, Villoresi corse di nuovo a Carrera Panamericana, insieme a Piero Cassani.
Nel 1953, trascorse nuovamente un’intera stagione nel campionato del mondo di Formula 1, guidando una Ferrari 500. In otto gare, salì sul podio tre volte e per ben due volte sfiorò la vittoria.
Nelle gare con auto sportive, Villoresi fallì alla Mille Miglia a Le Mans ma vinse il Giro di Sicilia insieme a Piero Cassani, mentre nella 12 Ore di Casablanca arrivò secondo in coppia con Ascari.
Nel 1954, Luigi e il suo amico Alberto Ascari si unirono alla Lancia partecipando alla 12 Ore di Sebring, dove furono costretti al ritiro. Dopo essere tornato in Europa ad aprile, Villoresi partecipò alla Coppa della Toscana, ma subì un brutto incidente mentre testava una Lancia Aurelia nei pressi di Rimini, insieme al suo meccanico.
Dopo essersi ripreso da un infortunio, Villoresi corse tutta la stagione 1954 di Formula 1, con il team ufficiale Maserati, Alla guida di una Maserati 250F, l’unico risultato utile fu un 5° a Reims.
Nel 1955, Gigi iniziò la stagione di Formula 1 con Lancia D50, arrivando 4° al Pau Grand Prix, e 5° nel Gran Premio di Monaco, mentre il compagno di squadra, Alberto Ascari ebbe un incidente, finendo in mare.
Pochi giorni dopo, il 26 maggio, Ascari perse la vita in un incidente, mentre testava la Ferrari 750 Monza sul circuito brianzolo. La carriera di Villore andò in netto calo dopo scomparsa dell’amico, tuttavia il pilota italiano continuò a correre per altri tre anni, senza però brillare come prima.
L’ultima stagione di Villoresi in Formula 1 fu quella del 1956. A bordo di una una Maserati 250F si piazzò quinto nel Gran Premio del Belgio e sesto in Gran Bretagna.
Nelle gare con auto sportive, arrivò terzo al Giro di Sicilia con una Osca MT4 1500 e secondo alla Targa Florio, insieme a Giulio Cabianca. Nel 1957 Villoresi passò al rally con la Lancia Aurelia B20 GT e partecipando a diversi eventi tra cui il Rally Monte-Carlo. L’anno seguente, insieme al suo navigatore Ciro Basadonna, vinsero il Rally dell’Acropoli, gareggiando a una parte dell’European Rally Championship.
Nel 1960, Gigi Vigorelli fu insignito della Medaglia d’Oro al valore atletico per meriti eccezionali. Morì il 24 agosto 1997.