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1990-1999Formula 1On this day

L’ultimo ruggito?

La Ferrari che si appresta a disputare il Gran Premio d’Inghilterra del 1990 è una squadra galvanizzata da due successi consecutivi conquistati da Alain Prost, vittorie che indicano la scuderia italiana e il pilota transalpino quali unici contendenti alla corsa al titolo di Ayrton Senna e della invincibile McLaren Honda.
Artefice di questo miracolo tecnico è Enrique Scalabroni che, affinando la Ferrari progettata da Barnard l’anno precedente, dà vita a una delle più belle vetture di Formula 1 di tutti i tempi, tanto da meritare un posto alla galleria di arte moderna di New York: la 641 un vero gioiello su ruote.

Per il GP d’Inghilterra la scuderia italiana chiede uno sforzo particolare all’Agip, storico sponsor tecnico per preparare un carburante ad alto potenziale che, unito a un motore predisposto appositamente per le qualifiche, dovrebbe permettere alla rossa di accedere alla prima fila se non addirittura alla Pole, da sempre monopolio di Senna.

Le prime prove sembrano però sorridere a Mansell: la stagione dell’inglese è purtroppo altalenante, passando dalla prestazione Monstre di Imola, con conseguenti sorpassi e testacoda sull’erba e ritiro mentre era in procinto di conquistare il primo posto, a gare anonime come il GP del Brasile dove arrivò quarto senza neppure tentare uno dei suoi famosi numeri che tanto esaltavano il pubblico presente.
Forse sarà l’aria di casa ma il Leone, questo era il suo soprannome , sembra essere imbattibile e, mentre Prost preferisce concentrarsi a trovare il miglior assetto per la gara, con Senna dà inizio a una serie di giri veloci che saltano e il pubblico inglese.

Al sabato Ayrton sembra dettare la sua legge, suo il giro più veloce, poi pare non esserci storia, Prost non sembra in grado di impensierire il suo storico nemico essendo addirittura più lento del numero due della McLaren, Berger. Ma la foresta richiama il suo re, Mansell scende in pista e dopo il primo tentativo è già a ridosso del tempo del brasiliano che batte subito dopo con un giro dove riesce a rifilare all’uomo più veloce del mondo più di mezzo secondo. Sono inutili i tentativi di Senna di riappropriarsi della Pole, oggi è il giorno di Mansell che chiude la sessione in testa con propositi di vittoria.

La squadra Ferrari è divisa tra la gioia per la ritrovata prestazione di Mansell e la preoccupazione per un probabile duello in famiglia che rischia di profilarsi nel corso del gran premio.
Il giorno della gara il circuito e preso d’assalto dal pubblico inglese diviso tra il tifo per Mansell quello per la McLaren di Senna.

Partenza 1990 gran bretagna
© Motorsport Images/Twitter

Allo scattare del verde brucia il britannico in pole e parte in testa lasciando tutti stupiti. Mansell non si da per vinto si accoda al brasiliano e, con una staccata al limite, lo passa e si porta in testa al gran premio. Senna riprova ad insidiare il britannico ma chiede troppo alla sua McLaren e non può evitare un testacoda che di fatto lo toglie dalla lotta per il successo.
Ad insidiare la leadership di Mansell sono Berger con la McLaren numero 28 ma anche se non soprattutto il cambio che da qualche giro comincia a funzionare a singhiozzo lasciandolo in folle e obbligandolo a degli equilibrismi che tanto esaltano il pubblico ma che poco fa sperare sulla tenuta dell’importante organo meccanico.
Berger, infatti, approfitta di uno di questi momenti critici per portarsi in testa ma per subire nuovamente il ritorno dell’inglese che sente di potersi ribellare alla sfortuna e aggiudicarsi la corsa. E Prost? Fedele al suo stile, forse affinato dagli anni passati in squadra con Lauda, ha cominciato a risalire posizioni e si ritrova a ridosso di Berger che passa senza fatica per mettersi alle spalle dello scatenato compagno di squadra.
Le due Ferrari davanti a tutti in Inghilterra esaltano il pubblico e la squadra, una dimostrazione di forza così evidente mancava dai tempi di Lauda, e anche a quei tempi il GP Inglese era visto come un ostacolo da superare. Le rosse al comando accendono speranze ma anche dubbi: resisterà Alain Prost alla tentazione di attaccare Mansell per andare ad aggiudicarsi il terzo successo consecutivo?

E Mansell resisterà agli attacchi del compagno col rischio di compromettere un risultato di squadra prestigioso?

gp gran bretagna 1990 alain prost silverstone
© Ferrari/Twitter

La risposta la dà il cambio di Mansell, in una momentanea defaillance permette a Prost di raggiungere e passare il compagno e involarsi al primo posto. A pochi giri dalla fine il cambio della Ferrari numero due si rompe definitivamente lasciando il britannico fermo sul prato osannato dalla folla ma ferito dentro per l’occasione persa. Slacciate le cinture e uscito dalla macchina mentre lancia guanti e sotto casco al pubblico , viene avvicinato dal telecronista della Rai Ezio Zermiani, che alla richiesta di una dichiarazione, il britannico afferma di volersi ritirare per la stagione prossima. È chiaro in Ferrari dovrebbe fare lo scudiero a Prost e piuttosto preferisce ritirarsi anche senza aver conquistato il massimo titolo spesso alla sua portata come nel biennio 86-87.
Frank Williams intuisce il malessere del suo ex pupillo e per la stagione 1991 offre all’inglese il sedile della F1 destinata a diventare una delle macchine da corsa più vincenti di tutti i tempi e con la quale riuscirà a conquistare il titolo di campione del mondo.

L’ordine di arrivo del GP di Gran Bretagna 1990

Pos No Pilota Team Tempo Giri Griglia Punti
1 1 France Alain Prost
Italy Ferrari 01:18:30.999 64
5
9
2 5 Belgium Thierry Boutsen
United Kingdom Williams 01:19:10.091 64
4
6
3 27 Brazil Ayrton Senna
United Kingdom McLaren 01:19:14.087 64
2
4
4 29 France Éric Bernard
France Larrousse 01:19:46.301 64
8
3
5 20 Brazil Nelson Piquet
Italy Benetton 01:19:55.002 64
11
2
6 30 Japan Aguri Suzuki
France Larrousse +1 lap 63
9
1
7 10 Italy Alex Caffi
United Kingdom Arrows +1 lap 63
17
0
8 4 France Jean Alesi
United Kingdom Tyrrell +1 lap 63
6
0
9 8 Italy Stefano Modena
United Kingdom Brabham +2 laps 62
20
0
10 25 Italy Nicola Larini
France Ligier +2 laps 62
21
0
11 21 Italy Emanuele Pirro
Italy Dallara +2 laps 62
19
0
12 24 Italy Paolo Barilla
Italy Minardi +2 laps 62
24
0
13 26 France Philippe Alliot
France Ligier +3 laps 61
22
0
14 28 Austria Gerhard Berger
United Kingdom McLaren Throttle 60
3
0
RIT 2 United Kingdom Nigel Mansell
Italy Ferrari Gearbox 55
1
0
RIT 16 Italy Ivan Capelli
United Kingdom Leyton House Fuel Leak 48
10
0
RIT 12 United Kingdom Martin Donnelly
United Kingdom Lotus Engine 48
14
0
RIT 11 United Kingdom Derek Warwick
United Kingdom Lotus Engine 46
16
0
RIT 17 Italy Gabriele Tarquini
France AGS Engine 41
26
0
RIT 9 Italy Michele Alboreto
United Kingdom Arrows Engine 37
25
0
RIT 6 Italy Riccardo Patrese
United Kingdom Williams Chassis 26
7
0
RIT 3 Japan Satoru Nakajima
United Kingdom Tyrrell Electrical 20
12
0
RIT 19 Italy Alessandro Nannini
Italy Benetton Collision 15
13
0
RIT 22 Italy Andrea de Cesaris
Italy Dallara Fuel System 12
23
0
RIT 23 Italy Pierluigi Martini
Italy Minardi Alternator 3
18
0
DNS 15 Brazil Maurício Gugelmin
United Kingdom Leyton House Fuel Pump 0
15
0
DNQ 14 France Olivier Grouillard
Italy Osella No Time 0

0
DNQ 7 Australia David Brabham
United Kingdom Brabham No Time 0

0
DNQ 36 Finland Jyrki Järvilehto
Italy Onyx No Time 0

0
DNQ 35 Switzerland Gregor Foitek
Italy Onyx No Time 0

0
DNPQ 33 Brazil Roberto Moreno
Italy Euro Brun No Time 0

0
DNPQ 18 France Yannick Dalmas
France AGS No Time 0

0
DNPQ 34 Italy Claudio Langes
Italy Euro Brun No Time 0

0
DNPQ 31 France Bertrand Gachot
Italy Coloni No Time 0

0
DNPQ 31 Italy Bruno Giacomelli
Italy Life No Time 0

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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