L’ultimo saluto a Umberto Maglioli
Il 7 febbraio 1999 ci lasciava Umberto Maglioli; tre volte vincitore della Targa Florio, una volta della 12 Ore di Sebring, due volte sul podio della F1: basterebbero questi risultati per chiarire la classe e la forza di Umberto Maglioli, il pilota di Bioglio del quale ricorre oggi il 20° anniversario della morte avvenuta a Monza nel 1999. Ma ha fatto molto di più.
È stato un decennio, quello tra l’inizio degli anni ’50 e la fine degli anni ’60, durante il quale Maglioli ha sfoggiato il meglio del suo ricco repertorio. Come detto, ha eccelso in particolare nella Targa Florio, sua già nel 1953 – successo che gli valse la chiamata a Maranello- poi nel 1956 e 1968 (quest’ultima in coppia con Vic Elford) per poi trionfare alla 12 Ore di Sebring del 1964 su Ferrari 275P insieme a Mike Parkes. Con la Ferrari si fece rispettare anche in F1, con due terzi posti al GP d’Italia 1954 e al GP d’Argentina 1955; corse nella massima formula anche con la Maserati.
Fu primo alla allora importantissima Carrera Panamericana (1954) e alla 1000 Km di Buenos Aires. Da segnalare anche il terzo posto alla Mille Miglia del 1955 (Ferrari 118LM) e la vittoria di classe alla 1000 km del Nurburgring del 1956. Patì un grave incidente durante dei test nel 1957 in Austria con una Porsche F2, riportando brutte fratture alle gambe, ma tornò stoicamente alle corse due anni dopo disputando anche una 24 Ore di Le Mans. Appese il volante al chiodo solo nel 1970. Una vera forza, una grande passione.