Marco Piccinini: il Monsignore
Figlio di Arnaldo, titolare e pioniere dell’industria elettronica italiana, aveva fondato la Voxson e la Videocolor, Marco Piccinini è sempre stato animato dalla passione per le corse e dal sogno d poter lavorare in giorno alla Ferrari. Quando il padre vendette le sue imprese e fondò una banca d’affari a Monaco, tra i suoi clienti ce un italiano famoso in tutto il mondo :Enzo Ferrari
Quando s’incontravano a Maranello si racconta che il giovane Piccinini avesse detto al Drake che un giorno avrebbe lavorato per lui, suscitando l’ilarità dei due uomini d’affari.
Dopo averlo conosciuto meglio, Ferrari pensò al giovane Piccinini quando nel ’78 dovette sostituire Nosetto alla direzione della squadra corse.
Nonostante un’ondata di scetticismo avesse investito il Drake, Ferrari fu risoluto e lo nominò direttore sportivo
Piccinini, col suo modo d fare ecclesiastico, dimostrò un’abilità eccezionale nel tessere relazioni con ogni tipo di potere, arrivando a rappresentare Ferrari in tutto il mondo con la capacità di rendere Maranello capitale dell’automobilismo sportivo mondiale.
Quando Ferrari cominciò a stare male, Piccinini gli confessò d volersene andare, stanco d tante battaglie e trasferte in tutto il mondo. Ferrari usò tutto il suo carisma per trattenerlo fino alla fine della sua avventura terrena. Rappresentò l’ingegnere quando il Papa fece visita a Maranello e quando il vecchio scomparve, Piccinini decise d lasciare la squadra lasciandola orfana d un uomo dalla cultura generale e sportiva elevata ma anche orfana d un collaboratore che rispecchiava in pieno la personalità del proprio fondatore.
In un momento cosi critico per la Formula 1 con l applicazione delle regole in modo confuso, l’esperienza e la capacità d Piccinini contribuirebbero a far tornare la “classe regina del motorsport” uno sport e non uno spettacolo degno d qualche Pay TV.