Mark Webber: vincente ma non troppo…

Il 27 agosto 1976 nasceva a Queanbeyan, Mark Webber, considerato da molti il mediano della Formula 1, ma anche un pilota veloce e capace di lavorare per il team portando punti fondamentali, quando servono soprattutto per vincere un titolo costruttori.
Il pilota australiano, ha corso nella classe regina fino al 2013, conquistando, con la Red Bull, per tre volte la medaglia di bronzo a fine campionato. Ma la storia di Webber partì molto tempo prima, da quando iniziò a correre con le moto già dalla prima infanzia, per poi passare ai kart nei primi anni dell’adolescenza. Il suo mito? Alain Prost. A 17 anni alzò il primo trofeo diventando campione di karting dello stato del New South Wales. L’anno successivo partecipò al campionato australiano di Formula Ford con una monoposto che padre il padre gli regalò con i soldi guadagnati come istruttore di guida.
Le prime soddisfazioni
Nel 1995, grazie anche anche ad una importante sponsorizzazione, portata dalla sua manager Ann Neal (attuale compagna di Webber), arrivarono i primi risultati di un certo valore.
Arrivò il 1996, dove Mark Webber si aggiudicò il Formula Ford Festival, poi terminò al secondo posto il campionato inglese e al terzo la serie europea.
L’esperienza alla 24 Ore di Le Mans
L’anno seguente il passaggio in F3, il terzo gradino del podio nei Masters e la partecipazione alla serie britannica, permisero al pilota australiano di aprire le porte al Campionato FIA GT con la Mercedes in coppia con il tedesco Bernd Schneider. L’esperienza con le vetture a ruote coperte, proseguì anche partecipando alla 24 Ore di Le Mans, dove i risultati non si fecero vedere, anzi Webber fu vittima di un brutto incidente.
Il ritorno alle monoposto
Nel 2000, arrivò l’ingaggio per correre nel campionato di Formula 3000, con il team European Arrows. Il terzo posto conquistato a fine campionato, gli permisero di proseguire anche per l’anno successivo, chiudendo al secondo posto in classifica generale ed aprendo la possibilità di diventare collaudatore del team gestito da Flavio Briatore, ovvero la Benetton.
Il debutto in Formula 1
Nel 2002, Webber passò alla Minardi, dove al volante di una poco competitiva vettura terminò al quinto posto nel gran premio inaugurale in Australia, davanti al proprio pubblico. La stagione non regalò altre emozioni, ma il driver australiano non lasciò scampo ai compagni di squadra Alex Yoong e Anthony Davidson.
Il passaggio alla Jaguar
Dopo una stagione di gavetta nella scuderia di Faenza, Mark Webber si trasferì alla Jaguar: scuderia nata nel 1999 dopo l’acquisto della Stewart. In due anni portò ottimi punti al team del giaguaro, che però non potè trattenere il pilota australiano, che decise di passare al team storico di Grove.
Williams il trampolino di lancio
Nel 2005, arrivò il primo podio in carriera, arrivando terzo nel gran premio di Monaco. Annata positiva per il team inglese e soprattutto per Webber che chiuse la stagione con 36 punti all’attivo e il decimo posto in classifica generale. Nel 2006, la Williams passò ai motori BMW e Mark Webber dovette fare i conti con una macchina poco competitiva.

La chiamata in Red Bull
Mentre Webber correva per la Williams, la Jaguar, di proprietà Ford, decise di lasciare la massima categoria motoristica, perché alle prese con una forte crisi finanziaria. La Red Bull acquistò per un simbolico dollaro tutto il team, dando vita ad un nuova scuderia diretta da Christian Horner.
La prima guida era affidata a David Coulthard, pilota d’esperienza e con un background importante dopo gli anni d’oro della McLaren. Al fianco del veterano c’era proprio Mark Webber.
Il secondo podio arrivò al gran premio d’Europa, intanto la scuderia austriaca, macinava esperienza, fino all’arrivo di Sebastian Vettel nel 2009: un compagno scomodo e fortissimo che rese più competitiva la monoposto cambiando radicalmente la carriera di Mark Webber, che cominciò a vincere.
La prima vittoria
Infatti, nel 2009 arrivò la prima vittoria in carriera nel Gran Premio di Germania nel 2009, per poi fare il bis in Brasile.
Il 2010 arrivarono altre 4 vittorie e altrettanti 5 podi, stagione che si concluse ad Abu Dhabi con il primo mondiale conquistato dalla Red Bull e regalando a Sebastian Vettel il suo primo mondiale iridato.
La triste convivenza
Nelle stagioni successive il driver australiano non riuscì mai a contrastare il giovane compagno di squadra.
Ma le altre 3 vittorie, nel 2011, 2012 e 2013 e gli altrettanti podi furono fondamentali per la Red Bull, nel conquistare i suoi 4 titoli costruttori.

Terminata l’esperienza in Formula 1, Mark Webber passò al mondiale Endurance, fino al 2016, quando annunciò il suo ritiro dalle corse.
