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McLaren Racing: la storia di un marchio

L'evoluzione di un marchio che ha scritto la storia del motorsport. Riviviamo in 7 immagini la McLaren

In Formula 1 non solo la configurazione delle monoposto cambia grazie alla scoperta di nuove soluzioni aerodinamiche e tecnologiche, ma anche i loghi delle scuderie, a seconda delle esigenze di marketing, mutano attraverso le epoche. Tra le varie metamorfosi si annovera anche quello del logo della McLaren Racing.

Diamo uno sguardo più da vicino a come il logo della scuderia si sia evoluto nel corso di metà secolo all’apice del motorsport.

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1963-1966

Il primo stemma della McLaren venne disegnato nel 1964 da Micheal Turner, artista ben noto nell’ambito del motorsport, nonché amico intimo di Bruce McLaren. Il logo venne incentrato sull’ormai famoso kiwi, uccello simbolo nazionale della Nuova Zelanda, patria dello stesso Bruce McLaren.

Nel suo primo design, il kiwi venne raffigurato metaforicamente come una vettura che tagliava il traguardo per prima dietro ad una sventolante bandiera a scacchi, alludendo alle speranze di successo della neonata scuderia.

1963-1966 McLaren
© mclaren.com

1963-1980

Il più stilizzato “Speedy Kiwi” venne introdotto nel 1967, ancora una volta disegnato da Micheal Turner per enfatizzare maggiormente la velocità elevata alla quale gareggiavano le monoposto.

Inoltre, è proprio in questo periodo che il la vettura della scuderia di Woking, assunse un sorprendente colore arancione papaya, che divenne familiarmente noto come “McLaren Orange”. Perché proprio l’arancione? Alcuni dissero che fosse stato scelto per onorare uno sponsor, mentre altri ancora affermarono che il team se ne appropriò come colore da corsa nazionale per la Nuova Zelanda.

Ad ogni modo, fece sicuramente risaltare la vettura e non venne più abbandonato.

1967-1980 McLaren
© mclaren.com

1981-1990

Un marchio internazionale in crescita come il team inglese, necessitava di un nuovo logo. Il gigante dell’industria di tabacco Marlboro divenne lo sponsor più longevo della scuderia e volle che, sia la livrea, sia il logo fossero correlati con il suo colore distintivo: il rosso. Dopo aver testato diverse tonalità, si optò per l’iconico “Rocket Red” (soprattutto per esigenze televisive).

Il design del logo fu un regalo della società madre della Marlboro, Philip Morris. Venne disegnato da Raymond Loewy e incorporava il simbolo della confezione di tabacco su tre file separate, ricordando virtualmente una bandiera a scacchi a tinte rosse e nere.

1981-1990 McLaren
© mclaren.com

1991-1997

Mentre l’ambizione della scuderia inglese in pista convergeva con la nascente divisione di auto stradali, i tre simboli Marlboro vennero fusi in uno, rigorosamente rosso. Il carattere del logo divenne più moderno e sofisticato. Sotto questo logo, Ayrton Senna vinse l’ultimo dei suoi tre titoli iridiati.

1991-1997 McLaren
© mclaren.com

1997-2002

Il logo rinnovato che apparve per la prima volta nel 1997 presentava uno “speedmark” aerodinamico e mostrava delle somiglianze con i vortici d’aria creati dall’alettone posteriore delle vetture.

Apparve per la prima volta sulla parte superiore delle capsule laterali delle monoposto e inizialmente non venne molto apprezzato dai tifosi più affezionati della scuderia.

1997-2002 McLaren
© mclaren.com

2002-2017

Per celebrare il passaggio del team britannico all’ambiente high- tech del McLaren Technolgy Center, il marchio venne aggiornato con un look più moderno e elegante. Lo “speedmark” a cui ormai inevitabilmente si associava al team di Woking venne mantenuto.

2002_2017 McLaren
© mclaren.com

2017-2021

Lo “speedmark” si colorò di nero. Un unico marchio venne adottato per unificare i tre diversi settori di attività dell’azienda: McLaren Automotive, McLaren Racing e McLaren Applied Technologies. Questo non significò che la squadra britannica dimenticò l’eredità delle corse, poiché venne riproposta l’iconica livrea nel tradizionale “McLaren Orange”.

2017 2021 McLaren Renault
© mclaren.com

2021

L’anima della squadra anglosassone risplende ancora di più nella sua ultima evoluzione.

Lo “speedmark” è oggi colorato con il classico arancione papaya, con carattere più snello e moderno. Sebbene la continuità sia mantenuta con l’ormai familiare logo della scuderia di Woking, l’identità rinnovata rende il marchio a prova di futuro e lo ottimizza per l’ambiente digitale.

Adesso rimane solo un interrogativo: la livrea della MCLM35 sarà anch’essa totalmente arancione in coordinato con il marchio o verrà scelta una soluzione cromatica diversa? Il 15 febbraio, alla prestazione della monoposto, avremo una risposta.

2021 McLaren-Mercedes
© mclaren.com

FACT CHECKING
mclaren.com
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Alessia Gastaldi

Mi chiamo Alessia, ho 25 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza all’università Statale di Milano. Innamorata dei motori da quando sono bambina, sogno di diventare una giornalista sportiva, per raccontare le storie dei protagonisti che hanno scritto e scriveranno la storia del motorsport.

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