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Michael Schumacher: “Il titolo con la Ferrari nel 2000 è il più emozionante”

La famiglia per la prima volta ha pubblicato un video-intervista fatta a Michael Schumacher ad ottobre 2013 a pochi mesi dall’incidente

Sono già trascorsi quattro anni da quel maledetto 29 dicembre 2013, quando il mondo della Formula 1, tifosi ed appassionati venivano scossi dalla notizia dell’incidente di Michael Schumacher con gli sci sulle nevi di Meribel, località in cui il pilota tedesco e la sua famiglia stava trascorrendo le vacanze. Da quella data, e nei giorni successivi trascorsi in ospedale dove è stato sottoposto alle prime cure, interventi, ecc. la famiglia ha deciso di mantenere il massimo riserbo sulle condizioni di salute del loro caro, onde evitare possibili pressioni mediatiche, speculazioni.

monza 2012 michael schumacher
© Depositphotos

Nulla si sa su come sta e come procedono le cure alle quali è sottoposto, seguito da un’equipe di medici, specialisti oltre che dai famigliari all’interno della sua villa in Svizzera. Una settimana fa, Corinna aveva risposto ad un musicista tedesco Sascha Herbenbach che aveva composto una canzone dedicata a Michael Schumacher ed inviato tramite un cd alla famiglia affinché lo ascoltassero, per infondere un pò di speranza, e la moglie del pilota tedesco aveva risposto dicendo che Schumi è un combattente e non si arrenderà”.

Ieri, la famiglia ha voluto fare un ennesimo regalo ai tantissimi tifosi che da quel giorno, hanno mostrato il loro sostegno ed affetto. Non sappiamo cosa volesse significare, ma sul sito ufficiale di Michael, è stato pubblicato un video con un’intervista inedita che Michael rilasciò il 30 Ottobre 2013, praticamente l’ultima prima del terribile incidente. Un’intervista inedita, spezzata in vari videoclip dove il 7 volte Campione del Mondo, appare con il suo consueto look, capelli curatissimi, sguardo che abbiamo sempre avuto modo di conoscere, intravedere sotto la visiera del casco, sorriso talvolta appena accennato, come se ci stesse guardando mentre risponde a domande, curiosità, consigli che sicuramente molti di noi avremmo voluto farglieli semmai avessimo avuto l’occasione di incontrarlo e scambiare quattro chiacchiere, consapevoli che ci avrebbe accolti e ascoltati.

michael schumacher gp italia 2012
© Depositphotos

È pressoché difficile riuscire a non emozionarci, commuoverci guardando questi video, risentendo la voce inconfondibile di Michael, così come la sua consueta pacatezza, sicurezza, disponibilità, vista, percepita in tanti anni di carriera in Formula 1 e che con quest’intervista sembra volerci mostrare un lato che non conoscevamo o che probabilmente nel corso della sua carriera, per la sua riservatezza che ha mostrato anche in quelle occasioni, non siamo riusciti a percepire a fondo, ma che alla fine ha saputo conquistare il cuore di tantissimi tifosi, che tuttora non hanno mai smesso di amarlo, ricordarlo, aspettare un suo ritorno, una notizia positiva.

Nel corso di quest’intervista, a Michael Schumacher sono state fatte 10 domande che spaziano dai ricordi, titoli, vittorie, record, avversari e persino consigli, opinioni sulla Formula 1, e molto altro ancora che potrete scoprire, cliccando su questo link (e successivamente su ogni domanda alla quale Schumi risponderà).

intervista schumacher gp cina 2011
© Depositphotos

Per aiutarvi nella comprensione, qui di seguito, riportiamo in italiano le domande fatte a Michael Schumacher e le sue risposte fornite

Qual è stato il tuo titolo più emozionante: il tuo primo titolo del 1994 o il primo vinto con Ferrari nel 2000?

“Il più emozionante è stato sicuramente quello conquistato a Suzuka nel 2000. La Ferrari non vinceva il titolo da 21 anni mentre io da 4 anni. Finalmente quel giorno, dopo una grande gara, abbiamo vinto il Campionato”.

Nei tuoi oltre 20 anni di carriera in Formula 1, qual è stato l’avversario che più hai rispettato?

“Il pilota che ho stimato di più in questi anni è stato indubbiamente Mika Hakkinen. Insieme abbiamo avuto grandi battaglie e un bellissimo rapporto personale.”

Quanto è fisicamente dura guidare la Formula 1?

“La Formula 1 è molto dura, anche se prima lo era molto di più senza il servosterzo e gli aiuti elettronici. In ogni caso è uno degli sport più tosti che ci siano e necessita una grande preparazione fisica.”

Avevi degli idoli della Formula 1 da bambino?

“Quando ero bambino e correvo nei Kart, il mio idolo era Ayrton Senna ma anche Vincenzo Sospiri, grande pilota di Kart. Ma il mio idolo in assoluto era Toni Schumacher, fortissimo calciatore!”

Hai sempre saputo che un giorno avresti battuto dei record, o hai mai dubitato del tuo del tuo talento?

“I record sono una cosa. Dubbi? Sono importanti per non essere troppo sicuri di sé, per migliorare e fare dei passi avanti. Ho sempre pensato di non essere abbastanza, di dover lavorare su me stesso, e forse è per questo che sono diventato quello che sono!”

Hai sempre detto che il successo è un lavoro di squadra, la Formula 1 non è uno sport individuale?

“Il successo in quasi ogni situazione della vita, è un lavoro di squadra. Personalmente dai il massimo, come squadra cerchi di diventare più forte, la Formula 1 è uno sport di squadra.”

Hai guidato e portato la Benetton e la Ferrari ai Titoli Mondiali e hai contribuito alla crescita della Mercedes. Questi due periodi sono comparabili in qualche modo?

“Se penso ai team per cui ho guidato, la missione con la Benetton era quella di costruire e vincere il Mondiale. Lo stesso con la Ferrari, con la Mercedes ci abbiamo provato ma avevamo meno tempo. Ciò che accomuno tutto ciò? È Ross Brawn..”

A parte i tuoi costanti sforzi per migliorare, hai analizzato la guida di tutti i piloti o solo dei migliori?

“Per migliorarsi e fare passi avanti, bisogna analizzare la macchina, sé stessi ma anche tutti gli altri piloti, non solo i diretti rivali, ed è ciò che ho fatto io. Perché chiunque ha qualcosa di speciale.”

Hai sempre detto che correre sui Kart è il miglior allenamento per ogni categoria del motorsport. Perché?

“Correre sui Kart è una buona preparazione per una carriera motoristica, ti sviluppa molte abilità che puoi migliorare nel tempo. Le lotte, gli scontri ruota a ruota, sono il miglior insegnamento che puoi ricevere dai Kart.”

È possibile raggiungere il vertice del proprio talento da soli?

“Il talento nel motorsport, come in tutti gli sport, è importante. Ma non è abbastanza. Bisogna saper sviluppare molte abilità diverse e il Kart è un ottimo modo per impararle, ti insegna tutto ciò che ti serve per correre in futuro.”

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Redazione

La storia della Formula 1, raccontata quotidianamente, per non dimenticare i piloti e le gare che hanno reso celebre questo sport.

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