La terza e ultima parte del documentario “I Signori della F1”
Michael Schumacher: “Il mio esordio e il mio ritorno in Formula 1 sono molto diversi fa loro.
Nel 1991 arrivavo con tante aspettative in un mondo nuovo, enorme, non conoscevo nessuno. Tornare, invece, e ritrovare tanti amici è stato differente dal punto di vista personale.
Per quanto riguarda quello tecnico, il puro guidare, le emozioni del ritorno sono state molto simili a quelle dell’esordio.
Dopo il ritorno alle gare ho vissuto più momenti complicati rispetto alla prima parte della mia carriera.
Sono diventato più forte, non direi una persona diversa ma ho sicuramente imparato a conoscermi meglio.
Saper gestire le difficoltà ti prepara ad affrontare la vita, la realtà non è vivere senza problemi e vincere sempre.
Quando sono tornato ero consapevole di quello che mi aspettava, così come quando mi sono ritirato definitivamente. Ho sempre avuto una vita oltre alla Formula 1 e ora posso viverla più intensamente, la famiglia è molto importante per me, in più ho tante passioni e hobby ai quali mi dedico.
Dal punto di vista professionale sono ambasciatore della Mercedes e testimonial per diverse aziende con le quali sto sviluppando alcuni progetti. Sono felice dell’equilibrio che ho trovato fra lavoro e vita privata.
Mia moglie è appassionata di cavalli, da giovane ne aveva uno e una decina di anni fa ha deciso di dedicarsi di nuovo a questi animali, scegliendo di concentrarsi su una razza specifica, i Quarter Horses, che abbiamo qui nel nostro ranch. Una scelta dettata dal carattere di questi cavalli, dalla sicurezza che volevamo garantire alla nostra famiglia e dalle loro abilità. All’inizio era solo un hobby da praticare in mezzo alla natura, poi lei ha iniziato a gareggiare e l’anno scorso, durante il celebrity show a cui partecipiamo da tre anni, ho pensato che fosse arrivato il momento di prendere un cavallo anche per me.
Non è stato facile, perchè in genere o sono troppo allenati oppure sono in riabilitazione, quindi è stato complicato trovarne uno adatto a me fra tutti quelli che abbiamo.
Alla fine ci sono riuscito e ora anche io sto iniziando a gareggiare. Con i Quarter Horses si pratica il reining uno sport poco conosciuto in cui l’Italia eccelle a livello europeo.
Consiste nell’effettuare determinate evoluzioni: girare in cerchio, cambiare direzione durante il galoppo e poi c’è la cosa più spettacolare, come vedete da queste statue, portare il cavallo alla massima velocità per poi farlo “derapare”, come se avesse tirato il freno a mano. I punti che si ottengono dipendono dalla lunghezza e dalla velocità della “derapata”.
E’ un mix di azione e dressage che mia moglie ha deciso di praticare, i bambini l’hanno seguita e mi sono aggiunto anche io.
La stagione in corso non è molto diversa dalle precedenti, a parte forse qualche problema in più dovuto alle gomme. L’anno scorso dopo il GP del Bahrain avevo già fatto notare che qualcosa non andava, che c’erano dei problemi, adesso se ne sono accorti tutti. A parte questo, come sempre, vince il migliore.
Ed è giusto che sia così.
Vettel, Alonso, Raikkonen, Hamilton attualmente sono i migliori in Formula 1, insieme a qualcun altro che forse dimentichiamo.
Sono tutti umani, certamente hanno dei punti deboli ma lavorano tanto per nasconderli, che poi è il segreto per cercare di risultare sempre forti e senza debolezze. Non credo sia il caso di analizzarli ulteriormente, aggiungo solo che il migliore dovrebbe vincere.
Non ho problemi a dire che amo sia la Ferrari che la Mercedes. In Ferrari ho vissuto un periodo fantastico, forse il migliore in quanto a vittorie e amicizie, ma mi sono trovato bene anche alla Mercedes, dove sono stato felice di poter lavorare con tante brave persone. Sono due cose diverse, ma nella vita è giusto variare un pò.
Montecarlo è uno dei posti più belli dove gareggiare e poter dare spettacolo. Nel 2006, il mio ultimo anno lì, ho avuto qualche problema sono partito molto indietro e sono riuscito ad arrivare quinto. E’ stata una gara molto speciale.
Sono una persona fortunata. Vivo i miei sogni.”
Questa intervista l’ho trascritta di persona dal documentario: “I Signori della F1”, prodotto da SKY.
Volevo giusto condividere con tutti gli appassionati di Michael le parole del “mio campione preferito“.