Il supplente perfetto

Nel 1999, Mika Salo avrebbe dovuto disputare la sua quinta stagione in Formula 1 con la Arrows, ma poco prima dell’inizio della stagione, la scuderia inglese gli preferì il giapponese Takagi, supportato da diversi sponsor munifici. Qualche settimana più tardi, il finlandese si cala nell’abitacolo della BAR per sostituire l’infortunato Zonta. Al rientro del brasiliano, Salo si congeda dalla BAR senza coronare alcuna speranza di poter tornare a correre nella massima formula.
Dopo la partenza del GP d’Inghilterra, Schumacher subisce un grave incidente alla curva Stowe, procurandosi la frattura di tibia e perone della gamba destra. Qualche giorno dopo, il telefono di Salo squilla: dall’altra parte del cavo è la Ferrari che gli offre l’abitacolo più ambito della Formula 1.
Appena arrivato a Fiorano, Salo inizia subito a provare per adattarsi alla potenza della Ferrari, chiedendo solo un giorno di permesso per sposarsi. In Austria, si presenta in griglia dove non sfigura, ma nemmeno brilla particolarmente. Nell’abitacolo della Ferrari, il finlandese dimostra impegno e abnegazione e si presenta in Germania in perfetta forma.
Durante la gara tedesca, Mika Salo si trova in testa proprio davanti al compagno Irvine, pilota sul quale la Ferrari ha riposto le speranze di poter contrastare il cammino iridato di Häkkinen e della sua McLaren. Nonostante qualche pensiero contrario, il finlandese si fa da parte e consente a Irvine di prendere il comando e vincere.

Dopo il GP di Germania, Salo corre altre quattro gare con la Ferrari, poi cede il volante a Schumacher, ristabilito dall’incidente. Soddisfatta del contributo del finlandese, la Ferrari favorisce l’ingaggio di Salo alla Sauber e, diversi anni dopo, il rapporto con la scuderia di Maranello si sarebbe rinsaldato, permettendo a Salo di partecipare nel 2004 alle competizioni a ruote coperte con le vetture GT, dimostrando come la Ferrari non abbia mai dimenticato il sacrificio del finlandese per favorire la rincorsa mondiale di Irvine.