Monaco 1983: la vittoria bagnata di Keke Rosberg
Mettetela come vi pare, ma il GP di Monte Carlo è sempre stato uno dei più spettacolari e imprevedibili nella storia di questo sport. L’incertezza corre sul filo del rasoio e in genere viene premiato il pilota che più riesce ad assumersi il rischio, chi riesce a buttare il cuore oltre l’ostacolo della paura.
Il GP di Monte Carlo disputato nel 1983 in una calda, ma piovosa giornata primaverile non fece differenza, ma quel giorno gli eroi furono due: Keke Rosberg che riuscì a conquistare una vittoria che inizialmente sulla carta sembrava impossibile e Sir. Frank Williams che si assunse il rischio di una strategia diversa rispetto alle altre scuderie che a conti fatti si rivelò corretta
Le qualifiche del GP di Monaco 1983
Nella giornata di giovedì il più veloce fu Alain Prost su Renault, che precedette di oltre tre decimi la Ferrari di René Arnoux. Nella giornata di sabato la pioggia fece capolino sul Principato e nessuno fu in grado di migliorare i tempi ottenuti in precedenza. Alain Prost conquistò così la sua nona pole position nel Mondiale e la ventinovesima per la Renault.
Una gara imprevedibile
“Non ero ottimista per quanto riguarda la gara, ma sapevo che almeno c’era la possibilità la pioggia. Quella sembrava la nostra migliore speranza” Keke Rosberg
Anche nella giornata di domenica il tempo nel Principato era instabile. Dopo una pioggia insistente in mattinata, si ripresentarono precipitazioni modeste a mezz’ora dal via.
Una volta testate le condizioni del tracciato nel giro di ricognizione, la maggior parte delle monoposto optarono per le gomme da bagnato, mentre alcune vetture tra cui le due Williams (su decisione dello stesso Frank) decisero di montare gomme slick, nonostante il tracciato non fosse del tutto asciutto.
Al via Prost mantenne la prima posizione, ma la partenza di Rosberg fu brillante, al punto che quando le macchine raggiunsero la Sainte Devote portò la sua Williams in seconda posizione.
Prima della partenza a Cheever venne chiesto se considerasse Rosberg una minaccia per la sua gara, soprattutto in partenza. Il pilota rispose a sua volta con una domanda “Quando mi sorpasserà in pista?“. Risposta? Dopo i primi 5 secondi.
La fuga di Rosberg
Rosberg impose immediatamente un gran ritmo e ben presto cominciarono i guai per chi aveva montato le gomme da bagnato. Piquet fu il primo ad entrare ai box, a soli tre giri dal via per montare le gomme slick, strategia seguita anche da Patrese nel giro successivo.
Arnoux, passato da Lafitte, toccò il guard-rail, finendo per perdere parte dello pneumatico posteriore sinistro. Incurante del danno, cercò di raggiungere i box, fermandosi però alla Rascasse. Lì, dei commissari di pista spinsero la sua vettura fino alla corsia box dove i meccanici furono in grado (non senza difficoltà) di farla ripartire, anche se per poco: l’urto aveva danneggiato la centralina elettronica della Ferrari e Arnoux fu costretto definitivamente al ritiro.
Dopo solo otto giri Rosberg doppiò Patrese. Laffite continuò la sua rimonta, piazzandosi al secondo posto al nono giro, approfittando del cambio gomme effettuato da Prost.
Dopo ventidue giri Piquet riuscì a passare Prost (la cui Renault aveva problemi alla quarta marcia) sotto al tunnel, mentre Warwick andò alla caccia della Arrows di Surer.
Il trentesimo passaggio segna la fine della gara di Cheveer. L’americano della Renault alzò il braccio dopo la chicane parcheggiando la sua vettura a bordo pista con il motore chiaramente fuori uso.
Surer continuò a battersi da leone dietro alle due Williams, ma viene avvicinato da Warwick, altrettanto combattivo. Dopo quarantotto giri i due passano quasi affiancati in rettilineo, e alla Sainte Devote Warwick cercò di passare all’esterno, finendo per toccare Surer e mandandolo in testacoda contro il guard-rail. Entrambi furono costretti all’abbandono.
Problemi per le Williams
Al cinquantatreesimo giro la Williams di Keke Rosberg subì una perdita di potenza del propulsore, tanto che il motore si spense all’altezza della chicane delle Piscine. Il finlandese riuscì in qualche modo a riprendere il controllo della vettura senza che questa sbandasse finendo contro i guard-rail.
Per l’altro pilota della scuderia inglese fu un finale di gara sfortunato. Il cambio di Lafitte cedette al cinquantacinquesimo giro e il “fantino” della Williams non poté fare altro che sfilarsi dall’abitacolo e abbandonare la gara.
Un finale inaspettato
Keke Rosberg vinse una gara che alla fine vide solo sette monoposto tagliare il traguardo.
“Per qualche motivo quel giorno avevo una vibrazione incredibile dalle ruote anteriori, che rendeva il volante molto difficile da tenere. E quando ora penso alla gara, il mio primo ricordo è sempre quello delle mie mani piene di vesciche. Prima i palmi sono andati – e poi si sono riempiti di vesciche una seconda volta, attraverso lo strato successivo. Alla fine erano letteralmente come carne cruda” Keke Rosberg
Completarono il podio Nelson Piquet e Alain Prost. Entrarono in zona punti sia Sullivan (che terminò quinto) e Baldi (che chiuse sesto) conquistando i suoi primi punti in carriera.
L’ordine di arrivo del GP di Monaco 1983
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Keke Rosberg |
Williams | 01:56:38.121 | 76 |
5 |
9 |
2 | 5 | Nelson Piquet |
Brabham | 01:56:56.596 | 76 |
6 |
6 |
3 | 15 | Alain Prost |
Renault | 01:57:09.487 | 76 |
1 |
4 |
4 | 27 | Patrick Tambay |
Ferrari | 01:57:42.418 | 76 |
4 |
3 |
5 | 4 | Danny Sullivan |
Tyrrell | +2 laps | 74 |
20 |
2 |
6 | 23 | Mauro Baldi |
Alfa Romeo | +2 laps | 74 |
13 |
1 |
7 | 30 | Chico Serra |
Arrows | +2 laps | 74 |
15 |
0 |
RIT | 6 | Riccardo Patrese |
Brabham | Electrical | 64 |
17 |
0 |
RIT | 2 | Jacques Laffite |
Williams | Gearbox | 53 |
8 |
0 |
RIT | 29 | Marc Surer |
Arrows | Collision | 49 |
12 |
0 |
RIT | 35 | Derek Warwick |
Toleman | Collision | 49 |
10 |
0 |
RIT | 11 | Elio de Angelis |
Lotus | Halfshaft | 49 |
19 |
0 |
RIT | 25 | Jean-Pierre Jarier |
Ligier | Suspension | 32 |
9 |
0 |
RIT | 16 | Eddie Cheever |
Renault | Engine | 30 |
3 |
0 |
RIT | 22 | Andrea de Cesaris |
Alfa Romeo | Gearbox | 13 |
7 |
0 |
RIT | 28 | René Arnoux |
Ferrari | Suspension | 6 |
2 |
0 |
RIT | 26 | Raul Boesel |
Ligier | collision | 3 |
18 |
0 |
RIT | 9 | Manfred Winkelhock |
ATS | Collision | 3 |
16 |
0 |
RIT | 3 | Michele Alboreto |
Tyrrell | Collision | 0 |
11 |
0 |
RIT | 12 | Nigel Mansell |
Lotus | Collision | 0 |
14 |
0 |
DNQ | 36 | Bruno Giacomelli |
Toleman | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 8 | Niki Lauda |
McLaren | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 7 | John Watson |
McLaren | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 31 | Corrado Fabi |
Osella | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 17 | Eliseo Salazar |
RAM | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 32 | Piercarlo Ghinzani |
Osella | No Time | 0 |
0 |
|
DNPQ | 34 | Johnny Cecotto |
Theodore | No Time | 0 |
0 |
|
DNPQ | 33 | Roberto Guerrero |
Theodore | No Time | 0 |
0 |