Monza: il dramma di Rindt
Italia 1970: un pubblico enorme affluisce a Monza ad ammirare il Gran Premio d’Italia.
Rindt, numero uno della Lotus, vede nella Ferrari un vero ostacolo alla sua corsa al titolo ed è consapevole che la tifoseria è tutta per i piloti della rossa: Ickx e, soprattutto, Regazzoni.
Non c’è dubbio, l’avversario della Ferrari è Rindt!
Un tedesco naturalizzato austriaco, dotato di una classe cristallina, ma anche di una personalità magnetica.
In quell’anno, oltre ad imporsi come pilota, sta piano piano diventando un personaggio mediatico, complice anche la sua giovane e bella moglie.
L’austriaco si avvicina al motorsport relativamente tardi perché la sua famiglia sognava per lui un futuro da economista, ma i motori lo fecero innamorare perdutamente e nessuno riuscì più a fargli cambiare idea.
Con le macchine Rindt va come il vento.
Colin Chapman, boss della Lotus, nonostante sia ancora addolorato per la morte di Clark, decide che sarà proprio questo ragazzo a rimpiazzare lo scozzese scomparso e così decide di ingaggiarlo nella sua scuderia.
Se Jochen riuscirà a sostituire Jim anche nel suo cuore sarà il tempo a dirlo…
Rindt vive la cosa come una favola, risponde al patron inglese con delle vittorie, sia con la Lotus 49, la preferita di Clark, sia con la 72, forse la migliore Lotus di tutti i tempi.
Chapman è orgoglioso della sua nuova stella e pensa di dominarlo, così come faceva con Clark.
L’austriaco però è diverso…, è consapevole che le Lotus sono delle farfalle fragili e, quando in Spagna si spacca il naso per il cedimento dei supporti degli alettoni, arriva a scrivere una lettera di monito al proprio boss dicendo che, in assenza di una macchina sicura, non avrebbe più corso per lui!
Il patron, neanche a dirlo è risentito per la lettera, ma è altrettanto consapevole che l’austriaco sia l’unico vero talento su cui puntare….
È così che Chapman lo rassicura e gli promette di metterlo a conoscenza di tutti gli sviluppi che saranno posti in essere sulle monoposto.
Rindt è soddisfatto!
Ha ottenuto quello che cercava: visibilmente più sicuro nella stagione 1970 riesce ad ottenere tempi eccezionali in pista.
A Monza, quell’anno, vuole vincere, nonostante nei box circolino diverse voci a distrarlo…
Una parte dei giornalisti afferma che Rindt abbia già un contratto in tasca per correre con la Ferrari, per contro altri affermano che, a titolo conquistato, l’austriaco si sarebbe ritirato per godersi i soldi guadagnati in compagnia della sua bellissima moglie.
È per questo che il pubblico è arrivato così numeroso…quale sarà la verità e chi vincerà la competizione?
Chapman decide che per battere le Ferrari è necessario togliere le ali alla “72” ed ordina al team di farlo…
Il patron ha dimenticato, però, che la monoposto è disegnata per avere il downforce davanti anche senza ali, ma necessita dell’alettone posteriore per riequilibrare l’assetto…
Le prove hanno inizio.
Rindt, con la Lotus nuda, ottiene dei tempi incoraggianti e, rinvigorito dall’idea di partire in pole, affronta un altro giro.
Corri Jochen, corri…, ma la storia ha un finale purtroppo differente…
Quando la monoposto arriva in prossimità della parabolica serpeggia e, mentre sta per entrare in testacoda, urta contro il guardrail, andando ad infilarsi tra rail e terreno…
Il pilota muore praticamente sul colpo.
La decelerazione è stata insostenibile, anche per un fisico forte come il suo…
L’incidente segnò Chapman per sempre, tanto che non avrebbe mai più tenuto un rapporto confidenziale coi suoi piloti: da quel momento li considerò sempre solo come dipendenti, seppur di lusso…
L’ambiente della F1 ha cercato di tutelare la posizione di leader del defunto pilota austriaco.
Infatti, Nina, la bella moglie di Rindt, dopo qualche mese, ritirerà il premio del compagno laureatosi campione del mondo postumo…
Magra consolazione, di fatto…
A tanti anni di distanza una domanda accomuna tutti i tifosi: se le Lotus fossero state meno geniali e più sicure Clark e Rindt sarebbero ancora tra noi a raccontarci le loro imprese?
MONZA 1970: CLASSIFICA FINALE
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 4 | Clay Regazzoni |
Ferrari | 01:39:07.100 | 68 |
3 |
9 |
2 | 18 | Jackie Stewart |
March | 01:39:12.830 | 68 |
4 |
6 |
3 | 40 | Jean-Pierre Beltoise |
Matra | 01:39:12.900 | 68 |
14 |
4 |
4 | 30 | Denny Hulme |
McLaren | 01:39:13.250 | 68 |
9 |
3 |
5 | 46 | Rolf Stommelen |
Brabham | 01:39:13.510 | 68 |
17 |
2 |
6 | 20 | François Cevert |
March | 01:40:10.560 | 68 |
11 |
1 |
7 | 48 | Chris Amon |
March | +1 lap | 67 |
18 |
0 |
8 | 34 | Andrea de Adamich |
McLaren | +7 laps | 61 |
12 |
0 |
NC | 32 | Peter Gethin |
McLaren | Not Classified | 60 |
16 |
0 |
RIT | 8 | Jackie Oliver |
BRM | Engine | 36 |
6 |
0 |
RIT | 52 | Ronnie Peterson |
March | Engine | 35 |
13 |
0 |
RIT | 44 | Jack Brabham |
Brabham | Accident | 31 |
8 |
0 |
RIT | 2 | Jacky Ickx |
Ferrari | Clutch | 25 |
1 |
0 |
RIT | 12 | George Eaton |
BRM | Overheating | 21 |
20 |
0 |
RIT | 54 | Tim Schenken |
De Tomaso | Engine | 17 |
19 |
0 |
RIT | 6 | Ignazio Giunti |
Ferrari | Fuel system | 14 |
15 |
0 |
RIT | 42 | Henri Pescarolo |
Matra | Engine | 14 |
5 |
0 |
RIT | 10 | Pedro Rodríguez |
BRM | Engine | 12 |
2 |
0 |
RIT | 50 | Jo Siffert |
March | Engine | 3 |
7 |
0 |
RIT | 14 | John Surtees |
Surtees | Electrical | 0 |
10 |
0 |
WD | 28 | Graham Hill |
Lotus | Withdrew | 0 |
0 |
|
WD | 24 | John Miles |
Lotus | Withdrew | 0 |
0 |
|
DNS | 22 | Jochen Rindt |
Lotus | Fatal accident | 0 |
0 |
|
DNQ | 38 | Jo Bonnier |
McLaren | No Time | 0 |
0 |
|
WD | 26 | Emerson Fittipaldi |
Lotus | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 36 | Nanni Galli |
McLaren | No Time | 0 |
0 |
|
DNQ | 56 | Silvio Moser |
Bellasi | No Time | 0 |
0 |