Musso e Fangio: una poltrona per due nel GP d’Argentina 1956
Il 22 gennaio, si corse la prima gara della stagione 1956 di Formula 1, sul circuito argentino di Buenos Aires
La vigilia della stagione vide il passaggio di Juan Manuel Fangio alla Ferrari, dopo il ritiro dalla competizioni della Mercedes. A Maranello nel frattempo, erano arrivati i tecnici e le vetture della Lancia, dopo l’abbandono a seguito della scomparsa di Alberto Ascari.
La griglia di partenza vedeva solo auto italiane: 8 Maserati e 5 Ferrari, di cui 4 D50 ereditate dal passaggio della scuderia di Torino e una 555. Juan Manuel Fangio, Luigi Musso, Eugenio Castellotti, Peter Collins ed Olivier Gendebien si alternarono nelle libere e nelle qualifiche con tutte le vetture in modo da prendere confidenza con ognuna di loro.
La qualifica vide il dominio delle Rosse con Fangio in pole, al suo esordio con il team del Cavallino, seguito dal secondo tempo di Eugenio Castellotti, poi Luigi Musso e dalla Maserati di Jean Behra.
La gara
Al via del GP d’Argentina 1956, Fangio, perse la posizione a favore del team del Tridente di Carlos Menditeguy, seguito da Musso.
Dopo una dozzina di giri, l’asso argentino fu costretto ad un lungo pit-stop per un problema tecnico, rientrando in undicesima posizione. Poi al giro numero 21, la pompa della benzina cedette, costringendo Fangio, al ritiro.
In quel momento Menditeguy comandava la gara, davanti al compagno di squadra Stirling Moss e alle Ferrari di Castellotti e Musso.
Al box Ferrari decisero di chiedere al pilota romano di fermarsi per permettere a Fangio di terminare la gara. Entrato in pista l’argentino iniziò una rimonta senza precedenti, ma nei primi giri uscì di pista perdendo tantissimo tempo. Ma Fangio non si voleva arrendere, cominciando una cavalcata, che portò l’argentino a ridosso del podio nel giro di una ventina di tornate.
Superato Hawthorn, il pilota argentino della Ferrari si ritrovò terzo, grazie anche al ritiro di Castellotti.
Davanti c’erano Moss e Menditeguy, che però finì fuori pista senza la possibilità di ripartire e lasciando la testa della gara al pilota inglese della della scuderia modenese.
L’argentino cominciò a mettere sotto pressione il nuovo leader, fino al giro numero 81, quando il motore della 250F andò in fumo.
Questo regalò a Fangio il suo primo successo con Rossa, da condividere però con il compagno di squadra Musso, che si sacrificò per portare a casa un bel successo.
Sul podio salirono anche le Maserati di Jean Behra e Mike Hawthorn.
L’ordine di arrivo del GP d’Argentina 1956
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 34 | Luigi Musso Juan Manuel Fangio |
Ferrari | 03:00:03.700 | 98 98 |
3 3 |
4 5 |
2 | 4 | Jean Behra |
Maserati | 03:00:28.100 | 98 |
4 |
6 |
3 | 14 | Mike Hawthorn |
Maserati | +98 laps | 98 |
8 |
4 |
4 | 10 | Gerino Gerini Chico Landi |
Maserati | +12 laps | 92 92 |
11 11 |
1.5 1.5 |
5 | 38 | Olivier Gendebien |
Ferrari | +105 laps | 91 |
10 |
2 |
6 | 16 | Alberto Uria Oscar González |
Maserati | +20 laps | 88 88 |
13 13 |
0 0 |
RIT | 2 | Stirling Moss |
Maserati | Engine | 81 |
7 |
0 |
RIT | 36 | Peter Collins |
Ferrari | Accident | 58 |
9 |
0 |
RIT | 8 | Luigi Piotti |
Maserati | Accident | 57 |
12 |
0 |
RIT | 6 | Carlos Menditeguy |
Maserati | Halfshaft | 42 |
6 |
0 |
RIT | 32 | Eugenio Castellotti |
Ferrari | Gearbox | 40 |
2 |
0 |
RIT | 12 | José Froilán González |
Maserati | Engine | 24 |
5 |
0 |
RIT | 30 | Juan Manuel Fangio |
Ferrari | Fuel Pump | 22 |
1 |
0 |