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Nelson Piquet: uno zingaro di talento

Nelson Piquet, brasiliano di origine, ne avrebbe dovuto ereditare solarità e gioiosità…invece è ricordato, oltre che per le indubbie doti di guida, per il carattere spigoloso e polemista…

Nasce a Rio il 17 agosto 1952 da una famiglia agiata.

Il padre, famoso medico diventato poi politico, trasmette al figlio la passione per lo sport.

Il giovane Nelson viene iniziato al tennis e, non ancora adolescente, viene considerato una stella della terra rossa.

Ma il destino gli ha riservato qualcosa di diverso…

Dopo un paio di anni il giovane Piquet lascia il tennis agonistico per l’automobilismo sportivo: amore a prima vista e passione di una vita!

Il padre prova ad osteggiarlo, ma è tutto inutile.

Nelson, pervicace e cocciuto, inizia a gareggiare a bordo di un’auto comprata in società con degli amici.

La bravura del giovane Nelson Piquet è innegabile: vince il campionato del 1971 e del 1972, ma…si nasconde dietro uno pseudonimo per non farsi scoprire dalla famiglia…

Lo stratagemma non funziona, il padre lo viene a sapere, gli vieta di partecipare ancora a competizioni e lo manda a studiare negli USA!

nelson piquet GP belgio 1983
© Cor van Veen

Nelson non si arrende, torna in Brasile e mettendosi in contrasto con la famiglia comincia a correre in formula Super Vee…

Viene notato da Fittipaldi, un’altra stella del motorsport brasiliano, che gli consiglia d andare a correre in Europa.

Piquet non ci pensa due volte e parte per il vecchio continente!

Privo di soldi e lontano da casa si deve arrangiare come può, tanto da guadagnarsi il nomignolo di “zingaro dei circuiti”.

Fittipaldi aveva visto giusto!

Nelson vince il campionato di Formula Tre nel 1978!

In cerca di nuovi talenti la Ensign, scuderia di fondo schieramento, lo fa debuttare al GP di Germania.

Ecclestone lo nota e, nonostante prestazioni non particolarmente esaltanti, capisce il talento del giovane e gli allestisce una Brabham per l’ultima gara stagionale.

Piquet non delude Mister Eccleston che decide di metterlo sotto contratto per la stagione 1979, in coppia con Lauda.

L’austriaco gli insegna tutto il possibile, Nelson è una spugna ed apprende rapidamente tanto da ottenere un ottimo quarto posto in Olanda, nonostante la macchina non fosse competitiva!

Nel 1980 la Brabham mette in pista una monoposto decisamente più valida che permette a Piquet di ingaggiare un entusiasmante testa a testa con la Williams di Jones.

Solo una scorrettezza in Candada da parte del pilota della Williams relega il brasiliano al secondo posto in classifica generale.

Nelson ormai è un pilota maturo ed un serio candidato al titolo per la stagione 1981.

GP San Marino Imola 1981 nelson piquet
© Sutton Images

Si impone in tre GP e, per tutta la stagione, rappresenta un’autentica spina nel fianco per Reutemann e la sua Williams…

Il pilota, nonostante sia penalizzato da un carattere fragile, arriva a giocarsi tutto nell’ ultima gara a Las Vegas, ma Piquet, novello guascone, lo demolisce moralmente facendolo naufragare in gara, nonostante la pole….

Per Nelson è sufficiente il quinto posto per aggiudicarsi il primo titolo di F1 della sua carriera!

Forte del successo, si accorda con la Brabham per sacrificare la stagione 1982 allo sviluppo del motore BMW turbo la cui scarsa affidabilità penalizza non poco le prestazioni di Piquet…

Il brasiliano arriva a conoscere l’onta della mancata qualificazione a Detroit….

Nel 1983 i regolamenti mutano e Piquet riesce a ritornare nelle posizioni che contano.

Con la Brabham a freccia va a segno in Brasile e, dopo un avvincente testa a testa con Ferrari e Renault, arriva a vincere il secondo titolo in Sudafrica!

Nel 1984 si deve inchinare allo strapotere della McLaren Porsche.

Conquista nove pole, ma solo due vittorie e nel 1985 riesce a conquistare una vittoria in Francia…

Davvero risultati modesti per il brasiliano: capisce così che la parentesi Brabham è ormai giunta al capolinea.

Attirato dalla Williams Honda si trasferisce alla scuderia inglese dove si trova ad ingaggiare un duello con Mansell, suo compagno di squadra…

Williams-Honda FW11B, il missile turbo di Nelson Piquet

Ad averne la meglio sarà Prost che lasciando il duo Williams a bocca asciutta!

La Honda indispettita ordina ai piloti di vincere nel 1987.

Quell’anno le cose vanno decisamente meglio.

La monoposto è ancora la macchina da battere e Piquet, prese le misure al compagno Mansell, riesce ad aggiudicarsi il titolo!

Tutto sembra procedere per il meglio, quando ad Imola incorre in uno spaventoso incidente alla curva del tamburello che gli lascia gravi strascichi, causandogli insonnia e malesseri psicologici.

Qualcosa nell’intimo del brasiliano si è rotto…

Alla fine della stagione 1987 lascia la Williams per accasarsi alla Lotus, dove rimane per due anni.

La scarsa competitività della vettura inglese lo fa desistere dal prolungare il contratto ed è così che si accasa alla Benetton.

La stagione 1990 gli riserva ancora delle soddisfazioni e, grazie a due vittorie, si aggiudica il terzo posto in classifica generale.

Il declino arriva inesorabile e porta il nome di Schumacher.

nelson Piquet gp Australia 1990
motorsportretro.com

La Benetton capisce che il tedesco è un vero fuoriclasse, nonostante una sola vittoria in Canada…, a farne le spese è il brasiliano che, abbandonato dal team, decide di ritirarsi dalla F1.

La passione per motorsport non si è ancora esaurita e Nelson, animato dal demone della velocità, prova a qualificarsi alla 500 miglia di Indianapolis.

Un’uscita di pista gli provoca delle gravi ferite alle gambe che non gli permettono di partecipare ad altre gare…

Nelson Piquet non si arrende!

Decide di sfidare l’età e partecipa a due edizioni della 24 ore di Le Mans e ad altre gare di durata.

Nel 2006, dopo aver vinto una gara col figlio, annuncia il definitivo ritiro.

Campione un po’ sottovalutato Nelson Piquet è, spesso, ricordato per i suoi duetti con Zermiani in griglia e per certi giudizi al vetriolo sui colleghi…

Di certo è un esempio per dimostrare che con passione e preparazione si possono superare tutti gli ostacoli!

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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