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1960-1969BiografieDTMFormula 1

Nicola Larini: l’ultimo barone rosso

Nel 1994, durante un’intensa sessione di test, Alesi esce di pista e s’infortuna seriamente alla schiena.
Sembra che per la Ferrari che sta cercando di rialzare la testa, stanca di tre anni dove ha raccolto solo delusioni, non ci sia pace…
Qualcosa deve cambiare…
Da un anno si è data una nuova organizzazione interna assumendo Todt, come team principal e Barnard, come direttore tecnico incaricato di disegnare finalmente una rossa in grado di strabiliare!
La nuova arma di Maranello, la 412 T1, è bellissima, ma affetta da diversi problemi di gioventù.
I piloti titolari si fanno carico di infinite sessioni di test per cercare di risolvere al più presto i problemi che affliggono la monoposto.
A supportare Berger ed Alesi troviamo anche un terzo pilota, un ruvido toscano dotato di una sensibilità di guida non comune: Nicola Larini.
Larini, nato a Camaiore, si è formato alla scuola di piloti di Henry Morrogh, trampolino di lancio ideale per iniziare una carriera nel mondo dei motori.
In breve, il talento lo porta a diventare campione italiano di Formula Tre ed a classificarsi terzo nel campionato europeo.
Dopo una breve permanenza in F3000, nel 1987 esordisce al GP d’Italia con una Coloni.
Manca la qualificazione, ma riesce, comunque, ad impressionare gli addetti ai lavori.
È così che per il biennio 1988/89 corre con l’Osella, mentre nel 1990 passa alla Ligier, non più scuderia di vertice, ma pur sempre team solido dove maturare esperienza.
Con la Ligier riesce a concludere tutte le gare alimentando le voci che nel 1991 lo vorrebbero alla guida di una monoposto più competitiva: la Ferrari
Fiorio, il direttore sportivo della Rossa, riuscì a convincere Senna a vestirsi di rosso ed era intenzionato ad ingaggiare Larini per affiancarlo.
Come sempre il destino aveva deciso che non era ancora il momento…
Le voci arrivarono nelle orecchie di Prost, pilota del cavallino e potenziale candidato a liberare il posto per Senna…
Quale fu il risultato?
Alain da buon politico, non solo riuscì a far saltare la manovra, ma ottenne anche il licenziamento di Fiorio!
Larini, sconcertato dall’occasione persa, va a correre per il Modena Tea, a tutti gli effetti una Lamborghini.
Nonostante un incoraggiante settimo posto alla prima gara il progetto naufragò in una crisi tecnica e finanziaria che sembrò trascinare nel gorgo dell’anonimato anche il pilota italiano.
In suo soccorso arriva la Ferrari che lo ingaggia come terzo pilota e collaudatore.
Nel 1992 debutta in Giappone al posto di Capelli, appiedato per scarso rendimento.
Nel 1994 ritorna nuovamente in Giappone, a Aida, a bordo di una rossa!

maranello 1996
© Larini.com

La Ferrari ha dovuto optare per il suo pilota collaudatore a causa di un infortunio occorso ad Alesi.
I chilometri percorsi nei test consentono a Larini di sentirsi a proprio agio ed in qualifica ottiene un buon settimo posto.
Alla partenza, nonostante fosse posizionato ottimamente, rimane coinvolto nella collisione tra Senna e Hakkinen ed è costretto al ritiro.
Il perdurare dei dolori alla schiena di Alesi, obbligano la Ferrari a schierarlo anche a Imola: il GP più nero della F1 moderna!

gp imola 1994 podio
© Larini.com

Larini dà il meglio.
Nonostante siano tutti sotto shock per l’incidente occorso a Senna, Nicola compie una gara strepitosa!
Conduce per tredici giri ed arriva secondo dietro a Schumacher e davanti a Hakkinen.
Dopo quella esperienza la Ferrari mantiene ancora Larini in squadra come terzo pilota fino al 1997.

nicola larini DTM 1993
© Larini.com

Un grande rammarico è quello di non averlo visto correre con la prima Rossa a dieci cilindri…
Schumacher, fece la prima donna e pose il veto alla squadra: Larini, a suo dire, era troppo integrato nel team che doveva essere concentrato solo su di lui!
Larini, è rimasto impresso nel cuore di noi tifosi ed appassionati.
È suo, a tutt’oggi l’ultimo podio di un italiano su una Ferrari!

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Federico Sandoli

Esperto di logistica e trasporti, sempre pronto a recepire le novità ed a proporre soluzioni operative innovative. Lettore accanito, con una passione particolare per la scienza, la medicina ed…i supereroi. Iscritto al Club Ferrari di Maranello dalla nascita, curo da sempre la mia passione per la Ferrari e la F1 in genere. Colleziono modellini che posiziono rigorosamente in funzione del periodo dell’anno e degli eventi legati a piloti e case costruttori e custodisco gelosamente alcune lettere autografe oggetto di uno scambio di corrispondenza con l’Ing. Ferrari.

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