Alla vigilia del rinnovo del contratto, Niki Lauda e Ron Dennis vivono da separati in casa: la situazione ha ormai raggiunto un livello insostenibile e il pilota austriaco decide d’invitare il boss McLaren a Ibiza dove spera di riuscire a trovare un chiarimento.
Ron Dennis della McLaren ritiene di aver pagato troppo il proprio pilota, in quanto ritiene che la bontà della sua monoposto avrebbe vinto con chiunque.
Una volta a Ibiza, i due si chiudono nello studio e cominciano a parlarsi; quando finalmente arrivano al nocciolo della questione, ovvero la cifra del contratto, il boss della McLaren offre all’austriaco la metà di quanto percepito fino a quel momento.
Lauda, col suo sorrisetto egocentrico, rifiuta con sdegno, e Dennis si alza confermando al proprio pilota che per quella cifra avrebbe preso Senna e per meno Rosberg.
Ferito nell’orgoglio, Lauda decide che deve trovare un’alternativa: saggiata l’impossibilità di andare alla Ferrari, l’austriaco rivolge le sue attenzioni verso la Renault. La casa francese si dichiara interessata e invita il pilota a Parigi. Nella capitale francese Lauda arriva con un certo senso d’ansia in quanto teme che Ron Dennis venga a sapere della trattativa e decida di boicottare la monoposto fino a fine stagione.
La trattativa negli uffici del legale della Renault è lunga ed estenuante; dopo ore, la casa francese accetta tutte le richieste dell’austriaco e dà il via alla formulazione del contratto.
Una volta pronto il voluminoso accordo, il team principal Larousse chiede due settimane di tempo prima della firma, per poterla apporre davanti al presidente della casa francese.
All’uscita degli uffici, Lauda sospetta subito che la bizzarra richiesta di Larousse non sia altro che una tattica per prendere tempo.
Una volta a casa, i suoi sospetti si concretizzano quando riceve una telefonata stizzita da Dennis. Lauda capisce al volo che la Renault ha avvertito la McLaren e, sospettando una certa fuga di notizie, Lauda, innervosito, chiama la Renault dicendo che la firma l’avrebbe posta solo a fine stagione. Larousse, dopo un lungo silenzio, comunica a Lauda che l’accordo sarebbe saltato, troppo oneroso per un’azienda in crisi che si apprestava a licenziare migliaia di operai.
Deluso e senza un contratto, Lauda chiede alla Marlboro di aiutarlo. I dirigenti della Philip Morris fanno da mediatori e Dennis e Lauda raggiungono un accordo con una forte riduzione dell’importo.
Il rapporto tra i due non tornerà mai sereno e nell’85, nonostante l’austriaco fosse il campione del mondo in carica, Dennis non avrà remore a favorire Prost, confinando l’austriaco a una serie di ritiri che lo porteranno ad appendere il casco al chiodo a fine stagione.