Perfida Albione

Dopo la grande prestazione, per la verità forse un pò troppo rinunciataria da parte di Prost in Francia, la Ferrari attende il GP d’Inghilterra a Silverstone, per verificare gli effettivi progressi del modello 643.
Nei primi chilometri delle prove del venerdì, la squadra italiana, deve constatare coma la macchina ritorni a essere instabile sotto il profilo aerodinamico. Secondo i commenti dei piloti, anche nella parte di asfaltatura più recente, le sconnessioni esistevano e per poterle renderle percorribili la Ferrari ha settato la macchina compromettendone le regolazioni aerodinamiche.
Per la squadra italiana, le difficoltà si sono moltiplicate in quanto l’unico riferimento era relativo alle prove tecniche del mese precedente dove la squadra italiana aveva girato con una 642, monoposto molto diversa dalla 643.
Le difficoltà di adattare la nuova monoposto al circuito si sono evidenziate subito al venerdì dove, complice il vento, le rosse hanno ottenuto delle prestazioni veramente deludenti.
Al sabato, grazie a una pista decisamente gommata, e un assetto piu indovinato nella macchina, la Ferrari riesce ad occupare la terza fila, tornado a essere la terza forza del campionato.
Alla partenza della gara, la collisione tra Patrese e Berger ha ulteriormente attardato la coppia rossa con Prost quinto alla prima curva e Alesi ottavo.
In testa alla gara Mansell conduce su Senna e Berger, mentre Alesi quinto, sta raggiungendo il compagno al quarto posto per passarlo al quattordicesimo giro con una manovra azzardata e decisa.
A quel punto il muretto rosso deve capire se la “28” è in grado di andare a mettere sotto pressione le McLaren d Senna e Berger.
Quando l’austriaco si ferma ai box, Alesi in pochi giri avvicina Senna e si prepara a sfidare il campione del mondo nella seconda parte della gara.
Alesi, forse un pò troppo carico, spreca tutto, con un doppiaggio a Suzuky prima della chicane.
La manovra, troppo precipitosa, ha comportato il danneggiamento di tutta la parte destra dell’ala anteriore obbligando il francese a ritirarsi quando il podio sembrava essere sicuro.
Proprio nel giro letale ad Alesi, Prost, intento a pulirsi la visiera, arriva lungo in frenata e riesce a evitare, nonostante il testacoda, di far spegnere il motore.
La “27” in terza posizione prova a recuperare sull’odiato Senna ma un consumo troppo elevato dei propri pnenumatici, obbliga il francese a fermarsi ai box per cambiare le coperture.
La sosta di Prost, inaspettata, regala a Berger il grandino più basso del podio e Prost, rassegnato, nonostante i pneumatici nuovo rinuncia anche a far segnare il giro più veloce, prestazione che avrebbe permesso al muretto di capire il valore della macchina.
Nel finale di gara, Mansell vince indisturbato mentre il campione del mondo, Senna, rimane senza benzina e deve fermarsi mestamente lungo il circuito lasciando a Prost il gradino più basso del podio.
La Ferrari, seppur terza, è arrivata con un minuto di distacco e in squadra cominciano a chiedersi se il distacco è dovuto alle avversità della gara o alla scarse possibilità della monoposto.