Pillole dal Messico
Tra il 1963 e il 1970 si è tenuto in maniera discontinua, non per questo con meno intensità, il GP del Messico.
La caratteristica peculiare del’Autodromo Hermanos Rodriguez è essere posto in altura, dove spesso i motori turbo soffrono di “asma”, ma, per la rarefazione dell’aria, le monoposto vanno più veloci.
Nonostante il carattere saltuario, il circuito è stato testimone di fatti di notevole peso storico in F1.
Nell’edizione del 1964 Surtees, con una Ferrari bianca e blu, riesce a vincere il titolo, il primo di un ex campione del mondo della classe 500, grazie a una serie di eventi tra i quali il tamponamento tra il compagno Bandini e l’inglesissimo Hill.
Nel 1967, nonostante l’assolo di Clark, Hulme, con il terzo posto, riesce a vincere il titolo con l’artigianale Brabham.
Nel 1968, in una stagione funestata dalla morte di Jim Clark, il compagno di squadra Hill ne onora la memoria vincendo gran premio e titolo.
Nell’edizione del 1970, la Ferrari di Clay Regazzoni ha conquistato la pole, mentre il suo compagno, il belga Ickx, vince la gara. Lo sforzo della scuderia Ferrari, ripagato dalla vittoria, serve solo a rendere più grande la conquista del titolo di Rindt, pilota della Lotus, scomparso a Monza e, si dice, forse in orbita Ferrari.
Dopo il GP del 1970, il Messico rinuncia al GP per tornare nel 1986.
Nell’edizione del 1986 ad aggiudicarsi la gara è Berger con la Benetton, mentre nell’edizione del 1990 sul circuito del Messico risplende il rosso: infatti Prost e Mansell conquistano una fantastica doppietta che rilancia il francese nella corsa al titolo, sfidando l’eterno nemico Senna.
Nel 1992 Schumacher, già stella ma non ancora brillante, riesce a conquistare il suo primo podio in carriera.
Dopo 23 anni di assenza, nel 2015, il Messico torna nel calendario del mondiale di Formula 1.
Per poter ospitare il gran premio, il circuito viene modificato sensibilmente, rendendolo più sicuro e coerente con le monoposto turbo ibride.
Nel 2017 e nel 2018 Hamilton affossa ogni speranza di Vettel, che con la Ferrari ha conteso a lungo il titolo all’inglese.
L’edizione di quest’anno è attesa con interesse e curiosità: era 1986 che in Messico non arrivano 4 scuderie in grado di vincere la gara; questo, insieme alla presenza di Pérez, sarà sicuramente un forte richiamo per il simpatico pubblico messicano.