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Pilota, costruttore e Campione del Mondo: Sir Jack Brabham

Il 2 aprile del 1926, alla periferia di Sydney, nasceva Jack Brabham chiamato anche “Black Jack” per i suoi capelli scurissimi e i suoi lunghi silenzi che lo facevano passare come un tipo un po’ ombroso.

Brabham fu l’unico pilota-costruttore a conquistare il titolo con una monoposto fatta in casa. Dal 1955 al 1970 ha disputato 127 gare. In 14 occasioni passò per primo sotto la bandiera a scacchi, conquistando in totale 31 podi e 13 pole position, un bottino che un moderno pilota riesce a mettere in cassaforte in un solo campionato. Questi risultati regalarono a Brabham tre corone iridate. L’australiano centrò il mondiale nel 1959 e nel 1960 con la Cooper con cui aveva esordito, e nel 1966 con una monoposto che portava il suo nome. Brabham in realtà fece il percorso inverso rispetto a molti suoi colleghi che creano una scuderia dopo essere stati piloti: lui era stato costruttore prima di scoprirsi pilota.

Gli inizi e l’arrivo in Europa

A 12 anni imparò a guidare, dedicandosi ai motori e alle auto da corsa, e due anni dopo si iscrisse all’istituto tecnico, dove iniziò a prendere dimestichezza e ad apprendere le prime competenze in metallurgia e disegno tecnico. A 15 anni, abbandonò la scuola, per iniziare a lavorare in un’officina meccanica e contemporaneamente studiò ingegneria in un corso alla scuola serale. A 18 anni, si arruolò nella Royal Australian Air Force come meccanico per poi trasferirsi a Sidney nel 1946, dove aprì una concessionaria di automobili. Nel frattempo cominciò ad appassionarsi alle auto da corsa, affermando di non voler diventare pilota come confermato dall’amico pilota Johnny Schomberg.

Sir Jack BrabhamQuest’ultimo chiese a Jack di preparargli una midget, ovvero una piccola auto usata per le corse sugli ovali. L’americano disputò due corse, fino al ritiro impostogli dalla moglie. Fu la svolta nella vita di Brabham, che sostituì l’amico ottenendo la sua prima vittoria. Nel 1948, vinse il campionato del Nuovo Galles del Sud. Per tre stagioni si impose nel campionato Australiano e in quello sudafricano di stock cars e nel 1951 esordì nelle gare in salita, passando, nel 1953, alle monoposto. Compra una Cooper-Bristol modificata e chiede al padre di sponsorizzare la sua vettura con la  compagnia petrolifera Redex. Le vittorie in giro per Australia e Nuova Zelanda attirarono l’attenzione di John Cooper e Dean Delamont e quest’ultimo, ad inizio 1955, convinse il pilota australiano a trasferirsi in Europa.

Alti e bassi in Formula 1

1959 Monaco Grand Prix
1959 Monaco Grand Prix

Arrivato in Europa Brabham cercò senza successo un ingaggio nelle scuderie italiane e tedesche. Così si trasferì a Londra, dove acquistò una Cooper. Brabham cominciò a preparare una monoposto per poter correre in Formula 1 e,  grazie al supporto della Cooper, riuscì a debuttare al GP di Gran Bretagna 1955 senza grandi risultati. Nonostante ciò, Cooper continuò a garantirgli il suo sostegno, permettendogli di partecipare ad alcune gare extra-campionato.

L’anno seguente Brabham tentò nuovamente la partecipazione in Gran Bretagna a bordo di una Maserati 250F privata, ma fu costretto al ritiro per problemi al motore. Nel 1957 la Cooper decise di affidare all’australiano la nuova T43, una monoposto con motore posteriore. A Montecarlo, sua prima gara stagionale, riuscì a portarsi fino al terzo posto, ma la rottura della pompa di iniezione lo costrinse a spingere la sua vettura fino al traguardo, classificandosi sesto. Anche nelle restanti gare Jack non riuscì a cogliere risultati migliori.

L’anno successivo si impose nel campionato inglese di Formula 2 grazie all’Aston Martin e collaborò allo sviluppo del programma per vetture sport, imponendosi alla 1000 km del Nürburgring in coppia con Stirling Moss. In Formula 1, Brabham arrivò quarto a Monaco, cogliendo i suoi primi punti iridati. Il resto della stagione non riservò, però, risultati altrettanto brillanti.

Bis mondiale

Nel 1959, il pilota australiano, non era certo il favorito per il titolo Mondiale. E invece l’australiano vinse a Monaco e in Gran Bretagna e si piazzò secondo il Olanda, nonché terzo in Spagna e Italia, conquistando il suo primo campionato del Mondo. Nel 1960 Brabham fece il bis con una serie di cinque vittorie consecutive.

La prima crisi

Purtroppo il 1961 fu un anno avaro di soddisfazioni, e così l’anno dopo l’australiano fondò un team che portava il suo nome. I risultati però furono scarsi, a parte il secondo posto in Messico nel 1962 e i due terzi posti in Belgio e Francia l’anno successivo. Nel 1965 fece un passo indietro conquistando un solo terzo posto.

1966 British GP - Jack Brabham, Brabham BT19
1966 British GP – Jack Brabham con la Brabham BT19

Non c’è due senza tre

Arrivò il 1966 e ancora una volta, contrariamente alle previsioni, Jack Brabham vinse il titolo. La Ferrari infatti, favorita della stagione, perse John Surtees, e Brabham vinse consecutivamente quattro gare. Nel 1967, invece, il titolo lo vinse il compagno di squadra Denny Hulme e Brabham ci rimase così male che allontanò il neozelandese dalla scuderia. Nel 1968 Jack Brabham ottenne solo due punti, mentre nel 1969 riuscì a registrare un secondo e un terzo posto in Canada e Messico.

Sir Jack Brabham lascia le corse

Il 1970 fu l’ultimo anno di attività di Brabham che si regalò una vittoria nella gara inaugurale in Sudafrica e concludendo quinto nella classifica generale. Lasciò anche il proprio team nelle mani del suo socio, Ron Tauranac che poi nel 1972 vendette la squadra a Bernie Ecclestone ex-manager di Jochen Rindt.

Jack ha avuto tre figli, tutti ottimi piloti: Gary e David hanno corso anche in Formula 1, Geoff e David hanno conquistato la prestigiosa 24 Ore di Le Mans. La Brabham, la scuderia fondata da Jack, ha corso fino al 1992, disputando 395 gare con 35 vittorie e 4 titoli mondiali, due dei quali con Nelson Piquet. Jack Brabham morì il 19 maggio 2014, lasciando un grande vuoto nel mondo del motorsport

I numeri di Jack Brabham

3

Mondiali

14

Vittorie

31

Podi

13

Pole position

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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