Dopo le qualifiche, la gara di Baku doveva essere una semplice formalità per Leclerc e la sua Ferrari, bravo a conquistare per la quarta volta consecutiva la pole position.
Il predestinato, così viene apostrofato il giovane campione della Ferrari, viene dal brillante successo ottenuto a Monza dove ha gestito al meglio le gomme e ha battuto la McLaren dell’altro predestinato: Oscar Piastri.
Il giovane pilota della McLaren, dopo le qualifiche, non si è sentito battuto e ha cominciato a ragionare sulla strategia di gara più idonea a garantirgli la vittoria.
Alla partenza la Ferrari n. 16 prende il comando e sembra non avere avversari, in seconda posizione Piastri prova a tenere il ritmo del indemoniato monegasco, poi decide di non sforzare troppo le gomme e comincia a procedere in modo più conservativo.
Dopo la sosta di entrambi, ecco la svolta: nel giro d’uscita il muretto Ferrari raccomanda al proprio campione di non stressare le coperture, stessa raccomandazione viene data all’australiano dalla McLaren, ma mentre Leclerc ubbidisce in modo scrupoloso, Piastri come un lupo in vista della preda, attacca appena entrato in pista col risultato di arrivare in scia alla Ferrari e di passarla alla staccata.
Il monegasco si fa sorprendere, probabilmente in altri frangenti avrebbe protetto la sua prima posizione, subisce il sorpasso e quando vede che la McLaren non scappa, comincia ad attaccarla come è nel suo stile, tutto cuore e poca tattica. Piastri, forte di una vettura perfetta nel passo gara e supportato da una freddezza non comune, sfrutta la maggiore velocità della propria monoposto in rettilineo mentre nella parte mista non compie nessun errore. Leclerc, dopo diversi tentativi, deve alzare bandiera bianca e preserva la vita delle sue gomme ormai al limite per garantirsi almeno il secondo posto.
Al termine della gara è chiaro che McLaren e Ferrari stanno tornando protagoniste e lo debbono ai suoi “predestinati” che in pista danno spettacolo con la propria classe.
La Formula 1 ringrazia!!!