Schumacher e Barrichello dominano in Canada nel 2000
Coulthard penalizzato e le Rosse scappano: brividi nel finale, ma Barrichello protegge la vittoria del tedesco
Asciutto e bagnato, nessuna differenza. La Ferrari F2000, come l’anno di grazia di cui andiamo a parlare, è la vettura della redenzione. Dopo 21 anni, a fine stagione, a Maranello dovranno finalmente aggiornare le bandiere: il titolo di Scheckter non sarà più l’ultimo nell’albo d’oro della Rossa, alla voce “piloti”. E una delle tappe che portarono Michael Schumacher a vincere il suo terzo titolo Mondiale, il primo dopo quattro stagioni a vuoto, è certamente il 18 giugno di quel 2000, in Canada, a Montreal.
TESTA A TESTA SCHUMI-COULTHARD
Le qualifiche vedono una dura battaglia tra Schumacher e la McLaren di David Coulthard. Mentre il fratello Ralf, che guida la Williams-BMW, resta in dubbio sino all’ultimo: una ferita riportata per un incidente nella gara precedente a Monaco, non assicura la sua presenza. Sino a quando un controllo alla vigilia della gara da esito positivo. La pole, dicevamo: la spunta Schumi per… 98 millesimi. Una pole-position che il tedesco descrive con parole molto chiare: “Quando mi hanno detto che Coulthard mi aveva scavalcato, mi hanno detto di spingere. Non avevo tempo per le chiacchiere: ho spinto e basta”. Ma attenzione: partire davanti, in quel periodo, non è proprio il massimo. Da 13 gare chi parte in prima posizione, non vince la gara.
Alla domenica, c’è un pubblico niente male in tribuna. Ci sono Robert Deniro, Sylvester Stallone e Paul Newman, da quelle parti ovviamente per girare un film. Non solo: ecco anche Emerson Fittipaldi e George Harrison, l’ex Beatles, che morirà un anno dopo. Oddio, a dire il vero non avranno granché di cui divertirsi. Nel senso che la corsa, dal suo semaforo verde sino alla conclusione, è dominata da un solo colore: il rosso. A Schumacher basta scattare bene alla partenza, e prendere il largo. Anche perché, David Coulthard si becca uno stop and go di 10 secondi: i meccanici della McLaren hanno lasciato la griglia oltre i 15 secondi consentiti dal regolamento durante le operazioni di partenza dopo che allo scozzese si era spento il motore.
BARRICHELLO LO SCUDIERO
E’ una gara tormentata dalla pioggia: compare all’inizio, scompare e poi ritorno intorno al quarantesimo giro. Tutti si fermano a cambiare le gomme, ma ci guadagna la Benetton, che è tra le prime scuderie a rientrare dopo il pit-stop. Fisichella, in sella alla scuderia di Briatore, fa una gara sontuosa: partito decimo, arriverà terzo. Intanto le rosse dominano, mentre il campione del mondo in carica Mika Hakkinen è in netta difficoltà: dopo una partenza negativa, dove viene scavalcato da Barrichello e Villeneuve, giungerà quarto al traguardo. Proprio nel giorno dei 500 Gran Premi della scuderia di Woking.
A tre giri dalla fine, Schumacher ha un problema al retrotreno e Rubens Barrichello segue gli ordini che gli arrivano dai box: resta dietro al tuo compagno di squadra e proteggilo senza superarlo. Così accadrà, e il tedesco vincerà la sua quinta gara stagionale su 8, mettendo le mani sul Mondiale, seppur nel post gara predichi prudenza. “Non penso che abbiamo vinto il campionato, ma è un altro passo avanti che facciamo. Quando l’aritmetica ci darà ragione, lo dirò”. Hakkinen invece se la prende anche con la sfortuna: “Non avevo più benzina e sono dovuto rientrare ai box. Se avessi avuto carburante ancora per tre giri, avrei potuto mettere le gomme da bagnato e tornare in corsa con un solo pit-stop”.
Ma il vincitore non si dimentica del suo scudiero. Schumacher ha parole anche per Rubens Barrichello: “E’ un ottimo compagno di squadra e ringrazio soprattutto lui: un giorno lo ripagherò di quanto ha fatto”. E lo stesso Barrichello è sicuro: “Potevo vincere la prima gara della mia carriera, ma sono sicuro che il mio momento è rinviato solo di poco”. Avrà ragione: un mese e mezzo dopo a Hockenheim scriverà la sua storia. Una rimonta straordinaria, dal 18° al primo posto al Gran Premio di Germania.
L’ordine d’arrivo del GP del Canada 2000
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 3 | Michael Schumacher |
Ferrari | 01:41:12.313 | 69 |
1 |
10 |
2 | 4 | Rubens Barrichello |
Ferrari | 01:41:12.487 | 69 |
3 |
6 |
3 | 11 | Giancarlo Fisichella |
Benetton | 01:41:27.678 | 69 |
10 |
4 |
4 | 1 | Mika Häkkinen |
McLaren | 01:41:30.874 | 69 |
4 |
3 |
5 | 19 | Jos Verstappen |
Arrows | 01:42:04.521 | 69 |
13 |
2 |
6 | 6 | Jarno Trulli |
Jordan | 01:42:14.000 | 69 |
7 |
1 |
7 | 2 | David Coulthard |
McLaren | 01:42:14.529 | 69 |
2 |
0 |
8 | 23 | Ricardo Zonta |
BAR | 01:42:22.768 | 69 |
8 |
0 |
9 | 12 | Alexander Wurz |
Benetton | 01:42:32.212 | 69 |
14 |
0 |
10 | 16 | Pedro Paulo Diniz |
Sauber | 01:43:06.857 | 69 |
19 |
0 |
11 | 10 | Jenson Button |
Williams | +1 lap | 68 |
18 |
0 |
12 | 21 | Gastón Mazzacane |
Minardi | +1 lap | 68 |
22 |
0 |
13 | 7 | Eddie Irvine |
Jaguar | +3 laps | 66 |
16 |
0 |
14 | 9 | Ralf Schumacher |
Williams | Collision | 64 |
12 |
0 |
15 | 22 | Jacques Villeneuve |
BAR | Collision | 64 |
6 |
0 |
16 | 20 | Marc Gené |
Minardi | Spun off | 64 |
20 |
0 |
RIT | 18 | Pedro de la Rosa |
Arrows | Collision | 48 |
9 |
0 |
RIT | 17 | Mika Salo |
Sauber | Electrical | 42 |
15 |
0 |
RIT | 14 | Jean Alesi |
Prost | Electrical | 38 |
17 |
0 |
RIT | 15 | Nick Heidfeld |
Prost | Engine | 34 |
21 |
0 |
RIT | 5 | Heinz-Harald Frentzen |
Jordan | Brakes | 32 |
5 |
0 |
RIT | 8 | Johnny Herbert |
Jaguar | Gearbox | 14 |
11 |
0 |