Sesta doppietta stagionale per la Ferrari nel GP degli Stati Uniti 2004
Il 20 giugno 2004, la Ferrari e Michael Schumacher si aggiudicarono l’ottava vittoria della stagione sul circuito dell’Indianapolis Motor Speedway.
Come accadde nel GP del Canada, fu una gara giocata in casa con Rubens Barrichello, a mettere pressione il compagno di squadra, appassionando il pubblico con alcuni duelli corpo a corpo, conquistando, così, la terza doppietta consecutiva e alla Scuderia del Cavallino.
Sul podio, salì anche la BAR del piccolo guerriero giapponese Takuma Sato, che regalò alla folla, svariati ed audaci sorpassi e conquistando così il suo primo prodio della carriera.
Nelle consuete qualifiche del sabato fu Rubens Barrichello a guadagnarsi la piazzola numero uno, affiancato dal compagno di squadra Michael Schumacher e da Takuma Sato, che condivise la seconda fila con Jenson Button, sempre con la BAR
Dietro al quartetto ti testa arrivarono le due Williams, Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher, che tennero a bada un secondo quartetto ben agguerrito formato da: Kimi Raikkonen su McLaren, Olivier Panis con la Toyota, Fernando Alonso su Renault e Mark Webber con la Jaguar, a chiudere l’ultima posizione della top ten.
Appena prima del giro di ricognizione Montoya abbandonò la sua vettura sulla griglia di partenza e salì sul muletto, partendo dai box. Purtroppo il pilota colombiano fu squalificato successivamente dalla corsa, secondo il regolamento, poiché il cambio di vettura avvenne a meno di 15 secondi dal via del giro di schieramento.
La domenica della gara, il cielo sereno e la mite temperatura, attirarono un’impressionante numero di spettatori; allo spegnimento dei semafori Barrichello rimase al comando, conducendo la gara davanti al suo compagno di squadra e ad Alonso, risalito fino alla terza posizione.
In fondo allo schieramento, avvenne un multiplo contatto, che causò la prima neutralizzazioni della gara con l’ingresso della safety car. Dopo 6 giri, rientrò la vettura di cortesia, e Schumacher ne approfittò per passare il brasiliano, dopo avergli preso la scia all’ingresso della prima curva. Passarono due giri e una foratura al pneumatico della Renault fece volare fuori pista Fernando Alonso, ristabilendo il terzo posto a favore di Sato.
Nel corso del 10° passaggio Ralf Schumacher finì violentemente contro il muretto all’esterno dell’ultima curva: la sua vettura si arrestò proprio in mezzo alla pista, invasa dai detriti. La safety car fece così il suo secondo ingresso, azzerando tutti i tempi. Ai box della Rossa fecero entrare entrambi i piloti, e questa fu la decisione che segnò la gara e che regalò la vittoria finale al tedesco.
Al rientro, Schumacher si riprese il primo posto davanti a Sato, mentre Barrichello scalò al sesto posto, inghiottito dal gruppo, alle prese con lo schivare i rottami disseminati sull’asfalto.
Per Ralf, la gara finì, purtroppo all’ospedale per una serie di controlli, mentre la corsa riprese dopo 20 giri e con le due BAR a minacciare la leadership del tedesco.
Dopo 4 tornate arrivò il pit-stop di Button, mentre Sato si fermò al 27° giro, momento in cui arrivò anche il ritiro per l’inglese della BAR per un problema al cambio.
Raikkonen si ritrovò così, al terzo posto, seguito da Barrichello, Trulli e Panis e Sato, che iniziò, la propria rimonta, grazie ad una serie di sorpassi ai piloti che lo precedevano.
La classifica si ristabilì con le due Ferrari in testa, mentre Trulli si ritrovò inaspettatamente sul podio, prima di diventare secondo dopo la sosta di Schumacher, che poi si riprese la prima posizione.
Con il successivo valzer di rifornimenti, la classifica si congelò, a parte la rimonta di Sato, che riuscì a raggiungere la Renault di Trulli, scavalcando l’abruzzese, nel corso del 62° giro, dopo un’escursione sull’erba.
La gara finì con Michael Schumacher che passò per primo sotto la bandiera a scacchi, seguito da Barrichello, Sato, Trulli, Panis Raikkonen e Coulthard. Ottavo il pilota ungherese, Zsolt Baumgartner che consegnò alla Minardi il primo punto della stagione.
L’ordine di arrivo del GP degli Stati Uniti 2004
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 1 | Michael Schumacher |
Ferrari | 01:40:29.914 | 73 |
2 |
10 |
2 | 2 | Rubens Barrichello |
Ferrari | 01:40:32.864 | 73 |
1 |
8 |
3 | 10 | Takuma Sato |
BAR | 01:40:51.950 | 73 |
3 |
6 |
4 | 7 | Jarno Trulli |
Renault | 01:41:04.458 | 73 |
20 |
5 |
5 | 17 | Olivier Panis |
Toyota | 01:41:07.448 | 73 |
8 |
4 |
6 | 6 | Kimi Räikkönen |
McLaren | +1 lap | 72 |
7 |
3 |
7 | 5 | David Coulthard |
McLaren | +1 lap | 72 |
12 |
2 |
8 | 21 | Zsolt Baumgartner |
Minardi | +3 laps | 70 |
19 |
1 |
NC | 11 | Giancarlo Fisichella |
Sauber | +8 laps | 65 |
14 |
0 |
RIT | 14 | Mark Webber |
Jaguar | Engine | 60 |
10 |
0 |
DSQ | 3 | Juan Pablo Montoya |
Williams | Disqualified | 57 |
5 |
0 |
RIT | 18 | Nick Heidfeld |
Jordan | Engine | 40 |
16 |
0 |
RIT | 9 | Jenson Button |
BAR | Gearbox | 26 |
4 |
0 |
RIT | 16 | Cristiano da Matta |
Toyota | Gearbox | 17 |
11 |
0 |
RIT | 4 | Ralf Schumacher |
Williams | Tyre | 9 |
6 |
0 |
RIT | 8 | Fernando Alonso |
Renault | Tyre | 8 |
9 |
0 |
RIT | 15 | Christian Klien |
Jaguar | Collision | 0 |
13 |
0 |
RIT | 12 | Felipe Massa |
Sauber | Collision | 0 |
15 |
0 |
RIT | 19 | Giorgio Pantano |
Jordan | Collision | 0 |
17 |
0 |
RIT | 20 | Gianmaria Bruni |
Minardi | Collision | 0 |
18 |
0 |
Le parole di Michael Schumacher
“Ralf sta bene e questa è la cosa più importante. Mi sono molto preoccupato quando ho visto mio fratello rimanere così a lungo nell’abitacolo. Poi la squadra mi ha detto via radio che stava bene e questo mi ha molto sollevato, perché avevo potuto capire quanto forte era stato l’impatto con il muro.
Il momento scelto per il primo pit-stop è stato cruciale. Mi ero portato al comando alla ripartenza dopo la prima safety car, anche se in quell’occasione avevamo avuto poco tempo per prepararci.
Comunque sono riuscito a prendere la scia di Rubens e a superarlo. Avevamo diverse opzioni per quanto riguarda la strategia: Rubens aveva imbarcato nel pit-stop più benzina di me, io ne avrei avuta di più dopo la mia seconda sosta. Nell’ultima parte di gara, Rubens era più veloce di me perché aveva gomme più fresche: è per questo motivo che mi ha impegnato a fondo per un paio di giri. Dovevo cercare di preservare i miei pneumatici, che potevano avere delle bolle: in ogni caso, dopo qualche giro, sapevo che la situazione sarebbe migliorata e che avrei potuto spingere di nuovo.”
Le parole di Rubens Barrichello
“Sono contento di lasciare il Nord America con sedici punti all’attivo ma anche con un pizzico di delusione in quanto credo che avrei potuto vincere sia qui che in Canada.
La mia macchina era eccellente oggi ma quando la safety car è rientrata ai box la pressione degli pneumatici era troppo bassa e le mie gomme hanno slittato un po’ all’ultima curva: per questo Michael è stato in grado di prendermi la scia e di passarmi, anche perché non potevo chiudergli la porta in faccia. Inoltre, ho perso delle posizioni in occasione della prima sosta. Per tutta la gara ho cercato di spingere al massimo.
Ad un certo punto ho urtato qualcosa in pista: uscendo da una curva cieca ho sentito un colpo molto forte sulla vettura e la macchina si è spostata verso sinistra. In quel momento ho temuto che la sospensione si fosse rotta. Dopo l’ultima sosta ero in grado di attaccare Michael avendo gomme fresche ma lui mi ha chiuso la porta in maniera corretta. Ora sono più desideroso che mai di vincere una gara al più presto possibile.“