Stirling Moss: un talento senza corona
Il 17 settembre 1929, nasceva a Londra, Stirling Moss, uno dei più talentosi piloti della Formula 1 del passato. Con le sue 16 gare vinte, tra il 1955 e il 1961, non riuscì mai a conquistare un titolo iridato.
Una delle sue frasi più celebri fu: “I rettilinei sono quei tratti noiosi che uniscono due curve“, un pensiero che riassume il suo carattere autentico e senza peli sulla lingua.
Moss detiene il record, di essere il più anziano ex-pilota ancora in vita, ad aver partecipato al mondiale di Formula 1 nell’anno 1951.
La sua storia iniziò in una famiglia dove si respirava l’odore della benzina: il padre Alfred, corse nel 1924 la 500 Miglia di Indianapolis, mentre la più piccola, oltre al aver spostato il famoso rallista svedese Erik Carlsson, si fece notare per i suoi successi nei campionati di rally.
Le prime esperienze
L’esordio nelle competizioni, del giovane pilota londinese, fu in Formula 3, per poi passare in breve tempo alla Formula 1, durante il Gran Premio di Svizzera del 1951 al volante di una HW Motors.
L’anno seguente, il passaggio alla scuderia britannica: English Racing Automobiles (ERA).
Il 1952 non fu un’annata molto proficua, l’unica soddisfazione arrivò con il secondo posto nel Rally di Monte Carlo su una Sunbeam-Talbot 90.
Nel 1953, il passaggio alla Cooper, una vettura non particolarmente competitiva, che non regalò a Moss dei piazzamenti interessanti. La svolta della carriera di Stirling Moss arrivò, l’anno successivo dove ottenne il suo primo podio in Belgio alla guida della Maserati 250F, seguito però da 4 ritiri e un decimo posto. Carriera che però non ebbe uno stop, infatti nel 1955 arrivò l’ingaggio per correre in Mercedes.
Il quella stagione conquistò, davanti al proprio pubblico il primo successo assoluto diventando per la prima volta vicecampione del mondo dietro al compagno di scuderia Juan Manuel Fangio.
Una vittoria importante
Ma la vera consacrazione arrivò, con la vittoria alla Mille Miglia al volante di una Mercedes 300 SLR dove rifilò mezz’ora di distacco a Fangio e facendo segnare il record assoluto.
Nel 1956 la Mercedes decise di ritirarsi dalle competizioni, dopo il terribile incidente a Le Mans dove persero la vita 80 spettatori, così il pilota britannico si riaccasò nuovamente alla Maserati, mentre il compagno di squadra si accordò con Enzo Ferrari.
In quell’anno, Moss vinse a Monte Carlo e a Monza, questo però non fu sufficiente per superare Fangio nella lotta per il titolo iridato. Mondiale quasi in fotocopia nel 1957, dove vinse in Gran Bretagna, Pescara e Monza alla guida della Vanwall 57, ma dovette arrendersi per l’ennesima volta allo strapotere del pilota argentino che lo sostituì proprio alla Maserati.
I miglior piazzamento di Stirling Moss
L’anno migliore del pilota londinese, fu indubbiamente il 1958: dove perse la possibilità di conquistare il titolo mondiale, per un solo punto a favore del connazionale Mike Hawthorn alla guida della Rossa di Maranello. Quell’anno arrivarono quattro vittorie: la prima in Argentina, nel Gran Premio inaugurale, poi in Olanda, Portogallo e Marocco.
Proprio sul circuito portoghese Boavista, Moss ebbe la possibilità di chiudere i conti, aggiudicandosi quei punti necessari per diventare campione del Mondo, ma un suo errore e la sua fair-play gli furono fatali.
Si racconta che Hawthorn, a fine gara fu squalificato per aver spinto insieme ai commissari, la propria auto dopo un testacoda. Infrazione al regolamento che prevedeva l’annullamento del risultato di gara,
Moss intervenì dando l’opportunità al connazionale/rivale di riprendersi quei punti che furono fondamentali per regalare a Hawthorn la vittoria a fine stagione.
Nei tra anni successivi, Stirling Moss arrivò sempre terzo in classifica generale, ottenendo due vittorie in Portogallo e Italia alla guida della Cooper. Poi nel 1960 passò alla Lotus, dove conquistò altri due successi a Monaco e a Riverside. Altre due vittorie, l’anno successivo sempre Monte Carlo e in Germania.
Nel 1962, l’incidente con una Lotus a Goodwood, nel Trofeo Glover, gli procurò per sei mesi la paralisi parziale della parte sinistra del corpo, dopo 30 giorni di coma.
Questo obbligò Moss a a concludere definitivamente la propria carriera in Formula 1.
Dopo sei anni dall’incidente, l’ex-pilota britannico di F1 decise di tornare alla guida di una vettura a ruote coperte, e lo fece partecipando alla 84 Ore del Nürburgring a bordo di una Lancia Fulvia.
Poi la partecipazione al rally di Londra-Sahara-Monaco di Baviera nel 1974 e l’esperienza con Audi, nel 1980, nel Campionato Turismo Britannico BTCC.
Nel 2011, dopo molte altre corse con le auto d’epoca Stirling Moss decise di ritirarsi ufficialmente alla veneranda età di 82 anni.
Il 12 aprile 2020, all’età di 90 anni e dopo una lunga malattia si è spento Stirling Moss, ancora oggi soprannominato il “Cavaliere del rischio”
“È morto come è vissuto” queste le parole della moglie di Moss.