fbpx
Blog LifeFormula 1

Storia dei mondiali decisi da guasti meccanici

Tutti sperano che non succeda, ma come in molti altri mondiali a decidere il vincitore potrebbero essere i guasti meccanici

Quanti mondiali andati in fumo!

E se anche questo stupendo campionato passasse alla storia come uno dei tanti mondiali decisi da guasti meccanici? Le voci sulla mancanza di affidabilità del motore Mercedes hanno fatto tornare in mente quelle stagioni finite con motori in fumo o macchine bloccate a bordo pista.

Qualche decina di giorni fa i problemi della power unit anglo-tedesca sembravano seri. Si parlava di anomalie sull’albero motore e sulle sedi delle valvole. Non esattamente dei dettagli insomma. Poi è arrivata la prestazione mostruosa di Istanbul e l’argomento è passato in secondo piano. Ma il bello e il brutto dei problemi di affidabilità è che vivono sottotraccia. E’ quando non li vedi, che sono più pericolosi.

E allora, anche se nessuno se lo augura, potrebbe anche succedere che mesi e mesi di battaglie e ruotate tra i due protagonisti del campionato si concludano con un pilota che festeggia nell’abitacolo e l’altro alle prese con una macchina improvvisamente ammutolita.

Sarebbe spiacevole, ma non è successo poche volte. Le ripercorriamo partendo dagli albori della Formula 1.

FARINA FORTUNATO NEL 1950, MA POI I GUASTI MECCANICI PERSEGUITANO MOSS

1950) Nella prima stagione ufficiale della Formula 1 la vittoria se la giocano a Monza, nell’ultimo gran premio, Fangio e Farina. L’argentino sembra imprendibile, guida di conserva e fa segnare il giro veloce (altro punto a favore, a quell’epoca). In classifica ha quattro punti di vantaggio sull’italiano.  A metà gara però si rompe il cambio della sua Alfa Romeo, e nemmeno salire sulla macchina di Fagioli (allora era permesso anche questo) gli basta per mantenere la prima posizione in graduatoria. Vince Farina, gara e mondiale. Il campione argentino si rifarà l’anno successivo e in quelli a venire.

Mondiali guasti meccanici
© mercedesamgf1

1958) Stirling Moss mette le basi per essere giudicato il più forte pilota della storia a non aver mai vinto un campionato. Sul finire della stagione è in piena lotta, ma rompe il cambio al gran premio d’Italia e a nulla serve la vittoria nel successivo gran premio del Marocco davanti a Hawthorn, secondo sul podio ma con l’iride nel carniere.

1959) Anche l’anno successivo l’inglese è tra i papabili e arriva all’ultima gara ancora in corsa. Ma a Sebring la trasmissione di Stirling va in pezzi dopo soli 7 giri. Il mondiale se lo giocano Brabham e Brooks, ed è Brabham a vincere grazie a un quarto posto ottenuto spingendo fino al traguardo la vettura senza benzina.

LA DOPPIETTA DI HILL E LA SFORTUNA DI REGAZZONI

1962) Entrambi i mondiali vinti da Graham Hill si decidono all’ultima gara. In Sudafrica l’avversario diretto è Jim Clark, costretto però al ritiro per una perdita d’olio mentre è in testa. Graham vince gara e campionato.

1968) Dopo ben sei anni il padre di Damon si ripete in situazioni quasi analoghe. L’ultimo Gran Premio stavolta è in Messico. L’inglese prevale sullo scozzese Stewart, costretto a rallentare per un problema all’alimentazione.

1974) Il ciclo Ferrari si aprirà nel 1975 con Lauda, ma già l’anno prima Regazzoni è in lizza per il mondiale fino all’ultima gara. Il duello con Fittipaldi a Watkins Glen diventa però un incubo per il ticinese, che si trova con una macchina inguidabile a causa del consumo delle gomme. Un’usura anomala dovuta, si scoprirà, ad un problema ai giunti delle sospensioni.

I GUASTI MECCANICI DI PIQUET E VILLENEUVE REGALANO A JONES E SCHECKTER I RISPETTIVI SOGNI MONDIALI

1979) E’ l’anno della vittoria di Scheckter, l’ultimo mondiale piloti per la Ferrari prima del grande digiuno interrotto da Schumacher. Ma in realtà sono entrambi i piloti del cavallino a giocarsi il titolo per gran parte della stagione. Solo che Gilles Villeneuve, mentre sta letteralmente volando in Olanda subisce un progressivo sgonfiamento della gomma posteriore sinistra e va ripetutamente in testacoda. Quello che combinerà per tornare ai box è cosa nota. Che quel ritiro gli costa il titolo se ne accorgerà solo a stagione conclusa.

1980) Piquet e Jones sono i contendenti alla vittoria nella stagione 1980. A due Gran Premi dalla fine, in Canada, l’australiano schiaccia contro il muro il brasiliano pochi metri dopo la partenza. Carambola multipla, gara interrotta e nuova partenza dopo diverse decine di minuti. Solo che il motore del muletto della Brabham numero 5 non è all’altezza dell’unità da gara, ed esplode a metà gara. A Jones vanno gara e mondiale, non senza polemiche.

PROST PROTAGONISTA PRIMA IN NEGATIVO POI IN POSITIVO NEI MONDIALI DEGLI ANNI ’80

1983) Prost è il più forte fino a pochi gran premi dalla fine, quando Piquet rimonta impetuosamente. Nel decisivo gran premio del Sudafrica Nelson, già vincitore nelle due gare precedenti, è ancora una volta imprendibile, ma non sarà necessario tirare fino in fondo, visto che intorno a metà gara il turbo della Renault appieda il francese. Piquet si porta a casa il secondo dei suoi tre mondiali e solo dopo qualche mese si scoprirà che la benzina usata era in realtà irregolare.

Mondiali guasti meccanici
© ferrari.com

1985) Uno dei mondiali più aperti di sempre. Con Prost, Lauda, Senna, Piquet, Rosberg, Mansell, De Angelis in pista contemporaneamente, a guidare la classifica a metà stagione è Michele Alboreto. Le speranze di rivedere un italiano col numero uno si infrangono contro la scellerata decisione di Enzo Ferrari di cambiare il fornitore della turbine (dalle KKK, tedesche come la Porsche che fornisce i motori all’avversaria McLaren, alle americane Garrett).

Il risultato è una lunga serie di rotture che regalano un facile mondiale ad Alain Prost. Ferrari dirà in seguito che per quell’errore strategico “La Ferrari deve un mondiale a Michele”. Uno dei pochi cenni di autocritica da parte del Drake di Maranello.

1986) In un finale appassionante Mansell, Piquet e Prost si giocano la vittoria ad Adelaide. A pochi giri dal termine all’inglese cede in pieno rettilineo lo pneumatico posteriore sinistro. Prost, che le gomme le ha cambiate diversi giri prima beffa i due galli della Williams e ripete il successo dell’anno precedente nonostante una vettura inferiore.

QUATTRO MONDIALI DEL NUOVO MILLENIO IN CUI I GUASTI MECCANICI DEFINISCONO LA CLASSIFICA FINALE

2000) Il duello tra Hakkinen e Schumacher contraddistingue l’intera stagione. Dopo il sorpasso di Spa ad opera del finlandese e la vendetta del tedesco, vittorioso a Monza, a Indianapolis va in scena un delicatissimo terzultimo appuntamento.

La rottura del motore Mercedes sulla McLaren di Hakkinen, che occupa la seconda piazza ma sta rimontando furiosamente sul rivale, concede a Michael un’occasione irripetibile per allungare in classifica. Il tedesco vince il gran premio e si ripeterà ancora a Suzuka e poi nell’ininfluente epilogo di Sepang, riportando a Maranello il mondiale piloti dopo ventun’anni.

2006) Dopo un 2005 deludente la Ferrari è tornata competitiva. Schumacher ha già annunciato il ritiro ma vuole salutare la Formula 1 con l’ottavo mondiale. Peccato che a Suzuka, con Alonso in grande rimonta, chieda troppo al propulsore che va in fumo costringendolo a parcheggiare a lato del sottopasso tipico del circuito nipponico.

mondiali guasti meccanici
© Creative Commons Attribution 2.0 Generic

Allo spagnolo basterà una gara accorta nell’ultimo appuntamento di Interlagos per vincere il secondo dei suoi mondiali.

2008) Ancora prima che nell’emozionante finale di Interlagos il successo di Massa viene compromesso in un caotico gran premio di Singapore, qualche settimana prima. Il brasiliano guida comodamente la gara ma riparte dal rifornimento col tubo della benzina ancora attaccato al bocchettone. Vittoria ad Alonso e punti fondamentali persi nel duello che, alla fine, vedrà prevalere Hamilton.

2016) Tra Rosberg e Hamilton è la terza stagione di acceso confronto tra compagni di squadra. Un Hamilton più balbettante del solito durante l’anno avrebbe comunque la possibilità di ottenere la vittoria finale, se in Malesia non gli si rompesse il motore mentre è in testa.

A Rosberg saranno sufficienti pochi altri arrivi alle spalle del compagno di squadra per vincere il suo unico campionato, prima di annunciare il ritiro immediatamente dopo l’ultima gara di Abu Dhabi.

Con questi precedenti l’eventualità di vedere incrementare proprio quest’anno il numero dei mondiali decisi da guasti meccanici non può certo dirsi remota. Anche se tutti speriamo che Hamilton e Verstappen riescano a giocarsela fino in fondo solo in virtù delle proprie capacità di guida.

Pubblicità

David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, nato a Prato ma trasferito per amore e lavoro sui colli Euganei in provincia di Padova. Sono uno sportivo a livelli di fanatismo, ho praticato la pallanuoto per vent'anni e ora faccio i campionati di nuoto Master. Ma le sensazioni più forti me le ha sempre regalate la Formula 1, sin da quando a nove anni ho visto il Gran Premio di San Marino del 1981. Sono seguite sveglie notturne per vedere i gran premi asiatici, autentiche fortune spese in riviste specializzate, giornate tra le frasche del Mugello per guardare girare di nascosto Michael Schumacher. Essere diventato nel frattempo Ingegnere Meccanico non ha migliorato la cosa... Scrivo perchè non posso fare niente per evitarlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio