Tomas Scheckter, nato a Monte Carlo ma di origine sudafricana, è stato un pilota attivo nella Indy Racing League e nella A1 Grand Prix. Figlio del campione del mondo di Formula 1 del 1979, Jody Scheckter, e nipote del pilota Ian Scheckter, Tomas ha seguito le orme della famiglia nel mondo delle corse.
La sua carriera inizia a soli 11 anni, quando inizia a gareggiare con i kart in Sudafrica, ottenendo rapidamente ottimi risultati. Il suo primo successo importante arriva nel 1995, con la vittoria nel Campionato sudafricano di kart. L’anno successivo passa alle monoposto, debuttando nella Formula Vee sudafricana e poi nella Formula Ford, dove conquista due vittorie.
Grazie ai suoi successi in patria, Scheckter si trasferisce in Europa nel 1997, dove partecipa al campionato British Formula Vauxhall Junior, sfidando piloti del calibro di Antônio Pizzonia e Takuma Sato. In questa serie conquista un terzo posto assoluto, una vittoria e una pole position, venendo premiato come Rookie of the Year.
Nel 1999 si afferma definitivamente vincendo il campionato Formula Opel Euroseries con un record di otto vittorie e altrettante pole position, battendo i precedenti primati di grandi campioni come Mika Häkkinen, Rubens Barrichello e David Coulthard. Questo trionfo gli apre le porte della Formula Nissan, dove, nonostante fosse un esordiente, riesce a ottenere una vittoria, due pole position e un secondo posto.
Nel 2000, Scheckter debutta nella Formula 3 britannica, chiudendo la stagione da vice-campione con due vittorie e due pole position. Nello stesso anno, si piazza terzo nella prestigiosa gara del Marlboro Masters a Zandvoort e partecipa a quattro gare della FIA Formula 3000, ottenendo un secondo posto a Hockenheim.
La sua carriera subisce una battuta d’arresto nel 2001, quando viene licenziato dal team Jaguar Racing di Formula 1 per comportamenti inappropriati. Tuttavia, Scheckter continua a correre nella Open Telefonica by Nissan, dove conclude la stagione al secondo posto.
Nel 2002, viene ingaggiato da Eddie Cheever per correre con il team Red Bull Cheever Racing nella Indy Racing League (IRL). Scheckter si distingue subito nella 500 Miglia di Indianapolis, dove guida per 85 giri e si guadagna il titolo di Rookie dell’anno. Nonostante questo, i suoi frequenti incidenti portano Cheever a considerare una sua sostituzione con Buddy Rice. In un epico duello al Michigan International Speedway, Scheckter riesce a battere Rice di pochi centimetri, conquistando la sua prima vittoria nella IRL, nonostante le difficoltà all’interno del team.
Nel 2003, si unisce al team Target Ganassi Racing, ma viene spesso criticato per la sua incoerenza e per i frequenti incidenti, chiudendo la stagione molto lontano dal compagno di squadra Scott Dixon.
Nel 2004, passa al team Panther Racing per sostituire Sam Hornish Jr., due volte campione IRL. Nonostante gareggiasse con motori Chevrolet, considerati inferiori rispetto agli altri, Scheckter e Panther dominano la competizione per due stagioni, con Scheckter che ottiene la sua seconda vittoria IRL nel 2005 alla Bombardier Learjet 500 al Texas Motor Speedway.
A metà del 2005, Scheckter viene scelto per rappresentare il team A1 Team South Africa nella neonata serie A1 Grand Prix, partecipando alle gare di EuroSpeedway Lausitz e Estoril.
Nel 2006, corre per il team Vision Racing, co-proprietà di Tony George e dell’attore Patrick Dempsey, chiudendo la stagione al decimo posto in classifica generale.
Nel 2007, continua a correre per Vision Racing, con il supporto dello sponsor Joost, sfidando regolarmente i migliori piloti delle squadre più forti come Team Penske, Andretti Green Racing e Target Chip Ganassi Racing, portandosi spesso al comando delle gare.
Proseguirà la sua carriera nelle IndyCar Series fino al 2011, anno in cui deciderà di ritirarsi dalle competizioni. Durante questo periodo, Scheckter cambierà frequentemente team e parteciperà a poche gare, disputando solo 26 Gran Premi in quattro anni. La sua migliore prestazione sarà un 6º posto ottenuto nel 2009 sul circuito di Iowa.