Un cielo sereno e una grande folla hanno assistito alla doppietta numero 8 per la Ferrari nel GP degli Stati Uniti 2002
Il 29 settembre 2002, si disputò il penultimo appuntamento stagionale sul circuito ricavato all’interno dell’ovale di Indianapolis. Con i mondiali già assegnati, la Ferrari era alla ricerca di record e lo dimostrò aggiudicandosi la prima fila nelle qualifiche del sabato.
La gara prese il via davanti a un folto pubblico, grazie anche ad un meteo favorevole; alla partenza, Michael Schumacher mantenne la testa della corsa precedendo il compagno di squadra Rubens Barrichello e David Coulthard.
Dietro di loro i due piloti Williams, con Ralf Schumacher davanti a Montoya che cercò l’attacco alla seconda curva, ma il giovane tedesco della Williams cercando di difendere la sua posizione, si girò per metà colpendo la monoposto del compagno di squadra e danneggiando l’alettone posteriore.
Invece Montoya si ritrovò settimo, dopo aver perso la quarta posizione in favore di Jarno Trulli che precedeva Kimi Raikkonen, Jacques Villeneuve, Fisichella e Frentzen, che sostituì il penalizzato Massa alla Sauber.
Nel corso della prima parte di gara i due ferraristi spinsero accumulando un buon vantaggio su Coulthard, partito con una strategia a una sola sosta contro le due della Ferrari. Già 12° passaggio, Villeneuve e poco dopo Montoya si sbarazzarono di Raikkonen, mettendosi alla caccia di Trulli, anch’egli con una strategia su una sosta.
Al giro 25 iniziarono i pit stop: il primo fu Jacques Villeneuve, poi Schumacher al 27° passaggio e Barrichello al giro successivo, invece Trulli rientrò dopo 4 giri anticipando il rifornimento.
Terminate le soste, la classifica si cristallizzò fino al 49 passaggio, momento in cui iniziarono a rientrare i piloti che avevano optato per una doppia sosta. Le prime furono le due Ferrari che mantennero un vantaggio di oltre 12 secondi da Coulthard, mentre la strategia a una sosta di Montoya permise al colombiano di sopravanzare Trulli mentre Villeneuve riuscì a restare sesto dopo la sua seconda sosta.
All’ultimo giro, le due Ferrari tagliarono il traguardo quasi contemporaneamente ma fu Rubens Barrichello il primo a far scattare la fotocellula. Schumacher arrivò secondo con un ritardo di 11 millesimi. Dietro arrivò Coulthard davanti a Montoya, Trulli e Villeneuve.
Questo successo regalò alla Ferrari l’ottava doppietta della stagione, quando ormai mancava solo una gara alla fine del campionato.
L’ordine di arrivo del GP degli Stati Uniti 2002
Pos | No | Pilota | Team | Tempo | Giri | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | Rubens Barrichello |
Ferrari | 01:31:07.934 | 73 |
2 |
10 |
2 | 1 | Michael Schumacher |
Ferrari | 01:31:07.945 | 73 |
1 |
6 |
3 | 3 | David Coulthard |
McLaren | 01:31:15.733 | 73 |
3 |
4 |
4 | 6 | Juan Pablo Montoya |
Williams | 01:31:17.845 | 73 |
4 |
3 |
5 | 14 | Jarno Trulli |
Renault | 01:32:04.781 | 73 |
8 |
2 |
6 | 11 | Jacques Villeneuve |
BAR | 01:32:06.145 | 73 |
7 |
1 |
7 | 9 | Giancarlo Fisichella |
Jordan | +1 lap | 72 |
9 |
0 |
8 | 15 | Jenson Button |
Renault | +1 lap | 72 |
14 |
0 |
9 | 7 | Nick Heidfeld |
Sauber | +1 lap | 72 |
10 |
0 |
10 | 16 | Eddie Irvine |
Jaguar | +1 lap | 72 |
13 |
0 |
11 | 10 | Takuma Sato |
Jordan | +1 lap | 72 |
15 |
0 |
12 | 12 | Olivier Panis |
BAR | +1 lap | 72 |
12 |
0 |
13 | 8 | Heinz-Harald Frentzen |
Sauber | +2 laps | 71 |
11 |
0 |
14 | 24 | Mika Salo |
Toyota | +2 laps | 71 |
19 |
0 |
15 | 25 | Allan McNish |
Toyota | +2 laps | 71 |
16 |
0 |
16 | 5 | Ralf Schumacher |
Williams | +2 laps | 71 |
5 |
0 |
RIT | 4 | Kimi Räikkönen |
McLaren | Engine | 50 |
6 |
0 |
RIT | 22 | Alex Yoong |
Minardi | Engine | 46 |
20 |
0 |
RIT | 23 | Mark Webber |
Minardi | Steering | 38 |
18 |
0 |
RIT | 17 | Pedro de la Rosa |
Jaguar | Transmission | 27 |
17 |
0 |
Le parole di Michael Schumacher
“Non avevamo previsto nulla per la fine della gara. Abbiamo cercato di passare insieme il traguardo ma non ce l’abbiamo fatta per un pelo, tanto è vero che non sapevamo chi avesse vinto fino a quando non siamo scesi dalla macchina. Ho pensato che Rubens meritasse di vincere questa gara: si è sacrificato per me almeno un paio di volte quest’anno e credo di averlo ripagato. E’ giusto dire che entrambi abbiamo compreso ed accettato la decisione presa in Austria perché sappiamo che prima di tutto viene l’interesse della squadra. Penso che quello che è successo oggi pareggia quanto accadde allora, anche se quello che volevamo qui era finire appaiati. Abbiamo stabilito tanti record quest’anno e ora possiamo aggiungere anche quello della vittoria con il minor margine di vantaggio! Per quanto riguarda la corsa, la macchina è stata perfetta. Abbiamo cercato di non spingere al massimo all’inizio: quando sono tornato in pista dopo il pit-stop davanti a Coulthard sapevo che le cose si mettevano per il meglio, anche se sarebbe stata una lotta serrata. Ho avuto qualche problema di traffico con dei doppiati che cercavano di agevolare il sorpasso ma lo facevano nel punto sbagliato della pista”
Le parole di Rubens Barrichello
“Il finale di gara non era stato programmato prima. Per tutta la corsa ci siamo divertiti, cercando di essere l’uno più veloce dell’altro: devo ringraziare Michael per quello che ha fatto e la squadra per tutto il supporto che mi ha dato durante la stagione. Gli Stati Uniti sono un Paese molto importante per me, il che rende ancora più speciale questa giornata. All’ultima curva non sapevo che cosa fare e Michael è stato carino a cercare di tagliare il traguardo insieme a me. Sia Michael che io sappiamo che la cosa più importante è l’interesse della Ferrari ed è con questo spirito che accettiamo le varie situazioni che ci vengono proposte durante la stagione. Quest’anno ci siamo divertiti, vincendo tutto con una macchina perfetta: ora sono un uomo felice. C’è stato molto lavoro da fare prima della gara: la scelta della strategia e quella della macchina da usare. Preferivo il muletto ma poiché c’era stato un piccolo dubbio sui freni nel warm-up, abbiamo optato per la macchina da gara. L’unico problema avuto nel pomeriggio è stato causato da qualche doppiato che cercava di farmi passare rallentando molto sul rettilineo, il che avrebbe potuto provocare un incidente. Ora non vedo l’ora di correre in Giappone, dove ci sono tantissimi miei tifosi e dove vogliamo far bene per la Bridgestone“