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Una stella chiamata Gunnar Nilsson

Non tutti conoscono la storia di questo pilota svedese, scomparso alla fine degli anni 70 per un male incurabile

Gunnar Nilsson è stato una meteora del circus: la sua vita durò solo per tre decenni, e non per un incidente in pista, come altri piloti degli anni 70, ma per un male incurabile.
Nilsson, svedese, come il suo grande amico e connazionale, Ronnie Peterson, abbandonarono la vita terrena nell’arco di un mese di distanza. Proprio durante i funerali dell’amico deceduto durante il Gran Premio d’Italia, Nilsson visibilmente debilitato dalle cure , disse alla stampa che presto sarebbe ritornato a correre, per onorare l’amico Ronnie.

Nella vita privata, il pilota svedese era un ragazzo semplice, serio e amante della cultura.
Oltre alla sua lingua, parlava perfettamente inglese, francese e tedesco ed era molto legato alla madre ed alla sua compagna.

Era nato il 20 novembre 1948, a Helsingborg, in una cittadina nel sud della Svezia, da una famiglia benestante, anche se il padre Arvid morì quando era ancora adolescente.
Nilsson debuttò in Formula Vee nel 1974, poi nel 1975 passò in F.3 dove si aggiudicò 8 gare. Saltò la F.2, grazie alla chiamata di Colin Chapman, che lo volle come seconda guida a fianco dell’esperto Mario Andretti.

Il debutto nella classe regina arrivò nel Gran Premio del Sudafrica, del 1976, dove però per un problema meccanico dovette ritirarsi, parcheggiando la sua Lotus 77. Altra gara e altro ritiro negli Stati Uniti, per una sospensione difettosa. Ma il numero 6 dello svedese cominciò a brillare, quando arrivò il primo podio nel GP di Spagna dietro a James Hunt e Niki Lauda. Il bis arrivò in Austria qualche mese dopo, chiudendo la stagione al decimo posto del Mondiale con 11 punti.

Nel 1977 arrivò la Lotus 78, una delle prime vetture ad effetto suolo che consentì a Gunnar di vincere, sotto una pioggia torrenziale, il suo primo ed unico GP a Zolder, in Belgio, il 5 giugno 1977.

Nel Gran Premio del Giappone 1977, arrivò l’ultima gara di Nilsson. Il pilota di Helsingborg aveva deciso di passare con la Arrows, per il 1978, al fianco di Riccardo Patrese, mentre al suo posto, in Lotus, sarebbe ritornato Ronnie Peterson, dopo una stagione con la Tyrrell. Quella gara, vinta da James Hunt, vide la morte di due spettatori a seguito di un contatto tra Peterson e Villeneuve che piombò sugli spettatori.

Gunnar Nilsson e Jacques Laffite - Giappone 1977
Gunnar Nilsson e Jacques Laffite – Giappone 1977 © Deviantart by F1-history

Ma dopo il Giappone,  sparì dalle scene perchè gli venne diagnosticato un cancro. Nel Gran Premio d’Inghilterra fece una breve apparizione ma si capì subito che la situazione non era rosea.

gunnar nilsson funerale ronnie petersonL’ultima apparizione in pubblico, fu al funerale di Peterson a metà settembre, dove arrivò paurosamente dimagrito e completamente calvo. Un mese dopo toccò a lui.

Fece però in tempo a lanciare una Fondazione per la raccolta di fondi per sostenere la lotta al cancro, facendo appello agli amici mandò una lettera a tutti chiedendo un contributo.

Come sai, caro amico, è da un anno che combatto contro il cancro. Ora mi è stato detto che non c’è più niente da fare, che è finita. Vorrei però vincere la mia ultima corsa: quella contro il male che domani o dopo attaccherà altra gente. Per favore, amico mio, aiutami. Invia ai miei medici un contributo per gli studi sul cancro. Aiutami a vincere questa mia ultima corsa

La risposta del mondo fu eccezionale, in Italia il settimanale Autosprint, fece la sua parte sensibilizzando i tanti lettori e raccogliendo un fondo, che fu devoluto al progetto.

La Fondazione che porta il suo nome, la Gunnar Nilsson Cancer Foundation ,  istituita nel 1979 ha sostenuto molti progetti ed iniziative per lo studio e la cura del cancro.

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Silvano Lonardo

Mi occupo di Digital Strategist. Appassionato di Formula 1, ciclismo, pallamano e Lego. Insegnante di nuoto e due volte papà.

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