Nel 1986 la Ferrari non sta vivendo una delle sue stagioni migliori. Dopo aver sfiorato il titolo nel 1985, nella stagione successiva la celebre scuderia si ritrova senza un progetto vincente e senza una prospettiva di vittoria. L’ingegner Ferrari si rende conto che l’età sta avanzando e le forze non sempre sono presenti, ma la grinta per far tornare grande la sua azienda è sempre quella degli anni giovanili. Mai domo, decide di attuare una rivoluzione impensabile per un uomo della sua età.
Durante l’estate Ferrari intuisce i malumori che animano John Barnard, allora direttore tecnico della McLaren e totalmente in rottura col patron Ron Dennis, e dà mandato ai suoi uomini di fiducia di portarlo a Maranello.
Sul fronte piloti, svanito l’accordo con Nigel Mansell, la Ferrari mette sotto contratto, sempre in estate, la freccia del titolo Gerhard Berger.
Tutto il lavoro di riedificazione del reparto corse della Ferrari ha avuto un unico regista: l’ingegner Ferrari, che il 24 settembre si presenta ai microfoni pronto a rispondere al fuoco di fila dei giornalisti.
Il Drake tiene testa con la consueta abilità e ironia fino a quando un incauto giornalista gli chiede cosa ne pensa di quanto dichiarato dall’imprenditore televisivo nonché presidente del Milan, Silvio Berlusconi.
Dietro le sue lenti scure si poteva solo immaginare lo sguardo feroce del Vecchio, che di getto risponde al giornalista, anche se a tutti sembra che in effetti stia rispondendo al presidente del Milan:
“Io non mi interesso di cinema né di televisione. Non mi interesso di nessun canale. Quando nel 1919 ho iniziato questa attività, quando nel 1929 ho costituito la Scuderia Ferrari, non l’ho chiesto al signor Berlusconi. Non vedo perché dovrei ascoltarlo oggi, né mi permetto di chiedergli come va il Milan. Se Berlusconi vuole prendere il posto del Padreterno, stia tranquillo: io ho molta stima di lui e di quello che fa, e dovrei concludere, se ha detto così di me senza conoscermi, che lui non ne sa niente di quello che faccio io.”
Il monarca dell’automobile non si è fatto mettere in difficoltà dal giovane imprenditore italiano, dimostrando ancora una volta un carisma che gli è sempre stato riconosciuto anche dai suoi avversari.
Quanto a Berlusconi, ancora in prima linea nonostante l’età avanzata, forse nei giorni finali della sua corsa terrena avrà capito che la passione non conosce limiti, nemmeno quelli dell’età.